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mercoledì 30 marzo 2016

Stefano Maria Toma è stato Direttore Responsabile del “Codice dell'Informazione”

Il giornalista Stefano Maria Toma ricopre molti ruoli autorevoli all’interno dell’Ordine dei Giornalisti a livello regionale.
Tra gli incarichi più significativi Stefano Maria Toma è stato Direttore Responsabile del “Codice dell’Informazione”, la cui edizione del 2002 fu consegnata al Presidente Ciampi.
Stefano Maria Toma
Il Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha ricevuto, al Quirinale, una delegazione di giornalisti guidata da Lorenzo Del Boca, presidente dell’Ordine nazionale e da Ermanno Corsi e Francesco Bufi, rispettivamente presidente e segretario dell’Ordine dei giornalisti campani. Nel corso dell’incontro, nella sua qualità di direttore responsabile, il giornalista Stefano Maria Toma ha consegnato al presidente Ciampi l’edizione 2002 del Codice dell’Informazione, suddiviso in due volumi, Italia e Campania, e di cui, dato il successo, si sta provvedendo alla ristampa. Facevano parte della delegazione, anche, la responsabile editoriale dell’opera Paola Azzolini e il fondatore del Codice, Piero Antonio Toma.
Il Presidente ha manifestato il proprio compiacimento per un’opera giunta quest’anno alla decima edizione e che si va sempre più dimostrando un prezioso strumento di consultazione tanto per gli operatori della comunicazione quanto per le istituzioni e per i rappresentanti della società civile. Particolare apprezzamento Ciampi ha riservato a quella parte del Codice sulla normativa che sovrintende al regime dell’informazione, dall’articolo 21 della Costituzione alle leggi dello Stato e dell’autogoverno dei giornalisti, fino alle sentenze della magistratura italiana ed europea.
Uscito la prima volta nel 1993 a Napoli, in occasione del congresso straordinario dei giornalisti italiani per il trentennale della legge istitutiva dell’Ordine professionale, il Codice ha saputo, in questi anni, trasformarsi da “breviario” per addetti ai lavori a compendio di informazioni che lo collegano all’intera società campana e nazionale.
Due volumi, mille pagine, 300 mila nomi, duecento fra leggi, norme e sentenze, diecimila siti e indirizzi on line, un elegante e coloratissimo cofanetto, ecco il Codice in pillole. Tre le novità di quest’anno: un cd allegato con tutto il materiale dei due volumi e con la possibilità in tempo reale di effettuare ogni tipo di ricerca, dal nome alla data, la creazione di un sito di consultazione (www.codiceinformazione.it) e l’annuncio che dal prossimo anno la duplice “formula”, locale più nazionale, verrà esportata in altre regioni italiane. “Il nostro obiettivo – ha riferito il direttore Toma al presidente Ciampi – è di aumentare lo staff redazionale e di costituire un network on line in grado di gestire una banca dati per ciascuna delle regioni italiane e dell’intero Paese sull’intero mondo dell’informazione e delle singole realtà sociali, istituzionali ed economiche”.
Al compiacimento del Presidente della Repubblica per il Codice dell’Informazione, ha risposto Del Boca ringraziando Ciampi e esponendogli brevemente il progetto di revisione dell’Ordine che, presto, verrà sottoposto al vaglio del ministero delle Comunicazioni e quindi del Parlamento.

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