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martedì 24 gennaio 2017

Mons. Giovanni Carrù, 18 gennaio 2017 intervento del segretario


Il giorno il 18 gennaio 2017, presso l’aula Ferrua del Pontificio Istituto di Archeologia Sacra, si è svolta la Seduta Plenaria della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, presieduta dal Cardinal Presidente, Gianfranco Ravasi, e dal Segretario, Mons. Giovanni Carrù.
Durante l’incontro, dopo essere state consegnate le nomine papali ai nuovi Membri e dopo le considerazioni e le osservazioni del Cardinale sulle attività passate e future della Commissione, Mons. Giovanni Carrù ha potuto soffermarsi ampiamente e nel dettaglio sulle questioni archeologiche e conservative, presentando ai membri i singoli interventi svolti presso i monumenti romani, laziali e quelli distribuiti su tutto il suolo italico, riassumendo gli esiti scientifici raggiunti nel corso dell’ultimo biennio.
Grande attenzione, inoltre, è stata riservata dal Segretario alle operazioni di tutela e valorizzazione che la Commissione ha intrapreso già da qualche anno, siglando nuove convenzioni con enti ecclesiastici e laici, per garantire l’apertura al pubblico dei monumenti sottoposti alla sua tutela, così da rispettare il valore storico delle catacombe italiane, da sempre considerate dalla Commissione e dai suoi rappresentanti come fonte di conoscenza per la storia del Cristianesimo antico.

Durante questi ultimi due anni, le attività della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra si sono cospicuamente incrementate, in quanto, oltre ai lavori di scavo e restauro, che rientrano concretamente nelle finalità istituzionali della Commissione, si è proceduto ad una capillare operazione di valorizzazione delle catacombe cristiane d’Italia.
A questo riguardo, sono stati privilegiati i cimiteri ipogei dislocati sul suolo italico, che avevano sofferto per disattenzione e incuria nel passato e si è provveduto a stabilire rapporti di convenzione con le Istituzioni locali, di tipo comunale, religioso o associativo per assicurare la visita di questi monumenti, che servono, come testimonianza primaria, a restituire le radici cristiane dei territori di riferimento.
Per questo motivo, sono state redatte convenzioni, nuove o rinnovate, per le catacombe di Chiusi, di Massa Martana, di Siracusa, di Palermo, di Villagrazia di Carini, mentre altri cimiteri più piccoli e meno frequentati sono stati dotati di assuntori di custodia, per le visite richieste.
Per quanto attiene le catacombe romane, si è rilevato un buon andamento degli ingressi alle catacombe di Priscilla, con la nuova gestione dei padri Verbiti, e a quelle di Ss. Marcellino e Pietro, in seguito alla sistematica operazione di restauro del percorso di visita e degli affreschi. La gestione dei padri Cavanis ha fatto notare un esponenziale aumento dei visitatori, che richiedono sopralluoghi, non solo nel fine settimana, come era stato preventivato in un primo momento, ma anche durante i giorni feriali.
Sono aumentati anche i sopralluoghi alle catacombe romane, oramai ben organizzati e sicuri nella dinamica, con la presenza di un fossore, ma anche con quella di un archeologo, affinché le illustrazioni dei monumenti non risultino improvvisate od estemporanee ed anche per evitare danneggiamenti e riprese video e fotografiche. Tale gestione, dopo qualche resistenza, è stata accolta dalle Istituzioni e dalle Associazioni e si è rivelata veramente utile, anche per quanto riguarda la calendarizzazione delle visite, per la suddivisione dei gruppi e per le illustrazioni in lingue straniere. Gli archeologi che guidano i visitatori hanno frequentato i corsi del triennio del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana e hanno già conseguito un dottorato in Archeologia Cristiana e sono in grado di organizzare percorsi diversificati per le diverse esigenze.
In questi due anni – come si diceva – si è molto lavorato nelle catacombe fuori Roma, ma come è evidente, non sono state dimenticate le catacombe della città. Scavi e restauri, come sentiremo, sono stati eseguiti nelle catacombe di Priscilla, di S. Lorenzo, di S. Ermete, di via Dino Compagni, di S. Sebastiano, mentre si sta per aprire il grande cantiere di Domitilla, in vista dell’Evento, che si terrà alla fine di maggio.
Tutte le attività della commissione trovano una pubblicazione tempestiva negli Atti della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, in apertura della Rivista di Archeologia Cristiana, curata dal Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana. Ma non sono mancate, durante questo periodo, pubblicazioni seguite proprio dalla Commissione, come quella dedicata all’Evento di S. Callisto, le guide di Priscilla e dei Ss. Pietro e Marcellino, un album sempre dedicato agli “Affreschi salvati” dei Ss. Pietro e Marcellino, mentre è in stampa una piccola pubblicazione, curata dal nostro Sovrintendente con l’introduzione del Cardinal Presidente e con gli auspici del “Cortile dei bambini”, dedicata alla spiegazione delle catacombe ai bambini.
In questo periodo ho avuto modo di recarmi, più volte, presso le catacombe di Roma e d’Italia, colloquiando con i Direttori delle catacombe, per seguire la valorizzazione di questi importanti monumenti paleocristiani, affinché attraverso la voce delle guide sia trasmesso il messaggio della fede più antica, attraverso queste suggestive testimonianze funerarie, che sono apparse ancora più attuali ed eloquenti, nel corso del Giubileo della Misericordia, appena concluso.

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