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martedì 8 gennaio 2013

La regolamentazione delle apparecchiatura per il trattamento dell'acqua


Con il Decreto 443 del 21 Dicembre 1990, il Ministero della Sanità ha regolamentato il settore delle apparecchiature ad uso domestico per il trattamento dell'acqua potabile attraverso precise disposizioni riguardanti, da un lato, le tipologie di impianti ammessi per il trattamento dell'acqua e, dall'altro, i requisiti tecnico-funzionali di cui gli stessi devono essere dotati per risultare idonei.

Entrando nello specifico gli apparecchi in grado di eliminare il calcare nell'acqua responsabile delle incrostazioni e, più precisamente, l'addolcitore a scambio ionico, non solo rientra tra gli impianti ammessi dal suddetto Decreto, ma viene addirittura riconosciuto quale efficace soluzione per diminuire o eliminare la formazione di depositi calcarei consentendo un risparmio energetico ed una riduzione nell'impiego di detersivi confermando pertanto l'importante ruolo svolto da questo trattamento ormai diffuso ed utilizzato in molte abitazioni.

E' necessario tuttavia precisare che l'addolcitore d'acqua deve possedere tutti i dispositivi in grado di garantire l'efficienza, sia sotto l'aspetto tecnico che igienico, con particolare riferimento al sistema di autodisinfezione delle resine scambiatrici che consente di mantenere l'apparecchiatura in condizioni di sicurezza igienica assicurandone al tempo stesso la completa funzionalità.

Per concludere, la scelta di un'apparecchiatura di addolcimento, da effettuarsi con l'ausilio di un tecnico di Aziende specializzate nel settore e con la garanzia di un competente servizio di manutenzione, possa essere considerato non solo in linea con quanto previsto dalle attuali Normative, ma certamente una soluzione estremamente efficace contro gli inconvenienti e gli sprechi causati dalla presenza del calcare nell'acqua.

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