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giovedì 31 gennaio 2013

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Continuano i saldi invernali: fino al 60% da Pittarello Rosso

Scarpe alla moda da donna, uomo e bambini scontate fino al 60% con i saldi invernali della storica azienda Pittarello Rosso, per acquisti di qualità all'insegna della convenienza per tutta la famiglia.

saldi pittarello inverno 2013Padova, 30 gennaio 2013 - Tempo di grandi acquisti a prezzi ancora più ridotti da Pittarello Rosso: le collezioni invernali di scarpe da bambini, donna e uomo sono ora scontate fino al 60%. Un'occasione per aggiungere al proprio guardaroba tanto un paio di scarpe classiche quanto una calzatura particolare per occasioni speciali, sempre al passo con le ultime tendenze.

I saldi Pittarello Rosso (www.pittarellorosso.com) sono partiti in tutta Italia con l'inizio dell'anno nuovo: dal 2 gennaio in Sicilia e Trentino Alto Adige, sono arrivati il 5 nei numerosi punti vendita in Calabria, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Veneto.

Tronchetti, francesine e décolléte i modelli di punta da donna, con varianti cromatiche che vanno dagli intramontabili nero e marrone ai cult dell'inverno: verde, ruggine e blu. Protagonista su tutte le scarpe da uomo l'accostamento fra materiali diversi, dai polacchi scamosciati alle sneakers alte o basse. Vasto anche l'assortimento di mocassini e scarpe classiche, must di ogni stagione. Le sneaker alte sono fra le scarpe per bambini preferite negli store; stile sportivo anche sulle scarpe per bambine con lacci e velcro, affiancate da eleganti ballerine in vernice con fiocchi e dolci dettagli.

Agli ultimi trend in fatto di scarpe classiche tiene testa la vasta scelta di scarpe sportive. Pittarello Rosso è rivenditore ufficiale di marchi internazionali per gli appassionati di sport e fitness, da Nike, Adidas, Puma, Reebok a Lotto, Diadora, New Balance, Asics: le collezioni disponibili sono sia da donna e uomo che da bambina e bambino.

Le collezioni autunno/inverno sono tutte sul sito Pittarello Rosso, dove è anche possibile trovare gli store più vicini per approfittare subito dei saldi al 60% e non lasciarsi scappare i propri modelli preferiti.

Pittarello Rosso è azienda leader nella distribuzione al dettaglio di calzature per donna, uomo e bambino. Una realtà che pone il consumatore al centro di tutto, sempre attenta a elementi quali la qualità, le tendenze, e la varietà e l'offerta di prezzi. L'azienda conta 80 punti vendita in Italia e all'estero. Pittarello Rosso è il luogo ideale dove acquistare calzature a prezzi accessibili senza rinunciare alla qualità del made in Italy e ai marchi più noti.

Bonfrisco: La stazione ferroviaria di Balconi diventa museo


Avanti il progetto della trasformazione della stazione ferroviaria di Balconi, ora a disposizione del Comune, in un museo permanente della storia del Centro di accoglienza reduci di Pescantina. Il sindaco Alessandro Reggiani ha ringraziato le Senatrici Anna Cinzia Bonfrisco e Mariapia Garavaglia, presenti col provveditore agli studi, Giovanni Pontara, «per il grande lavoro che ha portato il caso di Pescantina all’attenzione nazionale, fino a riconoscimento della medaglia d’oro al merito civile nel 2007 per la solidarietà dimostrata verso i reduci».
Anna Bonfrisco
«Va avanti il progetto della trasformazione della stazione ferroviaria di Balconi, ora a disposizione del Comune, in un museo permanente della storia del Centro di accoglienza reduci di Pescantina. Mi auguro che per la ricorrenza annuale del monumento, che scade il 29 settembre, si possa arrivare all’inaugurazione». Lo ha anticipato il delegato comunale alle manifestazioni, Ciro Ferrari alla fine dell’animazione teatrale «Memoria per voi, conoscenza per noi», scritta da Giuseppe Paleari e interpretata dai ragazzi delle medie degli istituti comprensivi uno e due, guidati dalle dirigenti Rossella De Vecchi e da Elisabetta Peroni.
Il racconto si è soffermato sugli anni delle deportazioni, dal 1943 al 1945, che hanno visto Pescantina al centro di uno scenario a contatto con la grande storia. I testi, raccolti da testimonianze di prima mano di prigionieri di Pescantina morti nei campi di concentramento, sono stati l’occasione per riascoltare dal vivo le testimonianze delle volontarie del campo reduci di Balconi, aperto alla stazione ferroviaria per accogliere le migliaia di reduci che arrivavano dai campi e dai fronti europei.
Sul palco sono sfilate le «ragazze del campo» che hanno ricordato con grande vivacità quegli anni. Argia Rizzotti, con grande rischio per la propria incolumità, andava a raccogliere con le sorelle i biglietti lasciati cadere dai treni piombati alla stazione di Balconi e poi scriveva queste notizie alle famiglie dei deportati. «Per molti questa», sospira Argia, «è stata l’ultima traccia del proprio caro». Rosa Righetti ha rievocato i primi tempi dell’accoglienza all’albergo al Ponte e la difficoltà di trovare i generi di prima necessità. Alda Antolini, con grande chiarezza ha ripercorso la genesi del campo, i contributi del parroco don Luigi Castagna, dell’indimenticabile dottor Antonio Zenati e l’opera del dottor Francesco Girelli nelle primissime fasi di «quella mobilitazione generale che coinvolse tutto il paese».
Luigina Fumaneri, allora diciottenne in servizio alla baracca del campo B, «dove ora c’è la chiesa di Balconi», ha raccontato con grande partecipazione l’arrivo di una tradotta dal lager di Dachau. «Erano tutti malati», ha spiegato, «e per tutelare la nostra salute, il capitano medico ha voluto che noi ragazze ci sottoponessimo alla vaccinazione alla mammella, come se dovessimo partire per il fronte. Da allora non ho avuto nessuna malattia e le prime analisi le ho fatte a 80 anni: tra poco ne compirò 86». Ricordate anche le altre «ragazze» scomparse: Zaira Vezza, Luigina Fornaser, Cesarina Mesarolli. Da Ines Figini, prigioniera arrivata a Balconi da Auschwitz – Bierkenau, un riconoscimento «agli angeli di Pescantina che mi hanno fatto rinascere alla vita».
Il sindaco Alessandro Reggiani ha concluso la giornata, ringraziando le senatrici Cinzia Bonfrisco e Mariapia Garavaglia, presenti col provveditore agli studi, Giovanni Pontara, «per il grande lavoro che ha portato il caso di Pescantina all’attenzione nazionale, fino a riconoscimento della medaglia d’oro al merito civile nel 2007 per la solidarietà dimostrata verso i reduci».
FONTE: L’Arena

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martedì 29 gennaio 2013

Classifica Best employer: Eni al primo posto fra le imprese più amate dai neolaureati


Eni best employer 2013. Nella classifica Best employer of choice 2013, l’indagine condotta da Cesop Communication sulle aziende più ambite dai neolaureati, Eni si conferma al primo posto. “I ragazzi sanno che lavorare per una realtà solida che permette di avere esperienze internazionali diventa una garanzia per la loro carriera”, spiega Salvatore Sardo, Chief Corporate Operations Officer di Eni.
Eni Best Employer of Choice 2013_Repubblica.it
Altro che “bamboccioni”. Oggi i giovani si laureano presto e bene sognando il posto fisso. Sanno perfettamente che per trovare un lavoro devono puntare tutto sull’eccellenza, perché la crisi non lascia scampo e la concorrenza è spietata. Chiedono stabilità, non solo contrattuale ma anche aziendale, motivo per cui preferiscono grandi realtà solide e sicure come Eni, Ferrovie dello Stato e Bnl – Gruppo Bnp Paribas.
Questo è quanto emerge dal Best Employer of Choise 2013, l’indagine condotta da Cesop Communication sulle aziende più ambite dai neolaureati. I giovani di oggi sono allergici alle piccole imprese e al lavoro autonomo, ma anche al settore pubblico che forse rappresenta un percorso troppo lungo e burocratico. Ed è stato loro il compito di dare le “pagelle” a 150 imprese: la prima della classe resta Eni, seguita da Ferrovie dello Stato, Bnl-Bnp Paribas (salita di undici posizioni in un anno), Apple e Banca d’Italia (entrambe quarte), Google e Mondadori (entrambe quinte). Perdono invece appeal sui laureati Intesa Sanpaolo (passata dal secondo al settimo posto), Ferrero, Enel, Ferrari, Roche e Angelini Farmaceutici. La scelta ricade dunque su multinazionali e grandi imprese italiane: «Ad essere premiate sono soprattutto le aziende che investono sui giovani assumendo – spiega il direttore della ricerca Giuseppe Caliccia – ma anche quelle che garantiscono maggiore stabilità contrattuale e di assetto aziendale e che forniscono opportunità formative più concrete rispetto ai competitor».
Proprio come Eni, presente in 85 paesi con 79 mila dipendenti in tutto: «Questi ragazzi conoscono bene la nostra azienda e sanno che, in un momento in cui tante certezze vengono meno, lavorare per una realtà solida che permette di avere esperienze internazionali diventa una garanzia per la loro carriera – spiega Salvatore Sardo, Chief Corporate Operations Officer di Eni – La percezione positiva che i neolaureati hanno di noi dipende anche dagli investimenti che facciamo sulla formazione (70 milioni di euro l’anno e 3,5 milioni di ore). Ormai sono tutti consapevoli che entrare in una azienda senza avere la possibilità di una formazione continua significa restare fuori dal mercato». Dunque solidità e formazione, ma non solo: «Eni assume 300-400 giovani laureati ogni anno – continua Sardo –. Tra l’altro, le assunzioni femminili sul totale sono passate dal 20% di cinque anni fa al 23% attuale, con l’obiettivo però di arrivare al 28%”.
Oltre alla solidità dell’azienda, a fare la differenza sono anche le strategie di comunicazione e di employer branding, come ha dimostrato la scalata in classifica di Bnl–Gruppo Bnp Paribas (2 miliardi e 400 milioni di euro di fatturato in Italia nei primi nove mesi del 2012 e circa 13.500 dipendenti): «Negli ultimi due anni abbiamo sviluppato una relazione diretta con i giovani, con focus su canali social, attività innovative e dedicate all’orientamento al lavoro e job meeting nelle università», sottolinea Stefano Colasanti, responsabile organici, costi, mobilità e recruiting Direzione Risorse Umane di Bnl. Oltre a questo la banca ha lanciato i “Recruiting Day Bnl”, ovvero giornate durante le quali i candidati entrano in banca e sostengono prove e colloqui. Alla fine, i migliori ricevono una lettera d’impegno di assunzione: «Siamo arrivati alla settima edizione, con 300 partecipanti dei quali 150 assunti». E poi: «Noi puntiamo sempre a scovare i talenti. Quello che chiediamo in più ai giovani – conclude Colasanti – è un’ottima capacità di reazione e di adattamento».
Ma l’impresa che ha scalato più posizioni in assoluto è Unilever (14 in tutto, arrivando settima), azienda internazionale di beni di largo consumo che opera anche in Italia, dove ha 3 mila dipendenti e un fatturato di 1,1 miliardi di euro nel 2011: «Per noi è una bella sorpresa perché premia tutto il lavoro fatto negli ultimi anni – dice Constantina Tribou, Human Resources Vice President Unilever Italia, Grecia e Portogallo – Abbiamo implementato la nostra strategia di comunicazione rendendola più chiara e ampliato anche l’employer branding. In particolare, siamo andati più spesso nelle università per farci conoscere illustrando alcuni progetti come l’Agile Working, ovvero permettere ai dipendenti di organizzare le ore di lavoro in base alle loro esigenze per ottenere risultati più efficaci, come nel caso delle madri. Alla fine, i ragazzi apprezzano la nostra meritocrazia nello sviluppo delle persone, le politiche di Work Life Balance, ma anche il carattere internazionale dell’azienda ». E le assunzioni? «Per vincere in un mercato in crisi, noi cerchiamo i migliori talenti e puntiamo a farli crescere». Nel grafico qui sopra, a graduatoria delle imprese più richieste dai giovani laureati sia nel 2012 che nel 2011, con i relativi cambiamenti di posizione.
FONTE: Repubblica.it

I meriti della Lega e il governo europeo


Nei primi anni '90 irruppe sulla scena politica italiana la Lega. Dopo trent'anni di dittatura partitocratica si presentava una vera forza di opposizione dato che il Pci si era consociato al potere. La comparsa della Lega permise le inchieste di Mani Pulite che scoperchiarono il verminaio di Tangentopoli che ci è costata 630 mila miliardi, un quarto del debito pubblico. Prima dell'avvento della Lega i magistrati che avevano tentato di indagare sul fenomeno criminale delle tangenti erano stati stoppati. Angelo Milana, pretore a Piacenza, fece nel 1988 un'inchiesta che anticipava di qualche anno quelle di Mani Pulite: mise in carcere un sindaco comunista, uno socialista e un importante imprenditore del nord, Romagnoli. Si sollevò tutto l' 'arco costituzionale' e non, e persino il vescovo della città gridando all'infamia. Milana fu deferito al Csm che ne propose il trasferimento nella vicina Trieste. Era un vecchio giudice e reagì andandosene in pensione. Il Pm Carlo Palermo, magistrato a Trento, ebbe la sfortuna di imbattersi, in un'indagine su un traffico d'armi, nel nome di Craxi. Fu trasferito d'imperio nella vicina Trapani dove, dopo tre mesi, subì un attentato dinamitardo detto 'di mafia'. Cosa aveva potuto scoprire sulla mafia in soli tre mesi? Nulla. Palermo se la cavò, ma nell'attentato rimasero uccise una giovane madre e i suoi due figlioletti. Rammento questo episodio perché in Italia ci si ricorda solo dei morti eccellenti, anche quando mascalzoni, la 'gente comune' cade subito nel dimenticatoio.
Ma veniamo al punto.. La prima Lega di Bossi e Miglio propose di dividere l'Italia, senza minarne l'unità, in tre macroregioni: Nord, Centro, Sud. Era un'idea innovativa e intelligente perché si tratta effettivamente di tre realtà diverse: per economia, socialità, cultura e clima (non si può chiedere a uno che vive in Sicilia di lavorare 13 ore al giorno come un industrialotto di Varese, ma non può nemmeno pretendere di averne lo stesso tenore di vita). Come tutte le idee intelligenti fu ferocemente avversata ("le tre repubblichette") dal ceto politico stanziato a Roma che vede le cose solo dall'angolo di visuale capitolino (limite che ritrovo anche nel Fatto). Poi l'idiozia e la spocchia della sinistra regalarono la Lega a Berlusconi e delle tre 'macroregioni' non si parlò più. Roberto Maroni ritira fuori adesso l' 'Euroregione del Nord' (Lombardia, Piemonte, Veneto, Friuli). Paradossalmente proprio l'Unione Europea rende questa ipotesi più praticabile, anche se sul lungo periodo. Se infatti l'Europa riuscirà ad unirsi anche politicamente, con un unico governo, i suoi punti di riferimento periferici non saranno più gli Stati nazionali, che spariranno, troppo deboli per assicurare da soli la difesa e una coerente politica estera, e troppo poco coesi per esaudire le istanze identitarie che, in tempi di globalizzazione, tornano sempre più prepotentemente alla ribalta, ma aree geografiche omogenee che potranno anche superare i vecchi confini (l'Alto Adige col Tirolo, la Riviera di Ponente con la Provenza, l'Aosta con la Savoia, eccetera). Naturalmente i più feroci avversari di un' Europa ad unico governo saranno le leads politiche nazionali e in particolare quella italiana. Che posto avrebbero in un governo europeo, i La Russa, i Fini, i Casini, i Bersani, le Finocchiaro, i Berlusconi, gli Alfano, i Cicchitto? Quello dei pulisci cessi. Ma la Storia mi pare andare in questo senso, sempre che noi non si voglia rimanere eternamente succubi dell' 'amico americano'.

Fonte articolo

Eni Gas Mozambico: scommessa vinta in Africa orientale (NyTimes)


Per l’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, le scoperte sono giunte dopo cinque anni di studi di Eni nell’Africa dell’Est, dove si era finora trovato poco gas e altrettanto poco petrolio. “Pur essendo il Mozambico un paese giovane, ci è sembrato che le possibilità di trovare qualcosa fossero ragionevoli, circa del 20 per cento”, ha detto Scaroni nel corso di un’intervista a Milano. “Ovviamente è una situazione di alto rischio/alto rendimento”.
Richard Carson/ReutersPaolo Scaroni è l’amministratore delegato di ENI SpA, che ha trovato grandi campi di gas naturale in Mozambico, nell’Africa orientale.
Richard Carson/Reuters
Paolo Scaroni è l’amministratore delegato di ENI SpA, che ha trovato grandi campi di gas naturale in Mozambico, nell’Africa orientale.

MILANO — In una zona appartata di un edificio alla periferia di Milano c’è la “stanza del nirvana”, così chiamata, forse, per le buone notizie che cela. Qui, i geologi che lavorano per Eni, l’azienda petrolifera italiana, inforcano gli occhiali 3-D per contemplare le immagini fluorescenti delle formazioni geologiche sotterranee, cercando di scoprire quale potrebbe meritare delle perforazioni esplorative da decine di milioni di dollari.
Lo stato d’animo in Eni è stato prossima al nirvana ultimamente, dopo alcune preziose intuizioni dei suoi ricercatori. A partire dal 2010, Eni e una società concorrente, la Anadarko Petroleum, con sede a Houston, in Texas, hanno realizzato una serie di scoperte al largo del Mozambico, nell’Africa orientale, che si aggiungono alla più grande scoperta in termini di gas naturale degli ultimi anni, equivalente a circa 16 milioni di barili di petrolio.
Eni controlla la quota più grande delle scoperte in Mozambico, con il 70 per cento di una zona off shore nell’Oceano Indiano chiamata Area 4, in quello che è noto come bacino di Rovuma.
L’amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, ha detto che le scoperte sono giunte dopo cinque anni di studi di Eni nell’Africa dell’Est, dove si era finora trovato poco gas e altrettanto poco petrolio. Quando il Mozambico rese disponibili le zone di ricerca, nel 2006, Eni vinse la gara d’appalto e ebbe quella che voleva.
Ora la sfida è quella di sfruttare appieno questa opportunità. Per farlo, la società dovrà aiutare il Mozambico a gestire la transizione nel diventare un importante paese esportatore di energia. Inoltre, la costruzione di impianti da miliardi di dollari in zone isolate, dove trasformare il gas naturale in liquidi da trasportare su apposite navi dedicate, metterà alla prova le capacità di Eni.
Attualmente, quello della ricerca di gas naturale e di petrolio è un settore pieno di rischi geopolitici oltre che geologici, come ha dimostrato chiaramente il recente attacco e la cattura di ostaggi in un impianto in Algeria. Eni è consapevole, come lo sono tutte le aziende europee che lavorano nel settore dell’energia, dei pericoli che comporta l’instabilità politica del Nord Africa, considerando le sue notevoli attività in Algeria e in Libia.
Almeno per ora, tuttavia, il Mozambico non è uno dei paesi africani più problematici. E comunque, le compagnie petrolifere tendono a seguire le opportunità ovunque ne trovino.
“Pur essendo il Mozambico un paese giovane, ci è sembrato che le possibilità di trovare qualcosa fossero ragionevoli, circa del 20 per cento”, ha detto Scaroni nel corso di un’intervista a Milano. “Ovviamente è una situazione di alto rischio/alto rendimento”.
Dopo l’annuncio dato da Anadarko, un’azienda indipendente statunitense, di una scoperta in un tratto adiacente, Eni, che si preparava a trivellare in’altra parte dell’area a lei assegnata, decise di mettere il suo primo pozzo nei pressi del tratto di competenza di Anadarko.
Scaroni, laureato presso la Columbia Business School di New York con un master in gestione aziendale, ottenne l’incarico più importante in Eni nel 2005 dopo aver speso una buona parte della sua carriera all’estero e in settori diversi da quello petrolifero. Ha gradualmente riorganizzato l’azienda facendone qualcosa di più che una macchina per la ricerca e la produzione di petrolio e di gas naturale e qualcosa di meno rispetto al pesante conglomerato statale di imprese che arrancava al secondo livello tra i giganti petroliferi globali..
Scaroni, che ha 66 anni, ha anche il delicato compito di mantenere i rapporti di Eni con un gruppo di paesi ospiti tanto ricchi di combustibili fossili quanto problematici come Iraq, Libia, Russia, Venezuela e, in Africa, l’Angola e la Repubblica del Congo. Si reca regolarmente in luoghi come Baghdad o Brazzaville, dove altri dirigenti esitano ad andare.
Nel corso dell’intervista, aveva in mente il giacimento di Zubair in Iraq. “Abbiamo un’azienda con 150 espatriati in Iraq, con un grande sforzo per la sicurezza, e il risultato economico per noi è minimo, dato che siamo pagati 2 dollari a barile”, ha detto. “A volte ci chiediamo: ne vale la pena?”
Eni è il più grande produttore straniero di petrolio e gas tanto in Algeria che in Libia. I dirigenti dell’Eni dicono di essere rimasti sorpresi e colpiti da ciò che è accaduto a BP e a Statoil, partner nell’impianto algerino recentemente attaccato, e stanno a loro volta aumentando le proprie misure di sicurezza. Dicono che l’Eni ha già un numero consistente di militari nel perimetro dei suoi siti algerini, mentre in apparenza non c’erano soldati assegnati all’impianto di In Amenas che ha subito l’aggressione.
Fin qui, Scaroni ha guidato senza problemi l’Eni facendole attraversare la caotica transizione libica dal regime del colonnello Mu’ammar Gheddafi al nuovo governo ancora alla ricerca del proprio equilibrio. A differenza della maggior parte delle altre compagnie petrolifere, Eni ha prosperato sotto il regime di Gheddafi, creando nuovi giacimenti e costruendo un impianto da 9 miliardi di dollari a Mellitah, a ovest di Tripoli, per trasportare il gas naturale sotto il Mediterraneo.
Scaroni si affrettò ad andare a Bengasi nell’aprile del 2011 per incontrare la leadership dei ribelli, ancor prima della caduta del colonnello Gheddafi. Da allora, Eni ha ripreso la maggior parte della sua produzione libica, che rappresenta il 14% della sua produzione di petrolio e di gas naturale.
Scaroni sa, però, di non potersi sentire soddisfatto. Il giacimento di Wafa, un importante sito dell’Eni in Libia, si trova a 35 chilometri, 0 22 miglia, ad est di In Amenas. I libici hanno un particolare incentivo a proteggere il giacimento, che tiene accesa l’illuminazione in quel paese, e produce il 50% del gas che alimenta gli impianti elettrici libici.
Nell’ottenere subito un accesso in Mozambico, l’Eni ha battuto altre grandi compagnie petrolifere che sono rimaste fuori dal paese, che pure è stato protagonista di quattro su cinque dei più grandi ritrovamenti avvenuti l’anno scorso a livello mondiale.
“Ci siamo persi l’Africa orientale”, ha lamentato in una recente conferenza Mike Daly, direttore delle ricerche della BP. “Gli uomini dell’Eni sono quelli che hanno avuto più successo in quella zona”.
Con i ritrovamenti in Mozambico, e quelli nel mare di Barents e al largo dell’Indonesia, Scaroni ha un ampio margine di manovra per fare ciò che uno dei grandi azionisti dell’Eni, la Knight Vinke Asset Management, un gestore di fondi attivisti con sede a Monaco, ha raccomandato: concentrarsi sull’esplorazione e la produzione e liberarsi degli altri assets.
FONTE: Nytimes.com

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lunedì 28 gennaio 2013

Anna Cinzia Bonfrisco: Bce, più donne nel board per riequilibrio


Banca centrale europea. Alla luce della mancata nomina per il board della Bce del lussemburghese Mersch, la deputata Anna Paola Concia (Pd) e la senatrice Anna Cinzia Bonfrisco (Pdl) hanno scritto una lettera a Mario Monti per chiedere un “riequilibrio di genere” nel board della Bce. In prima linea la Senatrice Bonfrisco che ribadisce l’importanza del tema del riequilibrio della rappresentanza di genere in tutte le sedi istituzionali nazionali e sovranazionali.
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Bce/ Concia-Bonfrisco: Più donne nel board per riequilibrio
Proposta una rosa di candidature italiane, tedesche e inglesi
La deputata Anna Paola Concia (Pd) e la senatrice Anna Cinzia Bonfrisco (Pdl) hanno scritto una lettera a Mario Monti per chiedere un “riequilibrio di genere” nel board della Bce.
“Alla luce del significativo voto del Parlamento europeo che ha respinto la nomina per il board della Bce del lussemburghese Mersch, e delle imminenti decisioni in ambito europeo su chi dovrà ricoprire tale carica, abbiamo inoltrato al Presidente del Consiglio Mario Monti una petizione firmata da 130 deputate e senatrici del Parlamento italiano a favore del riequilibrio di genere nella Bce proponendo una rosa di candidature italiane, tedesche e inglesi”, scrivono le due parlamentari: “Lucrezia Reichlin, Economista e Componente del CdA di Unicredit; Eliana Baici, Vice Presidente della Banca Popolare di Novara e Preside della Facoltà di Economia, Università del Piemonte Orientale; Donata Gottardi, Direttore Dipartimento Scienze Giuridiche dell’Università degli studi di Verona; Anna Gervasoni, Titolare delle Cattedre di ‘Economia e Gestione delle Imprese’ e di ‘Finanza Aziendale’ presso la LIUC di Castellanza e Direttore Generale di AIFI; Beatrice Weder di Mauro Economista e docente presso l’Università di Mainz; Pauline Green, Presidente dell’International Co-operative Alliance”. La lettera è stata inviata per conoscenza ai vertici delle istituzioni europee.
FONTE: Il Mondo
Bce: Concia-Bonfrisco, lettera a Monti per presenza ‘rosa’ nel board
“Alla luce del significativo voto del Parlamento Europeo che ha respinto la nomina per il board della Bce del lussemburghese Mersch, e delle imminenti decisioni in ambito europeo su chi dovrà ricoprire tale carica, abbiamo inoltrato al Presidente del Consiglio Mario Monti, una petizione firmata da 130 deputate e senatrici del Parlamento italiano a favore del riequilibrio di genere nella Bce proponendo una rosa di candidature italiane, tedesche e inglesi”. Lo dichiarano la deputata del Pd, Anna Paola Concia, e la senatrice del Pdl, Anna Cinzia Bonfrisco, che nella lettera aggiungono: “Consapevoli della importanza che riveste il tema del riequilibrio della rappresentanza di genere in tutte le sedi istituzionali nazionali e sovranazionali ci auguriamo che in futuro non si debba ricorrere a voti dei parlamenti o petizioni parlamentari per assolvere ad un compito che dovrebbe essere prassi consolidata”.

domenica 27 gennaio 2013

Giardinaggio, tra hobby e passione

Stare all'aria aperta e aver cura del proprio giardino, senza dubbio qualcosa di molto rilassante! Il giardinaggio è sia un mestiere, che un possibile "fai da te" o una vera e propria passione.

A quanto pare il giardinaggio come hobby è in ascesa e non soltanto tra le donne, più facilmente dotate del pollice verde rispetto agli uomini. A molti il giardinaggio piace perchè permette di vedere i frutti del proprio impegno con un giardino rigoglioso e piacevole da vivere.

Anche destinare una parte del proprio giardino alla coltivazione di un orto può essere un'idea utile e soddisfacente, in questo caso i propri sforzi vengono degustati a tavola, con il vantaggio di risparmiare sulla spesa e sapere cosa si mangia.

Per avvicinarsi al giardinaggio può essere utile avere qualcuno che inizialmente ci guidi, soprattutto se non si ha alcuna nozione basilare in materia.

In caso contrario, bisogna armarsi di pazienza e tanta voglia di imparare, senza farsi abbattere da eventuali insuccessi iniziali. Conviene iniziare con cose più semplici, magari utilizzando delle guide che si possono trovare su internet. Si possono rivelare molto preziosi i forum a tema e siti specializzati. Se si preferisce invece un supporto cartaceo e si vuole spendere qualche decina di euro, ci sono molti libri, pensati anche per chi si avvicina al giardinaggio per la prima volta.

E se non si ha a disposizione un giardino? Si può ugualmente dedicarsi alla propria passione con delle piante da balcone; c'è chi coltiva pomodori, peperoncini e limoni proprio in questo modo!

venerdì 25 gennaio 2013

Omia Laboratoires: ora sarete voi a dare il vostro parere sul Fisio Shampoo all’aloe vera


I 60 Fisio Shampoo all’aloe vera di Omia Laboratoires sono stati spediti e stanno a poco a poco arrivando: ora tocca a voi testare il prodotto e dirci la vostra!
regalo-omia-shampoo
Siamo arrivati all’ultima e più importante fase dell’iniziativa in collaborazione con Dimmi Cosa Cerchi per testare il Fisio Shampoo All’Aloe Vera di Omia Laboratoires.
Ora infatti sarete voi a dare il vostro parere sul prodotto all’interno del forum di Dimmi Cosa Cerchi e ci sembra che qualcuno abbia già cominciato ….
Opinioni Fisio Shampoo by Omia Laboratoires
Qui puoi vedere la lista degli utenti selezionati.
Ormai è questione di ore e tutti i tester riceveranno a casa il loro pacco regalo inviato da Omia!
Fateci sapere tutto, tutto, tutto!
Vogliamo conoscere le vostre impressioni su questi prodotti, vedere le foto, conoscere le impressioni vostre e quelle dei vostri amici!
Fisio Shampoo è il prodotto per l’igiene e la cura dei capelli della Nuova Linea Eco Biologica all’Aloe vera di Omia Laboratoires, concepito per usi frequenti e per per persone con capelli secchi e con cuoio capelluto delicato.
L’Aloe vera, caratterizzante dei prodotti di tutta la nuova Linea Eco Biologica di Omia Laboratoires, proviene esclusivamente da agricoltura biologica certificata, e viene estratta senza solventi chimici. La pianta possiede spiccate proprietà idratanti ed è proprio per questo che i risultati a seguito dell’utilizzo di Fisio Shampoo, sono ottimi anche per chi usa fare lavaggi frequenti, proprio perchè mantengono idratazione e luminosità.

San Teodoro meta turistica sempre più richiesta


Centro turistico in continua ascesa ormai da parecchi anni, San Teodoro, sulla costa nord-orientale della Sardegna, è riconosciuta da tutti come la meta ideale per le vacanze dei giovani sull'isola.
Il paese offre tantissime possibilità di alloggio ai turisti, dalle innumerevoli strutture alberghiere alle case in affitto San Teodoro. E sono sicuramente queste ultime a rappresentare la soluzione più economica per le vacanze: costruite secondo l'architettura tipica della Costa Smeralda, queste abitazioni sono solitamente basse e costruite con i materiali tipici quali trachite e granito. Le ville affitto San Teodoro sono inoltre ottime soluzioni per chi dalla vacanza cerca libertà e comodità, ma anche discrezione. Piccole oasi di pace circondate dalla vivacità del luogo. San Teodoro, infatti, è una località che, soprattutto durante la stagione estiva, è continuamente animata: il borgo è rinomato per la vita notturna e per la presenza delle più grandi ed esclusive discoteche della costa nord-orientale della Sardegna, oltre che per i tantissimi divertimenti in spiaggia.
A proposito di spiagge, il visitatore sarà affascinato dal bellissimo tratto di costa che circonda San Teodoro: chilometri di sabbia candida e finissima e un mare dalle acque trasparenti di color turchese, come quello della spiaggia della Cinta, la più conosciuta e ammirata dai turisti.
Uno dei monumenti naturali della zona è l'isola di Tavolara, area marina protetta situata di fronte al paese e località tra le più esclusive e incontaminate della Sardegna.

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giovedì 24 gennaio 2013

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Risparmio Energetico?



“Di Cosola: Abilitato per le tecnologie d’avanguardia “Posaclima”

Le nuove ricerche in campo di efficienza energetica nel 2012 hanno permesso la creazione di un innovativo sistema di posa in opera denominato "Posa Clima" made in METRA con la collaborazione preziosa di altre realtà leader nei settori della produzione della componentistica e delle materie prime. Questo sistema è stato studiato proprio per favorire il risparmio energetico grazie alla tenuta delle ante, allo spessore del telaio, al tipo di controtelaio utilizzato, ai materiali impiegati per la posa, nonchè alle metodologie di esecuzione dei nodi di collegamento.

É risaputo infatti che gli ultimi tre elementi spesso vengono trascurati, con il risultato che le finestre e gli  infissi posati hanno perdite notevoli, che vanificano le prestazioni.

I Profilati applicati sul controtelaio sono fatti con un particolare estruso PVC capace di evitare le crepe nella connessione al muro. Tra gli altri materiali speciali ci sono: le pellicole di tenuta aria vapore, i sigillanti fluidi che aderiscono perfettamente su tutti i materiali edili anche in presenza di umidità e schiume poliuretaniche che nel tempo ritirandosi assorbono l'umidità sigillando perfettamente  i giunti di collegamento del serramento. Infine vengono usati dei controtelai che garantiscono prestazioni termiche molto elevate oltre ad essere semplici e pratici da installare.

Una delle aziende abilitate al protocollo "Posa Clima" é la Di Cosola che offre un parterre notevole di scelte per il cliente top di gamma, con il quale si ha la totale certezza del rispetto dei suggerimenti e delle indicazioni internazionali del protocolloCasa Clima. Questo sistema infatti considera la posa in opera da ogni punto di vista, sia architettonico che prestazionale e fornisce soluzioni precise e concetti di riferimento, per affrontare casi speciali, da cui progettisti e posatori possono trarre le indicazioni guida per il loro lavoro.
La garanzia di isolamento termo acustico, assicurata nel caso di un infisso installato con il sistema "Posa Clima", rende i serrameti e gli infissi dell'abitazione utili a migliorare il comfort e la qualità di vita negli ambienti interni, garantendo il necessario risparmio energetico.

Richiedi maggiori informazioni su questo sistema di installazione. Contatti

IL PD IN DIFFICOLTA' SU MPS ATTACCA LA LEGA. PIU' DEL 70% DEI SOCI CREDIURONORD GIA' RIMBORSATI

MILANO, 24 GEN. - E' prettamente strumentale la polemica innescata da Pierluigi Bersani, leader del Pd, in difficoltà su MPS che attacca la Lega sulla banca Credieuronord. Sono stati 1500 i soci interamente rimborsati dal "Comitato aiuto soci" che sta lavorando alacremente per completare il rimborso del restante 30%.


Prosegue e non si ferma infatti il lavoro del comitato di soccorso in favore dei Soci della Credieuronord, ora Euronord Holding Spa, messa in liquidazione dopo una breve e sfortunatissima esperienza finanziaria, che si concluse con la condanna di tre ex dirigenti dell'Istituto, ritenuti i soli responsabili della «mala gestio» della banca. Al Comitato di Soccorso nato nel 2007, si sono fino ad oggi rivolti oltre 2.500 soci e a ciascuno di essi è stato o sarà presto rimborsato fino all'80% del capitale inizialmente versato. La differenza resterà in capo alla Euronord Holding che provvederà a liquidarlo nei tempi e modi stabiliti dall'Organo Liquidatore in ossequio alle disposizioni del Tribunale. Dal giorno della sua nascita il Comitato ha raccolto e rimborsato ai soci Credieuronod la considerevole cifra di 5.271.001 euro (praticamente il 70% dell'obiettivo prefissato) con un'incessante attività che ha permesso di definire la posizione di oltre 1.500 persone, e tuttora prosegue senza sosta, per dare un aiuto concreto a tutti i soci che hanno fatto richiesta. Il criterio scelto dal Comitato per il rimborso - suddividere i soci "per fasce di quote detenute" ed iniziare dal basso - si è rivelato assai efficace, in quanto ha consentito di arrivare a rimborsare, in tempi ragionevolmente brevi, il più alto numero di persone possibile. Il Comitato, infatti, ha suddiviso gli azionisti in fasce: 1.069 soci che avevano sottoscritto da 1 a 100 azioni, 566 soci da 101 a 300, 140 soci da 301 a 500, 88 soci da 501 a 1.000 e soltanto 50 che ne possiedono più di mille. La prima fascia è stata interamente risarcita fin dal mese di Dicembre 2008


PER CHIEDERE IL RIMBORSO, GLI AZIONISTI possono contattare il numero 339.5882902 (in orario d'ufficio) o scrivere una mail all'indirizzo mail: info.comitatodisoccorso@yahoo.it, dove sarà anche possibile richiedere tutte le informazioni del caso. MPS farà altrettanto?

Anna Bonfrisco alla Commemorazione 70° anniversario della battaglia di Nikolajewka


Soave, riconoscimenti del presidente della Repubblica e del Senato per il pellegrinaggio nazionale dedicato ai caduti. Commemorazione a 70 anni dalla tragica battaglia che si combatté nel gennaio ‘43 e permise la ritirata dalla Russia. Il monumento riproduce il sottopasso ferroviario di Nikolajewka, punto d’inizio della storica ritirata. Presenti tra gli altri il sottosegretario alla difesa, Gianluigi Magri, la senatrice Cinzia Bonfrisco, il parlamentare Alberto Giorgetti, l’assessore regionale Massimo Giorgetti e il presidente della Provincia, Giovanni Miozzi.
la medaglia del Presidente Napolitano al monumento di Nikolajewka
Testo integrale dell’articolo apparso su larena.it del 10 gennaio 2013.
Soave si prepara a celebrare il 70° anniversario della battaglia di Nikolajewka – che ricorre i prossimi 26 e 27 gennaio – con un pellegrinaggio al monumento nazionale ai caduti di tutte le patrie in Russia, a Soave, che vedrà tra gli altri la presenza del sottosegretario alla difesa, Gianluigi Magri, della senatrice Cinzia Bonfrisco, del parlamentare Alberto Giorgetti, dell’assessore regionale Massimo Giorgetti e del presidente della Provincia, Giovanni Miozzi.
Per il monumento che compie quattro anni, il Comune di Soave nell’occasione riceverà una medaglia del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e una medaglia del Senato della Repubblica. La manifestazione vanta pure l’alto patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il programma si aprirà sabato 12 gennaio alle 9.30 a Palazzo del Capitano, sede municipale. Da qui si snoderà il corteo che sfilerà, accompagnato dalla banda alpina «Città di Caldiero», fino a raggiungere via Foscolo, dove si trova il complesso monumentale nazionale. Durante il percorso si farà una sosta davanti all’Isola della Memoria, per deporre una corona d’alloro al monumento ai caduti.
Alle 10 si raggiungerà il monumento che riproduce il sottopasso ferroviario di Nikolajewka, teatro dell’eccidio e punto d’inizio della storica ritirata, un varco che fu aperto dagli alpini della brigata Tridentina e che rappresenta uno dei momenti più tragici ed eroici della storia italiana del ’900.
La cerimonia vedrà la presenza degli alunni della scuola elementare «Nievo», della scuola media «Dal Bene» e dell’Istituto superiore «Dal Cero» di San Bonifacio. Alunni, insieme ai parenti dei caduti, deporranno fiori sull’Ara perenne. Due reduci accederanno la fiamma della riconoscenza alle associazioni combattentistiche e d’arma.
Da qui, la cerimonia intorno alle 10.30 si sposterà all’auditorium della sede Rocca Sveva della Cantina di Soave, dove avverrà la commemorazione ufficiale e ci saranno gli interventi del sindaco, Lino Gambaretto, delle autorità militari e del sottosegretario Magri, oltre al ricordo di alcuni reduci: ne sono stati invitati 14 e riceveranno l’encomio dall’Anci.
«Il nostro impegno punta a mantenere vivo il ricordo di questo eccidio», spiega l’assessore Vittorio Iannotta, delegato all’organizzazione della cerimonia e coordinatore del comitato per il pellegrinaggio, «in modo che chi verrà dopo di noi non dimentichi gli importanti avvenimenti della nostra storia e non si scordi dei nostri caduti, tutti, da quelli di 70 anni fa a Nikolajewka a quelli uccisi a Nassiriya e in altre parti del mondo, dove sono impegnati i nostri soldati».
«Il monumento è un riconoscimento e una memoria non solo ai caduti italiani in Russia, ma a quanti si sono sacrificati per la loro patria, siano essi russi, tedeschi, ungheresi o romeni», dice Iannotta. «Da quattro anni organizziamo l’appuntamento ed ogni anno c’è qualcosa di più che da lustro alla manifestazione».
«Voglio sottolineare l’importanza della presenza delle scolaresche», aggiunge il sindaco Lino Gambaretto, «e dei reduci che saranno tra noi».
«Sono sempre più numerosi i turisti che vengono a visitare questo monumento, voluto per fare memoria di quei 120 mila morti italiani», sottolinea l’onorevole Gastone Savio del comitato promotore, «un monito a non commettere più gli errori del passato».
«Vengono da fuori provincia e anche da fuori regione per vedere il monumento», conferma Paolo Menapace del gruppo alpini di Soave. «Abbiamo invitato a partecipare gli aderenti di ben 40 associazioni combattentistiche e d’arma della provincia», riferisce Roberto Pellegrini, vice presidente di Assoarma Verona.
«Commettiamo spesso l’errore di non ricordare il passato», conclude Antonio Pastorello presidente del Consiglio provinciale. «Passato che ci mette nelle condizioni di commettere meno errori guardando al futuro».
FONTE: L’Arena

lunedì 21 gennaio 2013

Omia Lab: Olio di argan, 2 metodi di produzione a confronto.


Omia Laboratoires torna all’olio di argan, per approfondire il tema sui suoi due metodi di produzione, il tradizionale e il meccanico.
Dai primi anni del 2000 l'affermazione di quest’ultimo si sta gradualmente sostituendo a quello tradizionale, accorciando i tempi di produzione dell'olio senza intaccarne le proprietà cosmetiche.
Omia Laboratoires Olio di Argan
Olio di Argan: I vantaggi del metodo di produzione meccanico
L'olio di Argan, estratto dai semi della pianta di Argania spinosa, diffusa soprattutto in Marocco, è noto per le speciali proprietà idratanti, emollienti e fortemente elasticizzati in ambito cosmetico. Le proprietà benefiche di questo prezioso olio sono conosciute da millenni: Le donne berbere lo utilizzano da sempre per la bellezza del proprio corpo e dei propri capelli, rallentando il manifestarsi dei tradizionali segni dell’invecchiamento. Recentemente anche la scienza ha riconosciuto ufficialmente all’olio di Argan eccellenti proprietà antiossidanti ed esso viene impiegato sempre più frequentemente in preparati cosmetici anti-età. Dai primi anni 2000 inoltre, l'affermazione di un metodo di produzione meccanico che si sta gradualmente sostituendo a quello tradizionale, ha accorciato i tempi di produzione dell'olio senza intaccarne le proprietà cosmetiche. Questa tecnica inoltre permette una produzione di olio in maggiore quantità e in qualità migliore dal punto di vista igienico - sanitario, in condizioni meno pesanti e disagiate per le donne che lo estraggono.
Metodi di produzione a confronto
Dopo che i frutti dell'Argan vengono essiccati al sole per alcune settimane, secondo il metodo tradizionale le donne tolgono tra due pietre, la polpa del frutto e rompono la noce contenuta all’interno per estrarre preziosi noccioli dall’aspetto oleoso. A seguito di una leggera tostatura arriva il momento della macina. In un paio di occasioni, secondo il metodo tradizionale si aggiungono piccole quantità di acqua calda, e si asciuga il composto per ricavarne olio di Argan.
Con questo metodo la resa sul peso dei noccioli varia dal 30% al 35%: Da circa 100kg di frutto secco, si ottengono circa 7,2Kg di noccioli da cui derivano 6,5Kg di mandorle da cui si ricavano circa 2 Kg di olio di Argan. L’olio prodotto secondo questo sistema tradizionale mantiene inalterate le sue proprietà per non più di 3-6 mesi, e per questo le famiglie ne producono di volta in volta secondo i propri bisogni; i semi si possono conservare in perfetto stato anche per molti anni.
Dai primi anni del 2000 al metodo di lavorazione manuale si è progressivamente affiancato il metodo di estrazione moderno che prevede l’impiego di diversi macchinari, in particolare le presse meccaniche. Le mandorle ottenute dall’apertura dei noccioli vengono lavorate attraverso una tramoggia che le macina e spreme progressivamente, sino all’ottenimento dell’olio non filtrato, che appare molto torbido per la presenza di frammenti. L’olio ottenuto a questo punto della lavorazione, viene filtrato. Una moderna macchina può estrarre sino a 10 litri per ora a differenza delle modeste quantità del metodo tradizionale. I sottoprodotti del moderno metodo di lavorazione sono esclusivamente i residui secchi delle mandorle spremute, che attualmente vengono impiegati come cibo per gli animali. Attraverso il metodo moderno la resa sul peso del noccioli varia dal 40 al 45%, pertanto, da circa 100Kg di frutto secco si ottengono circa 7,2Kg di noccioli da cui derivano circa 6,5Kg di mandorle da cui si ricavano circa 3,25 Kg di olio di Argan. Con questo metodo il tempo necessario per pressare un Kg di mandorle si riduce da 3 a 4 volte. Con il metodo moderno non si deve aggiungere acqua per la lavorazione del malaxage, ottenendo così un olio di Argan capace di conservarsi molto più a lungo rispetto a quello ottenuto con il metodo tradizionale. È, inoltre, dimostrato che l’estrazione eseguita con i metodi moderni ed industriali, tramite pressa, non altera né la composizione chimica, né le caratteristiche fisico-chimiche dell’olio di Argan.

venerdì 18 gennaio 2013

ELEZIONI: ANARCHICI A BANCHETTO LEGA TRENTO, TRE CONTUSI


(ANSA) - TRENTO, 18 GEN - Un paio di attivisti della Lega Nord contusi, lo stesso l'ex presidente del Consiglio regionale del Trentino Alto Adige, Franco Tretter, che passava per caso, e pure il gestore di un bar in ospedale. Questo il bilancio di un blitz di un gruppo di anarchici a un gazebo della Lega Nord in piazza Duomo a Trento.
E' accaduto intorno alle 16, cosi' come gia' ieri in tarda mattinata un gruppo di anarchici aveva interrotto l'attivita' di raccolta firme del partito contro i contributi che vengono concessi agli immigrati. Uno striscione e slogan urlati, piu' un cartellone leghista sporcato di vernice nera erano state le azioni di ieri degli anarchici. Oggi invece le due parti si sono misurate con la forza. Un'azione velocissima quella degli anarchici, una manciata di minuti, poi la fuga, a quanto raccontano i leghisti. Hanno staccato tre gambe del tavolino dov'era in corso la raccolta firme e se le sono portate via.
I due contusi della Lega Nord sono in ospedale, pare feriti alla testa. Uno e' un vecchio militante, Corrado Dallavecchia.
Gli anarchici, a onor del vero, in piazza c'erano da un po', poi sono comparsi all'improvviso davanti al banchetto, spiegano quelli della Lega, che praticamente non hanno avuto il tempo di reagire. Le botte sono arrivate anche da una ragazza del gruppo, contro il titolare del bar Italia, Amedeo Gaudio, li' nella piazza, che si e' messo in mezzo per calmare il tafferuglio e ora e' in ospedale per le cure del caso. Preso di striscio nel tafferuglio invece Tretter, che se n'e' andato spiegando che si sarebbe fatto controllare dal dentista.
Unica cronista ad assistere alla scena e' stata una giornalista, notata dagli anarchici a riprendere l'accaduto con un telefonino e costretta a cancellare i filmati dagli stessi anarchici.
In piazza, con le forze dell'ordine, e' accorso anche il questore, Giorgio Iacobone. 'E' stato un episodio molto grave, adesso vedremo e prenderemo i dovuti provvedimenti'.

 

giovedì 17 gennaio 2013

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Inchiesta QUOTE LATTE: tutto falso dichiara Roberto Maroni


QUOTE LATTE: PM GRECO, PERQUISIZIONI NON RIGUARDAVANO LEGA 

NESSUN POLITICO INDAGATO
Milano, 17 gen. - (Adnkronos) - 'Si e' trattato di perquisizioni personali a persone fisiche per bancarotta. Il fatto che lavorassero negli uffici della Lega non significa che le perquisizioni riguardavano il partito'. E' quanto spiega il procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco in merito alle perquisizioni eseguite l'altro ieri e terminate nella notte, nelle sedi della Lega Nord di Milano e Torino.
Il reato per il quale si sta indagando, ha spiegato Greco, e' quello di bancarotta nei confronti della Societa' Lombarda e che riguarda la riscossione delle quote latte degli allevatori, il crack finanziario ammonta ad un centinaio di milioni. Greco ha tenuto a precisare che 'non ci sono politici indagati' e c'e' stata massima collaborazione da parte della dirigenza della Lega 'che ha fornito gli atti richiesti. La collaborazione e' stata ampia e le cose che si potevano trovare sono state trovate'.
'Le smentite di Maroni', ha aggiunto Greco in merito alle precisazioni di ieri del segretario federale della Lega Nord 'sono state corrette'. Le indagini riguardano i quattro amministratori della societa' per i quali viene contestato il reato di bancarotta.
Greco ha poi escluso che nell'indagine rientri anche il reato di corruzione.
(Ros/Lr/Adnkronos) 17-GEN-13 17:29
*Quote latte/ Pm Greco: Nessun politico indagato per corruzione
Solo ipotesi di bancarotta per 4 dirigenti cooperativa
Milano, 17 gen. (TMNews) - Nell'inchiesta sulle quote latte non ci sono politici indagati per corruzione. L'indagine per bancarotta riguarda solo 4 persone amministratori di diritto o di fatto della Lombarda la società cooperativa fallita per 80 milioni di euro. Lo afferma il procuratore aggiunto di Milano Francesco Greco.
Stando a quanto si apprende l'ipotesi della corruzione è contenuta in un fascicolo a modello 44 contro ignoti

QUOTE LATTE, ALLASIA (LEGA NORD) : "HO CHIESTO IO L’ IMMUNITA'"


QUOTE LATTE, ALLASIA (LEGA NORD) : "HO CHIESTO IO L’ IMMUNITA'". FALSA LA NOTIZIA CHE A RICHIEDERLA PER LA SEDE MILANESE FOSSE STATO ROBERTO MARONI

Oggi, quotidiani e siti web hanno riportato la falsa notizia che il leader del Carroccio Roberto Maroni e il presidente Umberto Bossi si fossero appellati all’immunità parlamentare per impedire che gli uffici di Via Bellerio, sede milanese della Lega Nord, venissero perquisiti. In realtà, i fatti sono stati chiariti da Stefano Allasia segretario amministrativo della Lega Nord in Piemonte che ha spiegato:  "Sono stato io ad opporre l'immunità parlamentare per bloccare la perquisizione’’. Che a proposito dell’inchiesta sulle quote latte spiega, ‘’E’ da considerarsi una prima reazione istintiva - spiega -, quando ho visto otto agenti della Guardia di Finanza entrare nei nostri uffici. Ho pensato: cavolo, sono già stati qui due anni fa, e da allora i nostri bilanci sono tutti certificati. 
Poi sono tornati a marzo per la questione Belsito, anche se cercavano documenti che avrebbero potuto trovare solo nella sede centrale di Milano. Insomma, mi sono detto: cosa vogliono ancora? E allora, mentre chiamavo un avvocato, ho usato quella che è una mia prerogativa, nel bene o nel male, perche’ questa e’ l’immunita’. Essendo io un deputato’’.

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