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lunedì 30 novembre 2015

Il presidente della Camera Laura Boldrini premia PrendoPosta.it al Tempio di Adriano in Roma

PrendoPosta.it riceve il "Premio Idea Innovativa, la nuova imprenditorialità al femminile" istituito dalla Camera di commercio di Roma, in collaborazione con il suo Comitato per la Promozione dell’Imprenditorialità Femminile.

Laura Boldrini e Lorenzo Tagliaferri premiano Elena Maria Scopelliti, PrendoPosta.itLaura Boldrini, presidente della Camera, era l'ospite d'onore dell'evento di premiazione relativo alla quarta edizione del bando M'illumino d'impresa - Premio Idea Innovativa, la nuova imprenditorialità al femminile indetto dalla Camera di Commercio di Roma in collaborazione con il suo Comitato per la Promozione dell'Imprenditorialità Femminile.

La cerimonia si è svolta a Roma nella prestigiosa cornice del Tempio di Adriano. I premi sono stati consegnati congiuntamente da Laura Boldrini e Lorenzo Tagliaferri, presidente della Camera di Commercio di Roma, alle seguenti cinque imprenditrici delle relative neo realtà aziendali:

  • Laura Raccah per il progetto Ciao
  • Laura Amendolagine per Make up on line
  • Elena Maria Scopelliti per PrendoPosta.it
  • Imma Puzio per Ristomondo e Simona Berardi
  • Carla Armillei per Sensum Lab

Si sottoline il seguente passaggio nell'intervento di Laura Boldini citato nell'articolo di Maurizio Carucci sull'Avvenire: "Il lavoro è chiave di svolta per l'essere umano e in particolare per la donna: quando una donna lavora può decidere di liberarsi dalla violenza. Senza lavoro quella donna non può essere mai libera".

PrendoPosta.it, forte di questo importantissimo riconoscimento, continua, puntuale nella sua time line, il percorso che vedrà l’erogazione dei servizi di Pick up legato ai point per il ritiro delle raccomandate a gennaio su Roma. Sta infatti lanciando la call per la ricerca di operatori sul territorio e di attività ed esercizi commerciali da inserire nella sua piattaforma.

PrendoPosta.it
info (at) prendoposta.it
Elena Maria Scopelliti

Long Island e Manhattan: due mitici Cocktail

Le polemiche sul modo giusto di servire il whisky non si limitano solamente alla scelta del bicchiere, alla scelta di servirlo con o senza ghiaccio, ma c'è anche il dibattito mai finito se il whisky debba o meno essere servito con l'aggiunta di qualcosa di diverso Per alcuniiintenditori ovviamente i cocktail a base di whisky sono un'eresia, per altri una gioia per il palato.

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Potremmo scriverne e parlarne per ore, ma tutto si ridurrebbe ad una discussione di opionione, a qualcuno piace, a qualcun altro no. Parlando da un'ottica di fruitori e semplici appassionati della bevanda, una volta che si impara a conoscere e riconoscere il whisky nelle sue varianti , si può giocare a scoprire quali accostamenti di sposano di più e quali di meno.

Come non si possono apprezzare cocktail come il Manhattan o l'Old Fashion, un modo tutto originale di gustare il nostro spirits preferito. Prendiamo come primo esempio il Manhattan  si consiglia questa particolare ricetta:

  • whisky di segale o bourbon,
  • vermouth dolce 
  • 3-4 gocce di bitter
  • ciliegine al maraschino

La preparazione del Manhattan  poi è classica, si riempie un bicchiere di birra con cubetti di ghiaccio, mettere whisky, vermouth e bitter nel bicchiere. Mescolare per 30 secondi ed aggiungere una o più ciliegine al maraschino a piacere. In un bicchiere da cocktail, il classico old fashioned può andare bene, versate il liquido. Il Manhattan si presta molto anche ad una aromatizzazione con una spruzzatia di succo di mela oppure di pera.

Il secondo drink che consiglio per gli amanti del whisky che vogliono gustare il proprio spirits preferito in un modo un po' diverso dal solito, è l'Old Fashion. E' uno dei classici drink al bourbon inventato a Louisville, per prepararlo vi basta mettere una zolletta di zucchero e lasciare che si impregni con alcune gocce di angostura.

La zolletta va pestata e fatta sciogliere in una piccola parte di acqua fino ad ottenere una soluzione perfettamente omodenea che non abbia grumi al suo interno (in alternativa potete usare anche lo sciroppo). A questo punto di aggiunge un'oncia di bourbon e qualche cubetto di ghiaccio. Mescolate subito dopo il tutto con un cucchiaiono, aggiungete altro ghiacico fino a riempire il bicchiere ed ancora un'oncia di bourbon. Mescolate tutto di nuovo.

L'Old Fashion è generamente decorato con una fetta d'arancia e un ricciolo di scorza d'arancia ricavato con un pelapatate. A piacimento potete inserire anche una ciliegina al maraschino.

Che amanti del whisky vi considerate? Integralisti che lo bevono solo liscio? Ammettete la sola aggiunta di ghiaccio (o il classico goccio d'acqua) oppure mi fate tentare anche dai cocktail?

Lasciate nei commenti le vostre preferenze e i vostri cocktail preferiti a base di whisky, vediamo qual è il cocktail a base di whisky più popolare.

CiboCrudo: la community del crudo

Per cambiare le cose ci vuole un insieme di persone che credano in un’idea. Vivere in salute mangiando in modo naturale: l’idea forte con cui CiboCrudo vuole nel suo piccolo cambiare le cose

CiboCrudo socialGhandi diceva: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Troppo spesso siamo portati a pensare che la volontà di pochi non possa portare ad una modifica in senso positivo dello stato delle cose.

C’è anche però chi, come Annamatilde Baiano fondatrice della CiboCrudo – www.cibocrudo.com – crede che informazione, condivisione ed esperienze possano creare quella base comune per fare dei piccoli passi verso il cambiamento: verso la consapevolezza che stare bene si può, se solo si torna a mangiare in modo naturale, 100% vegetale e 80% crudo.

Annamatilde non indossa dunque solo i panni dell’imprenditrice, ma anche di chi ha voluto creare una community legata all’azienda CiboCrudo in grado di essere un punto di riferimento per tutti colori che vogliono sapere di più su ciò che mangiano, su come stare meglio, su come intraprendere e portare avanti un percorso di modifica delle proprie abitudini, per prima cosa a tavola, che possa migliorare la vita di ogni giorno, ma anche, su larga scala, quella del Pianeta. Si fa infatti un gran parlare di sostenibilità, ma ci si dimentica poi di sottolineare quanto la produzione industriale dei cibi e la lavorazione di carne e derivati vada ad incidere sulla salute della Terra.

Fare del bene a se stessi dunque in questo caso, significa anche fare del bene agli altri.

Ecco perché CiboCrudo non è solo un ecommerce in grado di fornire i migliori prodotti crudi in circolazione e neppure solamente una rete di rivenditori sul territorio italiano, ma anche una comunità attiva giorno dopo giorno: negli account social – facebook, google+, twitter, instagram -, all’interno del sito e nel blog CiboCrudo Journal - https://www.cibocrudo.com/blog/ - vengono pubblicate quotidianamente informazioni utili per la salute, ricette per sperimentare nuovi piatti, testimonianze di chi ha ritrovato il benessere cambiando alimentazione.

CiboCrudo è tutto un mondo, un mondo nuovo.

Giubileo Papa. Francesco: Cos’è un Giubileo? Come si svolge? - Antonio Preziosi

In libreria Il Giubileo di papa Francesco di Antonio Preziosi, una guida da non perdere, pubblicata da Newton Compton, per capire le ragioni dell’Anno Santo della Misericordia indetto dal Santo Padre.
Presentazione del libro
Il Giubileo di Papa Francesco
di Antonio Preziosi
Interviene S.E. monsignor Rino Fisichella
Coordina Marcello Masi
Lunedì 30 Novembre 2015 – ore 17,00
Sala Marconi – presso Radio Vaticana – Piazza Pia, 3
Cos’è un Giubileo? Come si svolge? Quali conseguenze ha dal punto di vista religioso, sociale e politico? Ce lo spiega l’editorialista del Tg2 Antonio Preziosi nel il libro appena pubblicato da Newton Compton Il Giubileo di papa FrancescoVivere e capire lo straordinario Anno Santo della Misericordia (192 pagine, 10 euro). Già direttore del Giornale Radio, di Radio1 e del Gr Parlamento, Antonio Preziosi, oggi consultore del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ci parla della misericordia, del suo significato nel Cristianesimo e di come Papa Francesco ne abbia fatto il cuore del suo messaggio pastorale.
Il Giubileo di papa Francesco di Antonio Preziosi
Nel libro, con la prefazione di S.E. monsignor Rino Fisichella, e arricchito da alcune voci autorevoli dell’episcopato come quella di monsignor Enrico Dal Covolo, si illustra anche il legame tra i pontificati di Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e Francesco. Infine Il Giubileo di papa Francesco racconta quale sia stato l’intervento della divina misericordia in fatti storici come l’attentato a Papa Woytjla o la canonizzazione di Santa Faustyna Kowalska.
La presentazione a Roma lunedì 30 novembre alle ore 17, presso la Sala Marconi di Radio Vaticana, con S.E. monsignor Rino Fisichella e il direttore del Tg2 Marcello Masi.
Ufficio stampa Newton Compton
antonella.sarandrea@newtoncompton.com
Tel. 06 65002553 – Cell. 338 6598718

sabato 28 novembre 2015

Tarcisio Bertone, intervista al “Cittadino” di Genova (1° parte)

Cardinale Bertone, Segretario di Stato emerito: “… ho presenti tutti, specialmente nella preghiera quotidiana, nella quale ricordo i Vescovi che mi hanno preceduto e i sacerdoti vivi e defunti, insieme alla necessità di tante famiglie. Le perfette celebrazioni liturgiche nella Cattedrale, i pellegrinaggi mensili al Santuario della Madonna della Guardia, le processioni nella città, gli incontri con le Confraternite, gli incontri negli Ospedali (cito in modo speciale il Gaslini e il Galliera, che hanno un rapporto, oltre che affettivo, istituzionale con l’Arcivescovo di Genova), gli incontri con le fabbriche preparati dai valorosi Cappellani del lavoro…”
Tarcisio Bertone - Vatican Insider
DON GRILLI
Buon giorno, Eminenza,
innanzitutto la ringraziamo per questa intervista che concede a Il Cittadino, settimanale cattolico di Genova e a Teleradiopace di Chiavari. E’ di questi giorni l’inizio di una sinergia tra Il Cittadino – che produce anche dei servizi televisivi – e Teleradiopace di Chiavari, emittente che trasmette i nostri servizi anche sul territorio genovese. A novembre Il Cittadino, che sappiamo Lei riceve e legge, compie 40 anni. Ci fa piacere ricordarLe come sia stato Lei, negli anni in cui era Arcivescovo di Genova, a riconsegnare al settimanale il glorioso nome de Il Cittadino che per oltre cent’anni era stato il quotidiano dei cattolici genovesi…
CARDINALE BERTONE
Sono lieto di unirmi nei festeggiamenti del 40° del settimanale “Il Cittadino” che è stato fondato dal sempre ricordato Cardinale Siri e che è stato testimone di tante battaglie per la custodia della fede, per la tutela dei diritti e l’efficace azione sociale dei cattolici genovesi.
Proprio in relazione alla sua gloriosa storia, ho voluto riprendere l’antica denominazione per farne un punto di riferimento esplicito ai cittadini di Genova, come racconto delle loro vicende liete e tristi e come stimolo a realizzare con fedeltà i progetti pastorali che via via si andavano affermando.
DON GRILLI
Genova ha sempre voluto bene ai suoi Vescovi e non l’ha dimenticata. In un’intervista che aveva rilasciato a Il Cittadino nei giorni del suo commiato aveva affermato che le saremmo sempre rimasti nel cuore. Sono passati da allora quasi dieci anni. Quale ricordo serba della Chiesa e della città?
CARDINALE BERTONE
Devo confessare che ho rivisto tante volte la cronaca dei brevi anni della mia permanenza a Genova ed ho potuto così rivivere gli incontri con le parrocchie, con le comunità religiose, con le associazioni laicali, con i giovani, con le forze del lavoro, le autorità civili e con gli sportivi. Ho davanti a me la galleria di tanti volti, di tante persone buone che si sono prodigate per il bene della città e della Diocesi. Ho presenti tutti, specialmente nella preghiera quotidiana, nella quale ricordo i Vescovi che mi hanno preceduto e i sacerdoti vivi e defunti, insieme alla necessità di tante famiglie. Le perfette celebrazioni liturgiche nella Cattedrale, i pellegrinaggi mensili al Santuario della Madonna della Guardia, le processioni nella città, gli incontri con le Confraternite, gli incontri negli Ospedali (cito in modo speciale il Gaslini e il Galliera, che hanno un rapporto, oltre che affettivo, istituzionale con l’Arcivescovo di Genova), gli incontri con le fabbriche preparati dai valorosi Cappellani del lavoro…
C’è poi una iniziativa che ho promosso e che continua lietamente ogni anno, cioè il pellegrinaggio dei cresimandi a Roma, con la preghiera nei Giardini Vaticani davanti alla Grotta di Lourdes, e con l’appuntamento dell’Angelus del Papa in Piazza San Pietro.
Tutto ciò ha lasciato una traccia indelebile nella mia memoria e nel mio cuore. Non manco di seguire ancora il cammino delle due squadre di calcio della città: il Genoa e la Sampdoria.
Sono rimasto toccato quando c’è stata l’alluvione a Genova che purtroppo ha lasciato delle ferite non ancora risolte e in qualche modo ho voluto rendermi vicino con un contributo per le famiglie più colpite.
DON GRILLI
Ogni anno Il Cittadino offre ai suoi abbonati un’agenda, come segno di amicizia e gratitudine. Ci pregiamo in questa circostanza di consegnarne una copia anche a Lei. L’Agenda porta il titolo “Genova nella storia dei suoi Vescovi”, tra i quali c’è naturalmente sunteggiata anche la sua biografia…
CARDINALE BERTONE
La pubblicazione dell’Agenda, direi così “tematica”, è diventata una tradizione del Cittadino e credo che sia un dono molto gradito. Ho ancora con me l’Agenda del 2015 sulle Confraternite di Liguria e sono grato per il dono dell’Agenda 2016 con la storia del Vescovi di Genova.
Potrò così rivivere le tappe di sviluppo della nostra comunità credente e ringraziare Dio per il dono di tanti esimi Pastori. Ringrazio anche per la presentazione della mia biografia che offrirà alla popolazione un ricordo visivo del loro precedente Arcivescovo.
DON GRILLI
Dal 2002 al 2006 è stato anche Presidente della Conferenza Episcopale Ligure. Pensiamo che anche i Vescovi e le Chiese che sono in Liguria le siano rimasti nel cuore, ma in particolare i sacerdoti genovesi, dodici dei quali oggi sono Vescovi e tra loro tre sono Cardinali… I volti dei sacerdoti genovesi li può rivedere nell’annuario che Le consegniamo…
CARDINALE BERTONE
L’Arcivescovo di Genova normalmente è eletto Presidente della Conferenza Episcopale Ligure e per le misure di questa Circoscrizione ecclesiastica è facile per lui accogliere gli inviti di partecipare alle manifestazioni più significative, pensiamo ad esempio agli anniversari delle apparizioni della Madonna o della dedicazione dei Santuari, ad esempio Arma di Taggia, Montallegro, Tortona, Savona…
E quindi è facile percorrere i capoluoghi da La Spezia, Chiavari fino a Ventimiglia San Remo.
Però vi ringrazio in maniera speciale dell’Annuario aggiornato dei Sacerdoti, sia diocesani, sia religiosi. Rivedrò volentieri i loro volti e per ognuno avrò un ricordo e una preghiera speciale.
DON GRILLI
Vogliamo pensare che i suoi “anni genovesi” siano stati “anni impegnativi ma sereni”, se confrontati con le fatiche, i problemi, che – insieme alle gioie – ha sperimentato a Roma con il gravoso incarico di Segretario di Stato…
CARDINALE BERTONE
E’ vero! Il lavoro pastorale a Genova è stato intenso e i miei segretari sanno qualcosa delle scorribande tra una parrocchia e l’altra, tra un appuntamento e l’altro, tra una celebrazione e un incontro con le autorità civili, o una adorazione notturna, o la recita serale del rosario…
Non posso dimenticare l’anno della visita personale a tutti i Sacerdoti e ai loro cari, con il famoso “maggiolino” guidato da Monsignor Di Gregorio.
Però non c’è dubbio che il lavoro di Segretario di Stato apre lo sguardo e la dedizione ai problemi di tutto il mondo, alle Chiese di tutto il mondo, soprattutto alle situazioni di conflitto nei vari Paesi e ai punti cruciali ove l’impegno della Chiesa per la pace e per la riconciliazione è più attivo e più appassionato.
Sia nei contatti personali, come ad esempio le visite di stato in Vaticano, sia nei miei viaggi pastorali, o accompagnando i Papi nei viaggi apostolici, ho potuto constatare da vicino le necessità, le attese, la riconoscenza per l’opera della Chiesa in tutte le sue componenti distribuite geograficamente sulla faccia della terra.
Si può immaginare come tutto ciò influisca sulle preoccupazioni e sulle intenzioni di preghiera di una persona.

Fonte Il Cittadino

venerdì 27 novembre 2015

YouBiTi alla ricerca di talenti per i “Sanremo Music Awards 2016”

YouBiTi alla ricerca di talenti per i “Sanremo Music Awards 2016”
Un nuovo modo di fare talent: tutte le audizioni on line

YouBiti, il sito per l'incontro fra Talenti e Clienti che vogliano usufruire delle loro capacità, si occuperà delle selezioni per i Sanremo Music Awards.
In  occasione  dei “Sanremo  Music  Awards  2016”,  YouBiTi  si occuperà  della selezione  dei talenti  che prenderanno  parte  alla  serata  finale  dell’iniziativa,  prevista  a Sanremo  per la seconda  settimana  di febbraio.  YouBiTi  è un portale  che si occupa  della promozione  di figure  artistiche,  come cantanti  e ballerini, ma anche conduttori, comici e performers, attraverso casting e attività volte ad aumentare la visibilità dei suoi associati.
Le figure ricercate da YouBiTi potranno prendere parte sia alla competizione, sia alla realizzazione della serata finale dei “Sanremo Music Awards 2016”. I talenti ricercati sono:
●           Cantanti (solisti o band)
●           Co-Conduttori
●           Co-Conduttrici
●           Vallette
●           Performers di arti varie
●           Comici
●           Barzellettieri
●           Crew di ballo
●           Writers

I “Sanremo Music Awards” sono una manifestazione canora di livello internazionale che coinvolge varie categorie musicali. Questo contest è un’idea di Nicola Convertino che nel 2001 ha organizzato tre serate al Cremlino di Mosca, ottenendo la partecipazione di un pubblico pagante di 18 000 persone. L’impatto mediatico  è stato notevole,  considerato  che è stato riportato  da importanti  realtà  come “Quelli del Calcio”, “Striscia la Notizia”, alcuni telegiornali nazionali (TG1, TG2, TG3), la diretta in mondovisione della televisione  russa,  oltre  che  una rassegna  stampa  comprendente  280 articoli.  I 35 artisti  che hanno partecipato alla manifestazione includevano nomi come Antonello Venditti, Toto Cutugno, Lucio Dalla, Enrico Ruggeri, Matia Bazar, Tony Esposito, Francesco Baccini, Albano, Pupo, Marco Masini.
Data la fortuna di questo evento, ne sono stati organizzati altri, che tutti culminati a Sanremo, durante la settimana in cui annualmente si tiene il Festival della Canzone Italiana.
Lo scopo  della manifestazione  è quello di creare una fusione tra le diverse culture musicali coinvolte nell’iniziativa.  Come  ogni  cerimonia  di “Awards”,  verrà assegnato  un premio  per ogni categoria:  da miglior cantante maschile e femminile, a miglior band ecc.
Grazie a YouBiTi i giovani talenti potranno avere la possibilità di essere selezionate per prender parte a questo importante evento italiano e di dimostrare le proprie capacità. I “Sanremo Music Awards” rappresentano  davvero  un’importante  vetrina,   non soltanto  per aspiranti  cantanti,  ma anche  per i talenti nel campo della danza, dell’intrattenimento e permormers.
YouBiTi è diverso da tutti gli altri siti che offrono servizi analoghi perché YouBiTi si occupa davvero di organizzare attività che promuovano e diano una più completa visibilità ai suoi Utenti Associati. A questo scopo, una grossa parte delle quote associative viene proprio reinvestita in attività di comunicazione e divulgazione, sia della piattaforma stessa che delle singole categorie professionali che ne fanno parte.
Il suo core business, infatti, si basa sulle attività di marketing e comunicazione poste in essere per creare quel  filo  conduttore  tra  potenziali  Clienti  ed  Utenti  Associati  che  porti  poi,  ad  una collaborazione lavorativa soddisfacente per entrambi.
Un nuovo modo per farsi promozione on line, che gioca molto sul concetto di brand identity e agevola l'incontro tra domanda ed offerta.
Per partecipare basta andare sul link:  https://www.youbiti.com/#/nicolaconvertino e inserire il codice coupon sanremomusicawards per pagare solo 9.90, e si potrà scegliere una delle 9 categorie artistiche elencate sopra.











Fraccastoro Studio Ricerca le principali pubblicazioni di diritto amministrativo

Le principali pubblicazioni dell’Avvocato Fraccastoro nei settori cardine del diritto amministrativo, in correlazione con l’attività di docenza universitaria.
Avvocato Giorgio Fraccastoro
L’attività di studio e ricerca dell’Avvocato Giorgio Fraccastoro, negli ultimi anni, ha interessato non solo le fondamenta del diritto amministrativo dal punto di vista procedimentale (ricordiamo, in tal senso, il manuale “Il Diritto di accesso ai documenti della pubblica amministrazione”, Laurus Robuffo Editore, settembre 2005 (I edition) ed ottobre 2006 (II edition); l’articolo riguardante “Autotutela, Processo e Diritto Comunitario”, in Corriere del Merito, IPSOA Editore, marzo 2013), e processuale (“La giurisdizione esclusiva del G.A. in materia di pubblici appalti alla luce delle disposizioni del Codice dei contratti pubblici”, in Corriere del merito, IPSOA Editore, aprile 2008; “Il riparto di giurisdizione per il contenzioso elettorale: elettorato attivo e passivo – diritti soggettivi, operazioni elettorali – interessi legittimi”, in Corriere del merito, IPSOA Editore, agosto 2008; “L’immediata impugnazione delle norme regolamentari: condizioni e requisiti”, in Corriere del merito, IPSOA Editore, giugno 2008), ma anche specifici settori del diritto amministrativo stesso.
Ed infatti, chi, come l’Avvocato Fraccastoro, svolge attivamente la professione non può non affrontare con approccio empirico e concreto anche l’attività di ricerca e di studio, prestando particolare attenzione a quegli istituti ove il contenzioso è all’ordine del giorno, primo tra tutti la materia degli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture.
Ebbene, il settore dei contatti pubblici e delle concessioni è stato ampiamente approfondito, sotto molteplici aspetti, di cui alcuni fortemente controversi (ricordiamo “L’affidamento diretto del servizio pubblico a società mista è da preferire all’in house providing che costituisce la negazione del mercato”, in Urbanistica ed Appalti, IPSOA Editore, luglio 2009; “Il contrasto al fenomeno della corruzione nelle amministrazioni pubbliche”, nel commentario alla legge 190/12, Eurilink edizioni, giugno 2013; “Le società semplici possono partecipare alle gare di appalto”, in Il Sole 24 ore, settembre 2013).
Senonché il settore degli appalti pubblici, come è noto, è in continua evoluzione e l’attività di aggiornamento del professionista non può che essere costante. Pertanto, attenzione particolare è stata riservata agli istituti di nuova introduzione (in tal senso, richiamiamo, all’interno del volume “Codice dell’Appalto Pubblico”, facente parte della collana “Le fonti del diritto italiano”, la parte relativa al project financing), Giuffrè Editore, aprile 2011.
Oggetto di attenzione è stata, altresì, la materia urbanistica ed edilizia (“Il Piano casa – Abruzzo e Lazio”, in Il Sole 24 ore Editore, novembre 2009; “I possibili ostacoli alla realizzazione del piano e relative soluzioni”, in Monitorimmobiliare, marzo 2012) e, prima ancora, il settore delle espropriazioni, ove è stato autorevolmente commentato il cambio di rotta nella determinazione del valore dell’indennità di espropriazione (“L’indennità di espropriazione per p.u. viene commisurata al pieno valore di mercato”, in Corriere del merito, IPSOA Editore, febbraio 2008).
L’attività di ricerca, inoltre, è stata portata avanti anche e soprattutto in un’ottica comparativa ed interdisciplinare: rilievo importante, infatti, è stato dato ai punti di contatto tra diritto amministrativo e tributario (a tal proposito, si richiama il manuale “L’applicabilità della Legge 241/90 al procedimento tributario”, Giuffrè Editore, novembre 2008; nonché l’articolo su “L’accesso ai documenti amministrativi nei procedimenti tributari”, in Corriere del merito, IPSOA Editore, febbraio 2007).
Il settore cui, certamente, è stata riservata maggiore attenzione è stato ed è tutt’ora, quelloambientale-energetico, di cui Fraccastoro si occupa in modo assiduo sia nello svolgimento della sua professione, sia nella sua recente attività di docenza presso l’Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma. Della materia, invero, Giorgio Fraccastoro si è occupato ben prima di essere titolare della cattedra in diritto dell’ambiente all’UNICUSANO, dapprima dedicando una parte del suo scritto in materia di accesso (“Il Diritto di accesso ai documenti della pubblica amministrazione” cit.), alle peculiarità riservate all’istituto de quo in tale delicato settore, e successivamente, ponendo l’attenzione sui soggetti legittimati a rappresentare l’interesse ambientale sia nel procedimento amministrativo che nel processo (“L’“eccezionalità” dell’attribuzione normativa della legittimazione alle associazioni ambientalistiche”, in Corriere del merito, IPSOA Editore, ottobre 2008).
Infine, l’attività di studio ed approfondimento in tema di affidamento di servizi ha avuto ad oggetto anche il settore dell’energia e del gas (“La nuova disciplina in materia di gare per il servizio di distribuzione del gas”, in Corriere del Merito, IPSOA Editore, dicembre 2012).
Da ultimo, non si può non richiamare l’attività di docenza in diritto dello sport (fin dal 2007 presso l’Università degli studi del Molise, poi, dal 2011 anche presso l’UNICUSANO). L’attenzione per questa materia del tutto peculiare ed assai specialistica si è tradotta anche in vari articoli e brevi saggi (ricordiamo, tra tutti, la voce enciclopedica “L’illecito sportivo” (co-autore Cons. Giuseppe Chinè), Enciclopedia Treccani, ultima edizione 2010; nonché l’articolo su “La totale autonomia della giustizia sportiva nelle materie ad essa riservate dal D.L. 220/2003”, in Corriere del merito, IPSOA Editore, febbraio 2008).

Lorenzo Damia, medico odontoiatra e professionista del settore

Attivo nelle provincie di Milano e di Bergamo, Il Dr. Lorenzo Damia svolge la professione odontoiatrica all’interno dei suoi due studi di proprietà monoprofessionali

Lorenzo Damia, Dottore e Medico odontoiatra, conduce il proprio percorso professionale principalmente tra la provincia di Milano e di Bergamo, dove possiede e dirige due studi dentistici monoprofessionali.
Lorenzo Damia

Gli esordi della carriera del Dott. Lorenzo Damia

Il percorso professionale del Dottor Lorenzo Damia prende l'avvio nel 1994 a Melegnano, dove dà vita alla collaborazione con l'ospedale Predabissi lavorando in qualità di assistente per Anestesia e Rianimazione. Nel 1995 assume l'incarico di supplente, in quanto medico odontoiatra specialista, presso i Poliambulatori dell'USSL 26 di Milano e dell'ospedale di Romano di Lombardia (Bergamo). In questo contesto trova l'occasione di approfondire le tematiche inerenti all'ambito delle protesi mobili, degli edentulismi parziali o totali, oltre alla terapia conservativa. Maturate tali ulteriori competenze, svolge mansioni in qualità di medico consulente in odontoiatria fino al 1997 quando collabora alla realizzazione di uno studio odontoiatrico all'interno dell'Istituto Sacra Famiglia nella città di Cesano Boscone, in provincia di Milano. Tale istituto si caratterizza per la capacità di avvalersi di tecniche sedative specifiche che non fanno ricorso alla narcosi, in modo tale da rendere possibili gli interventi su pazienti che presentano gravi deficit psicofisici. A partire dal 2013 il Dott. Lorenzo Damia gestisce due studi odontoiatrici monoprofessionali di sua proprietà, esercitando parallelamente la professione presso il Centro Odontoiatrico facente parte dell'Istituto Humanitas della città di Rozzano.

Approfondimenti e specificità nel percorso professionale del Dottor Lorenzo Damia

Durante il corso della propria carriera, il dottore Lorenzo Damia mantiene una precisa e costante frequenza a congressi e corsi specifici per l'aggiornamento professionale in ambito dentistico. Il medico odontoiatra acquisisce, infatti, sempre maggiori conoscenze in ambiti di competenza quali la chirurgia orale, l'implantologia, la sedazione cosciente e l'ortodonzia dento facciale. Molte si sono rivelate le collaborazioni che il Dr.Lorenzo Damia è riuscito ad instaurare nel corso della professione, grazie alla frequentazione di corsi di questo genere, i quali hanno portato a proficui risultati sia per quanto riguarda l'ambito professionale, che quello scientifico, ad essere chiamato a porre il proprio contributo nella stesura di libri di testo e di articoli per riviste settoriali molto importanti.
Ulteriori informazioni sulla carriera del Dottor Lorenzo Damia alla pagina professionale dedicata.

Mauro Moretti: piani e progetti per il futuro di Finmeccanica

Mauro Moretti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Finmeccanica, punta a un miglioramento e un rinnovamento per il gruppo industriale, grazie ad importanti interventi strategico-organizzativi

Amministratore Delegato e Direttore Generale di Finmeccanica, Mauro Moretti pone per il Gruppo industriale importanti obiettivi di natura economica, industriale e organizzativa.
Mauro Moretti, CEO e Direttore Generale di Finmeccanica

I progetti futuri di Finmeccanica: gli obiettivi di Mauro Moretti

Grande opportunità per Finmeccanica grazie al Kuwait: il governo di tale Paese ha affidato alla società guidata da Mauro Moretti una commessa dal valore approssimativo tra gli 8 e i 9 miliardi, che prevede l'acquisto di 28 caccia Eurofighter. Finmeccanica appare in prima posizione nella gara, beneficiaria della metà del valore complessivo della commessa il cui closing è previsto per la fine dell'anno. Una trattativa di grande importanza per il gruppo industriale italiano che rientra nel piano di valorizzazione stabilito da Mauro Moretti al momento del suo insediamento. Oltre allo snellimento del comparto dirigenziale, l'Amministratore Delegato ha infatti investito sulla riorganizzazione mirata a convertire le società controllate in semplici divisioni. Ne è esempio il comparto dei Trasporti, all'interno del quale, nella piena salvaguardia dei posti di lavoro, le società sono state cedute tramite un processo di dismissione che è valso a Finmeccanica ulteriori entrate, nonché la semplificazione della struttura interna. Ammodernamento che passerà inoltre tramite un aggiornamento di identità annunciato da Mauro Moretti: l'intento è di rinnovare il nome e di conseguenza il logo, per aprire nuovi orizzonti alla società e renderla più facilmente identificabile da parte dei player stranieri.

Mauro Moretti: biografia

Nato nel 1953 a Rimini, Mauro Moretti si forma presso l'Università degli Studi di Bologna, dove consegue la Laurea con lode in Ingegneria Elettrotecnica. Partecipa al concorso per posizioni direttive indetto dall'Azienda Autonoma Ferrovie dello Stato, vincendolo nel 1978, anno in cui ha inizio la sua carriera all'interno della società di trasporti. Ivi, nel corso di una carriera trentennale, ricopre ruoli di responsabilità sempre crescente, raggiungendo nel 2006 i vertici, quando viene nominato Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Italiane. Negli otto anni in cui mantiene tale incarico raggiunge obiettivi quali il conseguimento del primo risultato utile (2008) e il lancio del progetto di successo Frecciarossa (2009). Il 15 maggio 2014 lascia il Gruppo ferroviario per cominciare il suo percorso all'interno di Finmeccanica S.p.A., dove assume la carica di Amministratore Delegato e Direttore Generale. In aggiunta alle mansioni strettamente professionali, Mauro Moretti ricopre nel corso della propria carriera numerosi ruoli di natura presidenziale e dirigenziale, tra cui attualmente quello di Presidente del Collegio Ingegneri Ferroviari Italiani (CIFI), iniziato nel 2004; dal 2006 è Membro della Giunta di Confindustria, di cui diviene, nel 2012, Componente Elettivo del Consiglio Direttivo. Nel 2013 viene eletto Presidente della Fondazione FS, l'anno successivo ottiene la carica di Presidente Onorario della Federazione Aziende Italiane per l'Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza, mentre nel 2015 viene insignito dei titoli di Presidente della Fondazione Ricerca e Imprenditorialità e di Presidente dell'Associazione europea delle Industrie dell'Aerospazio e della Difesa (ASD). L'onorificenza di Cavaliere del Lavoro gli viene conferita nel 2010.

mercoledì 25 novembre 2015

Rifugiati politici, Sergio Lupinacci: “Oltre l'Europa della paura"

“Non basta fare il bene, bisogna anche farlo bene” (Denis Diderot)
Sergio Lupinacci *
Lupinacci sostiene che la tempesta migratoria che sta colpendo l’Europa negli ultimi anni, e con sempre maggiore intensità, da quando le carestie dal sud del mondo si sono saldate con i sanguinosi esiti delle primavere arabe, porta inevitabilmente la nostra attenzione sull’archetipo giuridico costruito dalle istituzioni comunitarie a protezione dei rifugiati. E l’avvocato Lupinaccicontinua affermando che nella percezione delle opinioni pubbliche – complice la semplificazione prodotta dal confronto politico – l’immigrazione non conosce “distinguo” tra l’illegalità dell’immigrato economico e il diritto dei rifugiati alla fuga dalle dittature.
Sergio Lupinacci Rifugiati politici
Il rifugiato politico: definizione e fonti giuridiche. Sergio Lupinacci afferma che la definizione di rifugiato politico è contenuta nella Convenzione di Ginevra del 1951, un Trattato delle Nazioni Unite firmato da 147 Paesi. All’articolo 1 della Convenzione, la definizione della condizione di “rifugiato”: una persona che “temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche, si trova fuori del Paese di cui ha la cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore, avvalersi della protezione di tale Paese”. Questo articolo 1 illustra dunque la procedura di valutazione delle domande di asilo, ossia quelle incombenze che ricadono su chi ha la responsabilità di decisione ultima sulla concessione o meno dell’asilo politico.
Chi decide dell’asilo: il Regolamento “Dublino”. L’avvocato Lupinacci ritiene che un’attenzione particolare meritano le cosiddette procedure “Dublino” (introdotte col Regolamento UE n. 604/2013) condivise da 32 Stati europei. Queste hanno l’obiettivo di individuare lo Stato competente per la valutazione della domanda di asilo, limitando la mobilità dei richiedenti allo Stato nel quale sono approdati per primi, fino al completamento della procedura. Se la verifica sulla titolarità della domanda dovesse attribuire la competenza ad un altro Stato, il richiedente dovrà esservi trasferito. Qui una prima controversia determinata alla moltiplicazione dei numeri dei richiedenti. Che ha portato, in particolare, gli Stati che formano le frontiere esterne dell’Unione a chiedere la ricollocazione dei rifugiati, suddivisi in quote parte, tra tutti i Paesi membri. È recentemente accaduto per i 40.000 richiedenti asilo tra i paesi dell’UE con trasferimento di emergenza per quelli provenienti da Italia, Grecia e Ungheria: con una proposta della Commissione Europea estesa anche all’introduzione di un meccanismo permanente che modifichi le norme di Dublino (che determinano appunto quale Stato membro è responsabile del trattamento delle domande d’asilo).
Quanti sono i rifugiati. Un passo indietro: per ottenere lo status di rifugiato, i richiedenti asilo devono dimostrare alle autorità europee che stanno scappando da una guerra o da una persecuzione e che non possono tornare nel loro paese d’origine. Quanti casi ci sono in Europa? Il numero delle richieste di asilo è aumentato nel 2014 salendo da 435.190 nel 2013 a 626.065 nel 2014. Nel 2014 il numero di richiedenti asilo dalla Siria è raddoppiato. I Siriani sono il 20 per cento dei richiedenti asilo. Il secondo gruppo è rappresentato dagli afghani con il 7%. Nel 2014 l’asilo è stato garantito a 163mila persone nell’Unione europea. Nel 2014 la Germania è il paese che ha concesso più volte l’asilo con 41mila richieste approvate, seguita dalla Svezia con 31mila richieste approvate. Nel 2014 l’Italia ha accolto 21mila richieste d’asilo.
Libertà e sicurezza. Non possiamo, sinceramente, non partire da qui, se vogliamo affrontare il tema dei principi fondamentali ispiratori dell’azione dell’Unione Europea, con le garanzie procedurali introdotte e le modalità di accesso del diritto alla difesa accordato ai richiedenti asilo. Parliamo di sincerità perché ciò che appare come il prodotto di un cammino politico intenso compiuto dagli organi legislativi europei mostra – di fronte a questa “terza guerra mondiale” – tutte le contraddizioni di un approccio liberale costretto ora a fare i conti con il cambiamento radicale del contesto internazionale. La priorità: il tema della sicurezza che già aveva suonato i campanelli d’allarme di opinioni pubbliche sempre meno disposte – complice il perdurare della crisi economica – a politiche di accoglienza. Fino a pochi mesi fa il Regolamento Dublino aveva ricevuto numerose critiche (in particolare dal Consiglio europeo per i rifugiati e dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati): perché il sistema attuale non fornirebbe una protezione equa ed efficiente ai richiedenti asilo, costretti ad aspettare anni prima che le loro richieste siano esaminate; di più: non terrebbe conto del ricongiungimento familiare e comporterebbe una pressione maggiore sugli Stati membri del sud dell’Europa,Paesi d’ingresso nel continente. Critiche rapidamente evaporate di fronte alla forza dei numeri. Ma è indubbio che, dopo gli attentati di Parigi, per usare le parole del filosofo USA liberale, Michael Walzer: “I rifugiati che scappano da una guerra civile terribile non possono diventare le vittime di questa situazione, ma non si possono non affrontare le richieste di sicurezza che provengono dalla gente”. Sulla domanda d’asilo l’ordinamento europeo e la CEDU (Corte Europea dei Diritti dell’Uomo) stabiliscono il principio insuperabile per cui il richiedente deve avere a disposizione una procedura di asilo efficace, corredata da mezzi di ricorso dotati della forza sospensiva dell’azione di allontanamento nel caso di rifiuto. La disciplina è stata integrata dal rilevante contributo giurisprudenziale apprestato dalla Corte EDU (Europea Diritti dell’Uomo). Il panorama legislativo e giurisprudenziale analizzato rivela, da parte delle istituzioni europee, una profonda sensibilità verso la drammatica condizione dei richiedenti asilo. Una sensibilità tradottasi nell’adozione di procedure complesse, assai attente alla condizione soggettiva dell’individuo e del suo patrimonio culturale d’origine. La domanda che sorge ora è quanto questo quadro di valori, presidio della convivenza democratica, possa tenere di fronte all’imbarbarimento in atto e soprattutto di fronte all’inversione di valori che vede ora il bisogno di sicurezza presidiare l’esercizio delle libertà civili. La disciplina che presiede alle procedure d’asilo (2013/32/UE) individua importanti, delicati momenti: dal colloquio all’esame della domanda (direttiva qualifiche; 2011/95/UE); dai tempi della decisione al diritto di difesa o accesso alla giustizia, alla possibilità, infine, per il migrante di ricorrere.
Un’Europa politica. Si tratta però – bisogna osservare – di una descrizione lineare e bipolare della condizione di rifugiato che le guerre asimmetriche del XXI secolo sembrano complicare quando non travolgere. L’esperienza siriana, ad esempio, prima della “riduzione” delle forze in campo che probabilmente la risposta militare all’ISIS imporrà, ha fin qui mostrato una babele di gruppi. Ed a fronte della gran massa di rifugiati, in fuga dalla morte e dalla fame, vanno segnalati i falsi rifugiati che gli attacchi di Parigi hanno rivelato così come la dinamica di scambio di ruolo perseguitato-persecutore che molti individui hanno vissuto e interpretato nella guerra siriana. Non dobbiamo certo buttare il bambino dei valori della costruzione europea, in questa partita, ma trovare il modo di depurare l’acqua sporca e compiere uno sforzo importante: quello della condivisione dei dati e di tutte quelle informazioni che rendano impossibile, ad esempio in questa materia, un “colloquio insincero”. Un passaggio, quest’ultimo, rivelatore anche della volontà dell’Europa di farsi finalmente Europa politica.
* avvocato penalista
(www.studioalc.it)
FONTEThe Chronicle

Accessori per sistemi oleodinamici: la gamma di prodotti Elesa

Il mondo dell'industria meccanica richiede componenti che siano all'altezza delle prestazioni promesse. Infatti, in alcuni contesti un indicatore di livello o un tappo possono fare la differenza. Elesa, azienda specializzata nella progettazione e produzione di componenti standard per l'industria meccanica, propone nel suo catalogo un'ampia gamma di accessori per sistemi oleodinamici: tappi e indicatori di livello che assicurano prestazioni eccellenti.

Indicatore di livello a colonna HCK-GLMonza, 24 novembre 2015 – I settori dell'oleodinamica e dell'idraulica hanno bisogno di accessori performanti, in grado di garantire prestazioni di alto livello. A tal proposito, Elesa mette a disposizione dei propri clienti una gamma diversificata di indicatori di livello, anche a colonna, spie e tappi sfiato. I sistemi oleodinamici sono sempre più sofisticati e richiedono componenti che effettuino misurazioni precise e facilmente leggibili.

Gli indicatori di livello sono indispensabili per rilevare a colpo d’occhio, il livello di liquido / olio all’interno di un serbatoio. Fanno parte di questa famiglia le spie a cupola appartenenti alla serie HCFE. / HCFE-C anche nella versione ATEX per impiego negli ambienti a rischio di esplosione. A questi si aggiunge una ricca gamma di indicatori di livello realizzati in diversi materiali, tecnopolimero, alluminio, ottone, acciaio INOX con o senza mostrina e con visiera per la lettura dell’olio in tecnopolimero trasparente (serie HGFT. – GN 744 – HRT.) o in vetro (serie GN 743 – GN 743.1 – GN 743.2 – GN 743.3 – GN 743.5 – GN 743.6 – GN 743.7 – GN 743.8), la cui conformazione può essere lenticolare oppure prismatica, che, per effetto della rifrazione sui prismi, fornisce una lettura netta del livello di olio contenuto nel serbatoio (serie HGFT-PR – HGFT-HT-PR – GN 744).

Tra i prodotti per cui Elesa rappresenta un punto di riferimento, ci sono gli indicatori di livello a colonna delle serie HCX., HCZ. e HCK. Gli indicatori di livello a colonna HCX., sono realizzati in tecnopolimero trasparente a base poliammidica. L’indicatore presenta un’alta resistenza ai solventi e più in generale agli oli additivati, oppure a sostanze come idrocarburi alifatici e aromatici, benzine, nafta e esteri fosforici.

Per gli usi con fluidi contenenti alcool, Elesa presenta la versione HCX-AR. L’indicatore di livello HCX. è disponibile nelle esecuzioni standard con o senza termometro incorporato e con mostrina di contrasto in alluminio. L’effetto lenticolare del materiale plastico trasparente garantisce un’ottima visibilità del livello oltre ad una lettura della temperatura anche da posizioni laterali. Il corpo dell’indicatore è assemblato con procedimento di saldatura ad ultrasuoni che garantisce una perfetta tenuta, assicurata da controllo elettronico al 100% in produzione. Inoltre su ciascun pezzo viene inciso a laser un numero di matricola progressivo per la rintracciabilità del prodotto.

La famiglia degli indicatori a colonna HCX. è molto ampia: sfogliando il catalogo online sul sito www.elesa.com è possibile avere maggiori informazioni su ogni singola esecuzione del prodotto.

Gli indicatori della famiglia HCZ., sono realizzati in tecnopolimero trasparente a base poliammidica con mostrina in alluminio laccato, colore bianco, alloggiata nella parte posteriore esterna dell’indicatore, non a contatto diretto con il fluido e quindi non soggetta al fenomeno di ingiallimento. Sono disponibili nelle versioni con o senza armatura di protezione realizzata in SUPER-Tecnopolimero a base poliammidica e con o senza termometro incorporato. L’armatura di protezione è stata studiata per scaricare gli urti direttamente sulla superficie di montaggio preservando la struttura dell’indicatore. Test di laboratorio hanno provato l’efficacia della protezione nel salvaguardare l’indicatore.

Gli indicatori a colonna della serie HCK. si compongono da un’armatura di base in alluminio in colore naturale, una visiera di livello a colonna (tubo) in policarbonato che garantisce un’ottima visibilità del livello del fluido anche da posizioni laterali e da una protezione frontale trasparente contro gli urti accidentali in policarbonato. Test di laboratorio dimostrano l’effettiva resistenza agli urti accidentali della protezione che risulta anche facilmente estraibile consentendo le operazioni di pulizia in maniera molto agevole.

Il nuovo indicatore HCK-GL con tubo trasparente in vetro PYREX®*, è particolarmente adatto anche per utilizzo con soluzioni aggressive contenenti glicole, largamente utilizzate nei sistemi di raffreddamento o in contesti applicativi a basse temperature per evitare il congelamento del liquido.

Questo indicatore di livello è stato recentemente premiato come miglior prodotto all’interno della categoria strumenti di misurazione e sensori presso “HaPeS”, la Fiera internazionale di Idraulica, Pneumatica, Sistemi di Comando e di Trasmissione, tenutasi a fine ottobre a Katowice, in Polonia. Inoltre, per le serie HCK. e HCK-GL è disponibile il kit (SLCK) per il controllo elettrico del livello di un fluido.

Infine, completano la gamma degli accessori per sistemi oleodinamici i tappi sfiato. Nel catalogo Elesa sono presenti tappi sfiato in plastica o in acciaio, con diverse caratteristiche. In particolare, spiccano i tappi sfiato con filtro e paraspruzzi della serie SFP.: realizzati in tecnopolimero a base poliammidica, sono resistenti a solventi, oli, grassi ed altri agenti chimici aggressivi. La guarnizione di tenuta è costituita da una rondella piana in gomma sintetica NBR., mentre il diaframma paraspruzzi è in tecnopolimero. Sono disponibili le versioni senza filtro d’aria o con filtro “tech-foam” in schiuma di poliuretano reticolata o “tech-fil” in filo di acciaio zincato pressato per due diverse finezze di filtrazione.

Concludiamo la nostra rassegna con i tappi sfiato pressurizzati a doppia valvola della serie SFW., che consentono una chiusura dei serbatoi in maniera tale da mantenere costante la pressione dell'aria al loro interno ed evitare la deformazione delle pareti del serbatoio stesso. Inoltre, è presente nel catalogo anche la versione SFW-VP caratterizzata in aggiunta da un dispositivo antivandalismo “Vandal-proof”.

La gamma di accessori per sistemi oleodinamici di Elesa, come abbiamo visto, è adatta alle applicazioni più disparate e garantisce in ogni circostanza di impiego grande affidabilità.