Anche in Italia il crowdfunding ha ormai cambiato il concetto di “valore”, spostandolo
dai capitali alle idee. Esso rappresenta la risposta ottimistica, e
significativa, all’attuale difficile situazione socio-economica del Paese. Finalmente,
un progetto può essere realizzato anche se non dispone a priori di un budget da
impiegare per il suo compimento, in quanto è possibile ricorrere ad un sostegno economico di natura sociale che
sfrutta il potenziale della rete e dei social network.
In base ai dati del “CF Industry Report 2013”, è evidente
che l’utente/finanziatore
tende ormai a riporre maggiore fiducia nel web, fino a scegliere di diventare
parte attiva dei processi di concretizzazione di iniziative di ogni genere. Negli
ultimi anni, questa forma di finanziamento
dal basso ha raggiunto cifre di grande
rilievo, la cresciuta esponenziale ha interessato sia il capitale raccolto, che
il numero di piattaforme presenti online (più del 60% circa).
A seguito di tale intensa espansione,
l’Italia è stata la prima al mondo a dotarsi di una quadro regolamentare chiaro sull’equity crowdfunding,
inserendolo nella legge Sviluppo 2.0,
e dando il via ad un processo di democratizzazione della finanza che sta già
sviluppando un vivace mercato di start
up e nuove imprese.
Le novità della
regolamentazione sono:
·
Maggiore tutela dei
risparmiatori/investitori
·
I gestori devono assicurarsi che le
informazioni e la documentazione presentate dalle start up siano chiare e
complete e non possono dare consulenza sugli investimenti ai sottoscrittori.
·
Oltre alle banche ed alle Società
di intermediazione mobiliare, saranno autorizzati come gestori anche le società
con manager non appartenenti al settore finanziario, purché presentino
determinati requisiti.
·
Tutte le start up innovative (vedi requisiti)
potranno servirsi del crowdfunding, purché abbiamo un investitore professionale
prima della chiusura della campagna.
·
Per investitore
professionale si intende: privato, pubblico, fondazioni bancarie ed incubatori
di start up
La
Consob infine svolgerà un accurato
monitoraggio sulle piattaforme di crowdfunding
in Italia, ai fini di probabili revisioni future della regolamentazione
stessa. Finalmente sogni e progetti potranno essere tutelati e trasformati in
realtà, insieme e con un pizzico di fiducia, si contribuirà a rilanciare l’economia del Paese.
Nessun commento:
Posta un commento