In Italia quella del Bagnino di Salvataggio è una
figura professionale rigidamente inquadrata all’interno di un
complesso di regole e normative.
Per poter svolgere tale professione
nelle piscine, sulle spiagge e negli stabilimenti balneari di
qualsiasi tipo è necessario essere in possesso di un regolare
brevetto rilasciato dagli enti preposti alla preparazione e
formazione di tale figura professionale.
Il bagnino di salvataggio, infatti, oltre a saper nuotare
perfettamente in qualsiasi condizione deve anche possedere nozioni di
primo soccorso e rianimazione.
L’intervento del bagnino di
salvataggio, infatti, è fondamentale per la vita o la morte dei
bagnanti in difficoltà.
Il bagnino di salvataggio, infatti, ha il
compito di vigilare sull’incolumità dei bagnanti e risponde
penalmente e civilmente della loro sicurezza.
Per diventare bagnino di salvataggio occorre, quindi, conseguire un
primo brevetto per poter operare nelle piscine o nei parchi acquatici
e un ulteriore certificazione per poter lavorare in mare, è obbligatorio, inoltre, tenersi costantemente aggiornati e in
allenamento.
In Italia ci sono solo tre enti che possono rilasciare i brevetti di
bagnino e sono:
- la società nazionale di Salvamento
- la Federazione Italiana Nuoto, sez. Salvamento
- la F.I.S.A., Federazione Italiana Salvamento Acquatico
I brevettati della Società Nazionale di
Salvamento sono detti “Bagnini di Salvataggio”, mentre, quelli
della Federazione Nazionale Nuoto sono detti “assistenti bagnanti”.
La differenza, però, è solo nominale poiché i due brevetti sono
equipollenti e entrambe le figure hanno le stesse mansioni e gli
stessi diritti e doveri. I limiti d’età per il conseguimento dei
brevetti variano dai 16 ai 65 anni in base all’ente di riferimento.
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