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mercoledì 29 giugno 2016

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vendita case Gallarate

Affitto, acquisto o vendita di case a Legnano, Gallarate e Busto Arsizio: pensa a tutto Top Casa

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Se sei in cerca di un hotel per partecipare alla Conferenza IUMI 2016, la prestigiosa manifestazione che si terrà presso il Centro Congressi Porto Antico dal 18 al 21 settembre prossimi, adesso è il momento giusto per prenotare un pacchetto IUMI Genova 2016. Conviene prenotare subito, per trovare disponibilità nelle strutture ricettive della città, perché la Conferenza IUMI 2016 attirerà nel capoluogo ligure migliaia di operatori del settore delle assicurazioni marittime provenienti da tutto il mondo.

L'appuntamento, organizzato dall’International Union of Marine Insurance e coordinato dall’ANIA, sarà l'occasione per condividere informazioni ed esperienze e procurerà interessanti incontri di lavoro a quanti parteciperanno ai diversi meeting in programma.

Scegliere di alloggiare in un hotel vicino al porto antico è sicuramente la soluzione migliore: l'Hotel Holiday Inn  Genoa City è la struttura che si presta meglio ad ospitare imprenditori e operatori del settore assicurativo. Questo esclusivo business hotel, infatti, riserva ai suoi ospiti tutti i servizi ricercati per un viaggio d'affari, dalla connessione wi-fi alle accoglienti e funzionali sale riunioni.

L'hotel è situato in via Milano, 47 (Ang. Via Cantore), a pochissimi minuti dal Centro Congressi Porto Antico, sede dello IUMI 2016.

L'Hotel Holiday Inn Genoa City accoglie i suoi ospiti in un'atmosfera confortevole e riservata, dove la discrezione e la privacy sono garantite. La cortesia e la professionalità del personale di questo business hotel sono riconosciute da tutti quanti hanno avuto occasione di soggiornarvi. Se stai cercando un hotel per lo IUMI 2016, scopri le offerte dell'Holiday Inn Genoa City, una struttura di classe a pochi passi dal porto antico.

martedì 28 giugno 2016

BlackRock Italia: non è il caso di prendere decisioni di investimento affrettate

«Il forte choc del 24 giugno ha penalizzato le obbligazioni dei Paesi della periferia dell’Europa che è percepita come più fragile – racconta Bruno Rovelli, capo investimenti di BlackRock Italia -. Non vediamo però grandi rischi, tant’è che il movimento di ieri è stato marginale. Segno che il paracadute della Bce è in azione, ha funzionato e continuerà a restare aperto». In ogni caso, va ricordato che l’evento di ieri innesca un processo molto lungo che richiederà due anni per un’effettiva exit. «È un tempo eccezionalmente lungo sul quale non è il caso di andare a prendere decisioni di investimento affrettate» dice Rovelli.  



Gli operatori con più esperienza sulle spalle raccontano che ieri è stata una di quelle giornate di Borsa in cui ci sono stati passaggi di ricchezza e distruzioni di capitali. Il venerdì nero post-Brexit, una delle peggiori sedute di tutti i tempi, ha visto Milano inabissarsi di un disastroso -12,4%. Le prospettive sono incerte. Che cosa succederà adesso ai soldi delle famiglie? Con la Brexit sono in pericolo? Molti piccoli risparmiatori italiani hanno in portafoglio titoli di Stato, come i Btp, e temono una nuova crisi dello spread.

La storia insegna che i crac sui mercati si ripetono. Poi però ritorna la compostezza. «E’ probabile che il momento di choc duri ancora del tempo ma prevarrà la stabilizzazione» dice Rovelli.

Chi ha fondi di investimento o azioni in forte rosso cosa deve fare? Gli esperti ripetono che questo è il momento peggiore per vendere. Meglio evitare reazioni emotive che fanno grandi danni. I conti deposito e quelli in banca sono al sicuro? I rischi a loro associati non sono cambiati in poche ore.

L’addio di Londra non ha effetti così immediati e profondi su questi strumenti. A rischio sono soprattutto gli asset percepiti come più pericolosi, azioni in testa. E, infatti, ieri hanno pagato il conto più salato. Cosa rischia l’economia reale? Ci sarà una recessione e verranno cancellati posti di lavoro? «Una recessione in Gran Bretagna è possibile – afferma Rovelli -. Nell’eurozona la ritengo molto improbabile e quindi un freno globale è molto difficile. Avremo un’economia che rallenta ma non così tanto».

Se nel fine settimana ci sarà una larga vittoria delle forze anti Europa le Borse crolleranno di nuovo. Come è fatto oggi un portafoglio inattaccabile? «Ha una forte prevalenza di cash con conti deposito e liquidità ma non esclusivamente in euro – dice Fabrizio Quirighetti, capo investimenti di Banca Syz -. Occorre però dare un piccolo spazio anche a oro e franchi svizzeri. Proteggeranno da altre tensioni sull’Europa».

Da evitare secondo l’esperto, le azioni delle banche che patiranno eventuali altri tagli dei tassi. «La Bce potrebbe decidere politiche monetarie ancora più accomodanti» dice Quirighetti.

FONTELa Stampa

L’esperienza imprenditoriale di Pietro Colucci, Presidente del Gruppo Waste Italia e Innovatec S.p.A.

Pietro Colucci, professionista con esperienza pluriennale nel campo ambientale e delle energie rinnovabili, è Presidente di Innovatec S.p.A., che ha appena annunciato una joint venture con Artax Consulting Group, dando vita a Intellit3c, la startup dell'efficientamento energetico per aziende.
Pietro Colucci, Presidente di Innovatec

Artax Consulting Group e Innovatec S.p.A., guidata da Pietro Colucci, creano la startup Intelli3C

La startup Intelli3C nasce dalla compartecipazione aziendale tra Artax Consulting Group e Innovatec S.p.A., guidata da Pietro Colucci: si è andata a costituire una realtà innovativa, attiva nel settore dei servizi di gestione dell'energia per quelle aziende che necessitano di una figura specializzata, diventata al giorno d'oggi fondamentale. Unendo le competenze di Innovatec nell'ambito dell'efficienza energetica e l'attenzione riservata da Artax Consulting Group ai clienti nel comparto commerciale, Intelli3C è in grado di proporre un servizio innovativo, grazie a una profonda conoscenza dei comparti in cui è attiva e un'alta qualità dei servizi. L'offerta di Intelli3c si rivolge ad aziende italiane di qualsiasi dimensione, mettendole nelle condizioni di gestire le modalità di acquisto, autoproduzione, impiego e consumo dell'energia, con una panoramica sui vari finanziamenti e incentivi disponibili. Intelli3c vuole che le aziende acquisiscano consapevolezza nell'uso responsabile durante il ciclo di produzione dell'energia, in modo che possano risparmiare sui costi: per fare questo, si segue il modello di intelligenza collettiva, ovvero clienti, fornitori e partner cooperano sinergicamente, al fine di creare una rete di informazioni condivise sul cloud. Intelli3c si avvale inoltre di giovani ingegneri specializzati nel settore dell'efficienza energetica e professionisti in campo economico e della comunicazione.

L'iter professionale di Pietro Colucci

Nato a Napoli nel 1960, Pietro Colucci ha una laurea in Economia e Commercio e ha iniziato poco più che ventenne il suo percorso lavorativo nell'azienda di famiglia, attiva nel settore dei servizi ambientali. Nel 2000 viene acquisita la succursale italiana di Waste Management Inc., società con sede negli USA e leader nel comparto ambientale in Italia, dopodiché viene costituito il Gruppo Unendo. Due anni più tardi, il core business della società si allarga al mercato delle fonti d'energia rinnovabili. Nel 2006 Pietro Colucci viene nominato Vice Presidente di FISE (Federazione Italiana Servizi, facente parte di Confindustria) e Presidente di Assoambiente. Nel 2008 entra in Kinexia con il ruolo di Presidente e Amministratore Delegato, dopo la rilevazione della società Schiapparelli 1824, facendo il suo ingresso nel mercato della produzione di energia da fonti rinnovabili. Innovatec S.p.A. nasce nel 2013, sotto la presidenza di Pietro Colucci, occupandosi principalmente di efficientamento energetico. In seguito, Kinexia cambia nome in Gruppo Waste Italia nel 2015, operando esclusivamente nel settore ambientale. Il settore energetico è controllato da Innovatec.
Per rimanere aggiornato sulle attività lavorative del manager Pietro Colucci, visita il suo profilo Xing.

Profilo professionale di Nicola Orazzini, Amministratore di L.M. Consult S.r.l.

Amministratore di L.M. Consult S.r.l. e di Orazzini & Associati S.r.l., Nicola Orazzini ha alle spalle un percorso nel ramo della consulenza che lo ha portato a operare in ambiti e contesti di grande rilevanza a livello nazionale.

Nicola Orazzini: formazione e background professionale

Nicola Orazzini, Amministratore di L.M. Consult S.r.l.Appassionato di economia e sociologia, Nicola Orazzini si laurea nei due ambiti e, a partire dal 1981, comincia il suo percorso professionale all'interno di Credito Italiano. Durante questa esperienza sviluppa una serie di competenze che risulteranno fondamentali per la sua crescita e che lo porteranno a ricoprire progressivamente le cariche di Vice Direttore per le sedi di Cagliari e Piacenza e di Direttore delle filiali di Faenza, Prato e Firenze, nel periodo che va dal 1990 al 1999. L'iter all'interno di Credito Italiano si chiude con l'assunzione della Direzione Commerciale dell'Area Corporate per le regioni Liguria e Sardegna (sede a Genova) e della Direzione Regionale dell'Area Corporate di Milano. Nel 2003 passa a Unicredit Banca d'Impresa in qualità di Direttore Regionale Centro Sud, per poi diventare all'inizio del 2014 Vice Direttore Generale. Questo è il preludio alla Direzione Generale di Unipol Banca S.p.A., incarico di grande rilevanza. Presidente del Consorzio Stabile Operae nel 2008, Nicola Orazzini fonda nel 2009 Orazzini & Associati S.r.l., società che fornisce consulenza alle aziende per riorganizzazioni e turnaround, e L.M. Consult S.r.l. nel 2013, specializzata nell'assistenza a Piccole e Medie Imprese nei rapporti con il sistema bancario. Nel 2014 ha l'intuizione di AreALibera, progetto ambizioso atto alla creazione di un social innovativo, dedicato ai pubblici amministratori locali, per lo scambio delle idee e per favorire la partecipazione dei cittadini.

AreALibera: il primo social civile italiano nato da un'intuizione di Nicola Orazzini

Civiltà, economia e democrazia: AreALibera nasce dall'intuizione di Nicola Orazzini di declinare insieme questi aspetti, creando uno strumento, un social civile, che contribuisca al benessere pubblico. Un'area gratuita destinata ai pubblici amministratori locali per la condivisione delle idee, per la comunicazione diretta di progetti. AreALibera segue il principio della trasparenza: le attività degli amministratori saranno infatti osservate dai cittadini, i quali, a loro volta, potranno contribuire interloquendo in prima persona e aiutando in questo modo il territorio sul quale vivono quotidianamente. Un progetto che unisce la tecnologia all'innovazione in maniera pratica, al servizio della risoluzione dei problemi di tutti i giorni.

Kevin Tempestini: la carriera internazionale dell’esperto nel settore della consulenza finanziaria

Kevin Tempestini mette a frutto le competenze acquisite in oltre vent'anni di carriera nel ramo delle consulenze finanziarie in KT & Partners, società indipendente da lui creata nel 2010 che collabora oggi con importanti realtà industriali, tra le quali Go Internet.

Formazione e carriera di Kevin Tempestini fino alla fondazione di KT & Partners

Kevin Tempestini, CEO di KT & PartnersIl curriculum di Kevin Tempestini vanta diverse esperienze formative in Italia e all'estero: la laurea in Economia e Commercio (indirizzo marketing) presso l'Università di Firenze nel 1988, i corsi di Decision Making Strategies e International Marketing Strategies seguiti alla Kellog Graduate School of Management di Chicago nel 1993, il Seminario YPO/Harvard Presidents' della Harvard Business School di Boston nel 2004. Queste esperienze contribuiscono in modo importante al suo percorso professionale, iniziato nel 1986 presso Promofinan S.p.A. dove, in qualità di analista finanziario, si è occupato di eccellenze industriali quali Pirelli e Costa Crociere. Nel 1989 entra in Euromobiliare S.I.M. S.p.A., diventandone presto Senior Sales Representative e Co-direttore. Nel 1994 intraprende una nuova avventura professionale all'estero: alla Salomon Brothers di Londra ricopre i ruoli di Direttore e Strategist per il mercato azionario italiano. Dal 1998 lavora per UBM interessandosi nello specifico di alcuni importanti collocamenti azionari (IPO) quali Luxottica, Tod's, Fiera Milano, e.Biscom, Ferretti, Coin, Datamat, Toro Assicurazioni, Azimut ed Hera. Nel 2007 Kevin Tempestini è Executive Director per BDH (Gruppo Burani): tra i traguardi raggiunti per questa azienda anche la creazione della prima joint-venture italo-libanese con il gruppo Malia, situata a Beirut. Nel 2010 dà vita a KT & Partners, società indipendente nella quale opera tuttora in qualità di CEO.

KT & Partners: le attività della società di Kevin Tempestini e il rapporto sulle azioni Go Internet

Fondata nel 2010, la società KT & Partners di Kevin Tempestini si occupa di fornire consulenza finanziaria - advisory a Piccole e Medie Imprese. Inoltre, realizza studi sul mercato AIM e sulle prospettive di crescita aziendali. Di recente ha condotto un'importante valutazione sulle azioni Go Internet. Dal rapporto emerge che queste continuano a essere sottovalutate immotivatamente, nonostante le prospettive di crescita previste per il biennio 2016/17. Per la società, attiva nell'ambito dei servizi Internet, è stato individuato un target price di 3,61 Euro ad azione. Al giudizio positivo espresso da KT & Partners concorrono diversi fattori che sono stati presi in considerazione durante l'analisi: l'improvviso incremento del numero di clienti registrato ad agosto e l'aumento nella qualità del servizio, conseguenza dell'accordo stipulato tra l'azienda e Huawei per la fornitura di base stations LTE. Inoltre la società ha annunciato una serie di nuovi investimenti per sviluppare la propria rete, in vista di una potenziale crescita geografica da esaminare in futuro: anche questo ha contribuito alla valutazione positiva da parte di KT & Partners.

Come si sviluppa l’odio online? Giovanni Ziccardi racconta il fenomeno su «Le Macchine Volanti»

Come si può risalire alle radici della diffusione dell'odio online? Giovanni Ziccardi analizza il fenomeno in un articolo pubblicato su «Le Macchine Volanti», portale su tecnologia e innovazione di Telecom Italia, società guidata dal Presidente Esecutivo Giuseppe Recchi.

Le Macchine Volanti: la genesi e le conseguenze della diffusione dell'odio online

Le Macchine VolantiProfessore di Informatica Giuridica presso l'Università degli Studi di Milano, Giovanni Ziccardi ha sempre posto grande attenzione al tema dell'odio sul web. Recentemente è stato pubblicato su «Le Macchine Volanti», portale di Telecom Italia, società guidata dal Presidente Esecutivo Giuseppe Recchi, un articolo a sua firma che analizza le dinamiche di genesi e diffusione del fenomeno. Ziccardi parte dal concetto tradizionale di odio e lo declina attraverso una tripartizione. Si sofferma, in particolare, sulle espressioni in senso stretto e «interpersonali», a discapito di quelle di propaganda terroristica, evidenziandone le coordinate storiche e sociali e mettendo in luce le caratteristiche di differenziazione emerse con la rivoluzione digitale. La rete ha infatti contribuito all'amplificazione e alla persistenza di tali espressioni che, nei casi più gravi, possono sfociare in forme di razzismo, omofobia, cyberbullismo e cyberstalking. L'articolo si chiude con l'importanza di agire contro questo problema attraverso tre diversi aspetti: l'educazione, alla base di un corretto utilizzo del web; la tecnologia, fondamentale per la realizzazione di software in grado di bloccare e censurare tali espressioni, e il diritto.

Le Macchine Volanti: cultura digitale e innovazione tecnologica

Magazine di cultura digitale ideato da Telecom Italia, «Le Macchine Volanti» raccoglie contenuti approfonditi sul tema dell'innovazione tecnologica. Letteratura, tecnologia, economia, analisi del linguaggio e politica delle reti sono alcuni degli argomenti affrontati dal portale, che ospita firme autorevoli del web. L'obiettivo è infatti quelli di chiamare i più importanti esperti del settore a offrire il proprio contributo per dare una definizione della situazione digitale odierna, nei diversi ambiti di riferimento. Primo articolo pubblicato quello del Presidente Esecutivo Giuseppe Recchi, incentrato sull'evoluzione di internet e sul ruolo dell'infrastruttura tecnologica nella società contemporanea.

EXITone S.p.A. di Ezio Bigotti si aggiudica per la quinta volta il “Best Practice Patrimoni Pubblici 2016”

"Se ti muovi ti taggo", realizzato dalla Asl 2 Abruzzo con la partnership tecnica di EXITone S.p.A., società fondata nel 2004 da Ezio Bigotti, è tra i vincitori dell'edizione 2016 del "Premio Best Practice Patrimoni Pubblici" che ogni anno viene assegnato ai progetti più innovativi nati dalla collaborazione tra aziende private ed enti pubblici.

Asl 2 Abruzzo ed EXITone di Ezio Bigotti si aggiudicano il "Best Practice Patrimoni Pubblici 2016"

Ezio Bigotti, Presidente di EXIToneAsl 2 Abruzzo ed EXITone S.p.A. di Ezio Bigotti sono tra i vincitori del "Premio Best Practice Patrimoni Pubblici 2016" con il progetto "Se ti muovi ti taggo", realizzato in collaborazione. La cerimonia di premiazione si è tenuta lo scorso 26 maggio al Palazzo dei Congressi di Roma nel corso del "10° Forum Nazionale Patrimoni Pubblici", uno degli eventi in programma per l'edizione 2016 di ForumPA, appuntamento annuale che si propone di far incontrare Pubblica Amministrazione, imprese, mondo della ricerca e società civile e dare così vita a collaborazioni tra di loro. Anche il "Premio Best Practice Patrimoni Pubblici 2016" nasce in quest'ottica come riconoscimento ai progetti più innovativi sviluppati in partnership da aziende private ed enti pubblici. "Se ti muovi ti taggo" è quello che ha visto EXITOne S.p.A. mettere a disposizione della Asl 2 Abruzzo il proprio know-how tecnico. L'obiettivo era piuttosto ambizioso: adeguare le procedure di gestione e inventariazione del patrimonio della Asl a quanto previsto dai percorsi attuativi regionali e nazionali per la certificabilità del bilancio. I risultati hanno superato ogni più rosea aspettativa: sono stati analizzati oltre cento immobili sparsi sul territorio abruzzese, rilevato il loro stato di conservazione e censiti i beni al loro interno. Ma il lavoro non si è fermato qui: si è infatti provveduto anche alla predisposizione di procedure per la gestione degli inventari periodici e alla definizione di regolamenti per la gestione dei beni, utilizzabili anche in futuro. L'innovazione tecnico/organizzativa, le ricadute positive sui cittadini e i rilevanti obiettivi di razionalizzazione dei costi hanno portato ForumPa a riconoscerne i meriti e dunque a inserirlo tra i progetti premiati nel corso dell'edizione 2016. È la quinta volta che EXITone S.p.A. riceve in qualità di partner tecnico di un ente pubblico questo ambito riconoscimento, a dimostrazione dei livelli raggiunti in dodici anni di attività nell'ambito del Facility Management dalla società di Ezio Bigotti.

La carriera di Ezio Bigotti: dalla fondazione del gruppoSTI al successo di EXITone

Nato a Pinerolo (TO) nel 1964, Ezio Bigotti si diploma come Geometra e Perito Industriale Elettrotecnico. Iscritto dal 1985 al Collegio dei Geometri di Torino e Provincia, inizia ad esercitare la professione l'anno successivo dando vita a uno studio di progettazione che, nel 1989, diventerà lo Studio Tecnico Industriale Associato. Nel 2004 la sua carriera arriva a un'importante svolta: crea il gruppoSTI, Management & Investment Company di servizi integrati per la gestione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare, dell'ambiente costruito e del territorio. Il suo spiccato spirito imprenditoriale lo porta nello stesso anno a dar vita anche a un'altra società: EXITone S.p.A., attiva nel fornire servizi di Business Process Engineering, Business Process Enhancement, Project Management, Technical Services. La nuova figura professionale del Tutor Immobiliare EXITone che si occupa di supportare i processi di Engineering e Management del costruito è frutto di una sua brillante intuizione. Grazie all'importante contributo che ha apportato in più settori come quello del Facility Management, Ezio Bigotti nel 2004 viene insignito del titolo di Cavaliere dell'Ordine "Al Merito della Repubblica Italiana". Durante il suo percorso professionale ha ricoperto anche la carica di Console Onorario della Repubblica del Kazakhstan in Torino, con competenza sulla Circoscrizione Territoriale composta dalla Regione Piemonte, e dal 2014 è Presidente Onorario della Onlus "Pace in terra".

Roberto Mazzei: principali esperienze professionali in campo accademico e consulenziale

Prestigiosi incarichi di ricerca, docenza all'interno di diversi atenei italiani e le consulenze fornite per importanti operazioni di finanza straordinaria segnano il percorso professionale di Roberto Mazzei, tra i massimi esperti italiani di Economia e Finanza.

Roberto Mazzei: la carriera nel mondo accademico

Roberto Mazzei, espero di economia e finanzaClasse 1962, Roberto Mazzei si laurea in Economia Aziendale all'Università Bocconi di Milano. L'anno successivo si specializza in Finanza Aziendale e, dopo aver superato l'Esame di Stato, si iscrive all'Albo dei Dottori Commercialisti. Consegue anche l'abilitazione per esercitare la professione di Revisore Legale ma sceglie, almeno inizialmente, di intraprendere la carriera accademica. Comincia coadiuvando il prof. Mario Massari alla Bocconi e all'Università della Calabria. In seguito si afferma all'interno dell'Area Finanza Aziendale e Immobiliare della SDA Bocconi: vi entra nel 1988 in qualità di Assistente per poi diventare due anni dopo Docente Junior ed essere promosso nel 1994 Senior. Nell'università milanese lavora fino al 2006, ricoprendo in contemporanea incarichi di rilievo presso altri atenei, tra i quali l'Università Ca' Foscari di Venezia (1991), l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano (1990 - 2002), l'Università Roma 3 (2012 - 2013). Dal 2002 opera in qualità di Professore Associato di Finanza Aziendale all'Università di Sassari. Sulle ricerche condotte in ambito accademico nel corso del suo brillante percorso professionale, Roberto Mazzei ha scritto numerosi saggi, working papers e articoli che sono stati pubblicati su autorevoli riviste del settore.

Roberto Mazzei: i traguardi raggiunti nel settore consulenziale e manageriale

La carriera di Roberto Mazzei alterna attività accademica a quella consulenziale. Nel 1995 insieme al prof. Massari, al prof. Luigi Guatri e ai professionisti del settore finanziario Angelo Catapano e Paolo Opromolla fonda Medinvest S.p.A., che nel 2000 diventa Medinvest International SA, partecipata tra gli altri da UBI Banca, Allianz, Vittoria Assicurazioni, Mittel, Università Bocconi. La società si occupa di attività di investimento per lo sviluppo del capitale di società industriali quali IMA, Belfe, Between, Prestitalia, Twice Sim. Nel 2009 assume la Presidenza dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato e l'anno successivo diventa Presidente di Principa SGR (già Quantica), società leader in Italia nel settore degli investimenti venture capital. Attraverso la gestione del fondo Principia II ha contribuito allo sviluppo di una trentina di startup del Sud Italia attive nel campo dell'innovazione digitale tra le quali MoneyFarm, Sounday, DoveConviene, Docebo, Simplicissimus (ora StrettLib), DShare. Tra il 2013 e il 2014, in seguito alla morte del fondatore di PMS Group, Roberto Mazzei prende in mano le redini della società occupandosi della ristrutturazione e del rilancio. Attualmente fornisce servizi di consulenza in materia di impairment, valutazioni di aziende e beni immateriali e prende parte anche a procedimenti giudiziali o arbitrali riguardanti determinazioni di prezzi e stime di danni per la compravendita di partecipazioni o aziende.

venerdì 24 giugno 2016

Franco Pecci BluePanorama offre collegamento diretto con lo Yucatan

Da aprile 2015 il volo nel cuore della civiltà dei Maya parte da Malpensa e atterra a Mérida. Franco Pecci, fondatore di Blue Panorama Airlines afferma: “E’ stato avviato un collegamento settimanale ogni lunedì da Milano per Mérida, per potenziare la connessione tra Italia e Messico, aprendo ai circuiti internazionali uno degli angoli più ricchi del mondo per le bellezze ereditate dalla civiltà Maya, il fascino dell’architettura coloniale spagnola e le incredibili spiagge caraibiche”.


Il Messico è tra le mete estive più di tendenza degli ultimi anni. E sai perché? Ha tutto quello che un luogo di vacanza deve avere per essere un paradiso: mare stupendo, siti archeologici, ottima cucina, gente cordiale e… tanta fiesta!
1. Volare da Milano a Mèrida la capitale dello Yucatan
Inizia il tour dello Yucatan arrivando nella capitale della penisola: Mérida. I voli dall’Italia sono molto comodi, da Milano a Mérida con Blu Panorama, partono da 792 euro a tratta. Ma puoi partire anche da Roma e arrivare a Cancun e da qui procedere verso Mérida. In Messico si viaggia molto bene in autobus con le linee pubbliche e a costi contenuti, così potrai risparmiare sui trasporti.
Mérida è una città piena di vita, dove vale la pena sostare alcuni giorni per conoscere le usanze locali, visitare alcuni musei e fare shopping. Il punto di riferimento della città è la Grande Piazza, dove visitare la bellissima Cattedrale, ma soprattutto, non perderti la festa con bancarelle, canti e balli che tutte le domeniche pomeriggio anima il centro storico. Qui per fare festa basta davvero poco, un po’ di musica e la gente che si riversa in piazza con il sorriso. Non lontano dal centro storico segna questo shop:Guayaberas TITA, nella 59esima strada. Potrai perderti nelle bellezze dell’artigianato locale. Per il pranzo nella capitale vai all’Hacienda Teya a 12 chilometri da Méridà verso Cancun, questo ristorante tipico ha giardini che incantano e ottimi piatti locali come la Sopa de Lima e la Cochinita Pibil.
2. Escursioni nello Yucatan: i siti Maya
Non c’è viaggio nello Yucatan che non contempli anche una visita ai siti archeologici. Sono la quintessenza della meraviglia architettonica, hanno la capacità di emozionare, farti fare un salto nel passato più lontano e far venire il capogiro quando arrivi in cima a uno dei tanti templi Maya. Dalla sommità del tempio vedi una terra ampia all’orizzonte e ricca di vegetazione che ti lascia senza fiato.

Di siti archeologici ce ne sono tantissimi, ma alcuni vale proprio la pena vederli. Tra questi la settima meraviglia del mondo, Chichen Itza, la città Maya più famosa. Qui non è possibile salire sul tempio ma tranquilla, potrai farlo altrove. A Chichen Itza troverai molto turismo, tra bancarelle con souvenirs e visitatori da tutto il mondo, ma non puoi perderti la vista del tempio di Kukulkan, lungo il quale, durante l’equinozio di primavera, la luce del sole crea un gioco di ombre e dalla cima sembra scendere un serpente fino alla base.
L’altra importante città Maya da non perdere è Tulum. Quando arriverai qui, camminando tra i resti della città, tra le piante rigogliose e il mare turchese che ti si apre all’orizzonte, capirai perché vale la pena esserci. Continua la tua escursione visitando altri due siti: Uxmal, dove potrai visitare anche il museo del cioccolato e assaggiare l’autentica bevanda Maya fatta di cacao e chili. E Cobà con la piramide più alta di tutta la penisola. Infine, segna questo sito tra i più recenti venuti alla luce e dove potrai salire, gradino dopo gradino, fino in cima al tempio: Ek Balam.
3. Fare il bagno in un luogo sacro: il chenote
Il Messico è pieno di chenote, queste piscine naturali di acqua dolce, usati dagli antichi Maya per i riti sacri. Fare il bagno in un chenote è un’esperienza unica. Essendo un po’ in profondità, è come entrare nel ventre della terra e vedere il cielo disegnato da un cerchio. Nella regione di Quintana Ro c’è il Cenote Park, nei pressi di Playa del Carmen. Uno dei più visitati è il chenote di Ik Kil.

Continua …
FonteCosmopolitan

giovedì 23 giugno 2016

Daiichi Sankyo: Arriva edoxaban il nuovo anticoagulante

Contro fibrillazione atriale, ictus e Tromboembolismo venoso (TEV), in Italia arriva edoxaban, il nuovo anticoagulante orale
Il 52 % dei pazienti con fibrillazione atriale assume da 5 a 15 compresse al giorno, alcune delle quali assai poco maneggevoli, manifestando una forte esigenza di semplificazione del trattamento. Per il trattamento anticoagulante di questi pazienti esistono alternative alla terapia standard con il warfarin, ma a più della metà dei pazienti non vengono nemmeno presentate, negando di fatto la possibilità di modificare la terapia, e solo al 15 % di essi viene proposto il trattamento con i nuovi anticoagulanti orali. Sono alcuni dei dati italiani di una survey europea, presentati in anteprima in occasione del lancio in Italia di Lixiana (edoxaban), il nuovo anticoagulante orale in monosomministrazione giornaliera di Daiichi Sankyo
Arriva in Italia Edoxaban Anticoagulante orale Daiichi Sankyo
Roma, 22 giugno 2016 – Necessità di maggiore informazione da parte degli specialisti e sottoutilizzo delle nuove e più sicure terapie disponibili, sono due importanti aspetti che emergono da un sondaggio europeo sui pazienti affetti da fibrillazione atriale, effettuato dall’agenzia internazionale OpinionHealth su richiesta di Daiichi Sankyo.
I dati italiani della survey sono stati presentati in anteprima all’Heart Day, l’evento con il quale il Gruppo farmaceutico ha annunciato il lancio in Italia di Lixiana (edoxaban), il nuovo anticoagulante orale (NAO) in monosomministrazione giornaliera, che sarà disponibile nelle prossime settimane anche in fascia rimborsabile.
Ad aprire l’incontro è stata Trudie Lobban, fondatrice dell’Associazione internazionale di pazienti AFA, già parte attiva nella stesura del report europeo sul “Futuro dell’Anticoagulazione”, presentato all’ESC 2015, e giunta a Roma per dare voce al punto di vista dei pazienti, raccontando gli ostacoli e le necessità delle persone affette da questa patologia. Le ragioni e i risultati del sondaggio sono stati invece presentati daMassimo Grandi, Country Manager Daiichi Sankyo Italia, “Per noi era fondamentale ascoltare la voce dei pazienti, capire fino in fondo le loro necessità, perché il focus sul paziente è nel DNA di Daiichi Sankyo sin dall’inizio della sua storia. E da questa survey abbiamo avuto conferma che, nonostante i nuovi anticoagulanti orali costituiscano una valida opzione al warfarin, essi sono ancora un’alternativa decisamente sottoutilizzata. E’ vero anche – ha proseguito Grandi – che sino ad ora la classe dei NAO non era riuscita ad offrire una soluzione che unisse a efficacia e comodità anche un alto grado di sicurezza. Oggi siamo qui per dimostrare che edoxaban ci è riuscito”. Le evidenze scientifiche di due studi che dimostrano l’efficacia e la superiore sicurezza di edoxaban come trattamento per la prevenzione dell’ictus nella fibrillazione atriale e come terapia a lungo termine per la prevenzione della tromboembolia venosa recidivante, sono state presentate rispettivamente dal Dott. Andrea Di Lenarda, Direttore S.C. Centro Cardiovascolare ASS1 di Trieste e nuovo Presidente ANMCO, e dal Prof. Walter Ageno, Professore Associato di Medicina Interna presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Universita’ degli Studi dell’Insubria di Varese. E della convenienza e dell’appropriatezza terapeutica della terapia anticoagulante per il sistema sanitario nazionale ha infine parlato il presidente di CliCon s.r.l, Luca Degli Esposti, coautore dello studio osservazionale sulla fibrillazione atriale NEMAWASHI.
Sicurezza, efficacia, comodità: Che cos’è edoxaban
Edoxaban è il nuovo anticoagulante orale (NOAC – non-Vitamin K antagonist oral anticoagulant) in monosomministrazione giornaliera che inibisce in modo specifico, reversibile e diretto il fattore Xa, un importante fattore della cascata della coagulazione che conduce alla formazione di coaguli di sangue. A giugno 2015 edoxaban ha ricevuto l’autorizzazione dalla Commissione Europea per la prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica in pazienti adulti affetti da fibrillazione atriale non valvolare (FANV), e per il trattamento e la prevenzione delle recidive di trombosi venosa profonda (TVP) ed embolia polmonare (EP). Ad oggi è disponibile in diverse nazioni europee (Germania, Svizzera, UK) e in Corea del Sud, Stati Uniti e Giappone. Ha già ricevuto l’approvazione in Taiwan e Hong Kong e attende l’autorizzazione regolatoria in molti altri Paesi, mentre in Italia la rimborsabilità è prevista nelle prossime settimane.
Quella con edoxaban è una terapia anticoagulante più sicura rispetto all’attuale standard terapeutico, anche nelle popolazioni di pazienti anziani e più fragili con condizioni di comorbilità, che gli studi sul farmaco hanno coinvolto estensivamente e con ottimi risultati, facendo registrare, in pazienti affetti da FANV o TEV, un’efficacia comparabile e una riduzione statisticamente significativa del rischio emorragico rispetto al warfarin.
L’aderenza e quindi l’efficacia della terapia, deriva dalla comodità e maneggevolezza offerte dalla monosomministrazione giornaliera, dalle scarse interazioni con farmaci e cibo, e dalla flessibilità dei dosaggi. La cinetica lineare di edoxaban, come quella degli altri NOAC, assicura un rapporto dose/risposta ed effetto anticoagulante prevedibile e quindi può essere somministrato a dosaggio fisso giornaliero, rendendo superflui i continui monitoraggi, necessari invece nella terapia a base di warfarin. L’assenza di interazioni con cibo e bevande, nonché la possibilità di adeguare il dosaggio in base alle caratteristiche cliniche del paziente, evita poi riduzione dell’efficacia o effetti indesiderati.
Efficace e più Sicuro nei pazienti più anziani, e in presenza di scompenso cardiaco
Gli antagonisti della vitamina K (AVK), tra cui il warfarin, per molti anni sono stati utilizzati per ridurre il rischio di ictus nei pazienti affetti da fibrillazione atriale; il loro utilizzo, tuttavia, si associa ad un aumento del rischio di sanguinamenti, in modo ancora più pronunciato nella popolazione anziana poiché l’età aumenta il rischio emorragico che può causare gravi complicanze e persino la morte. Ciò ha comportato, negli anni, un generale sottoutilizzo degli anticoagulanti in questa tipologia di pazienti. Oggi questo ostacolo può essere superato grazie alla terapia con edoxaban, come dimostrano i risultati dello studio “Efficacia e sicurezza di edoxaban nei pazienti anziani con fibrillazione atriale”, pubblicati recentemente sulJournal of American Heart Association.
Questa analisi prespecificata, in cui venivano analizzati i risultati di efficacia e sicurezza nei pazienti suddivisi in tre fasce di età (75 anni), deriva dal mega trial ENGAGE AF-TIMI 48, che ha valutato l’efficacia e la sicurezza di edoxaban, rispetto al warfarin, per la prevenzione dell’ictus e dell’embolia sistemica su 21.105 pazienti affetti da fibrillazione atriale non valvolare. Con gli 8.474 pazienti di età uguale o superiore ai 75 anni arruolati, questo trial risulta ad oggi lo studio con un NAO con il più alto numero di pazienti anziani. Questi pazienti erano soprattutto donne e presentavano in misura maggiore caratteristiche di fragilità, quali basso peso corporeo e ridotta clearance della creatinina (ClCr). Ad illustrare i risultati dello studio è stato il dott. Andrea Di Lenarda, Direttore S.C. Centro Cardiovascolare ASUITS di Trieste e nuovo Presidente ANMCO (Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri): “Anche nella popolazione con età superiore ai 75 anni, in cui il rischio emorragico è aumentato, edoxaban conferma un miglior profilo di sicurezza rispetto a warfarin. Questo dato è ancora più evidente se si prendono in considerazione le emorragie intracraniche. Nei pazienti affetti da fibrillazione atriale, dove l’età è associata ad un aumento del rischio emorragico, edoxaban rappresenta quindi una valida alternativa agli AVK”.
Non sono state riportate interazioni tra il trattamento con edoxaban e l’età per gli obiettivi principali di efficacia e sicurezza, in contrasto con quanto riportato nei risultati degli studi con altri NAO (RELY e ROCKET), in cui sono state registrate interazioni significative dei trattamenti con l’età per quanto riguarda i sanguinamenti.
Con 12.124 su 21.105 pazienti (57%), ENGAGE è anche lo studio che ha arruolato il più alto numero di pazienti con scompenso cardiaco. Edoxaban ha confermato il dato di efficacia e di aumentata sicurezza, rispetto al warfarin, indipendentemente dalla presenza o meno di scompenso cardiaco e dalla gravità di questo.
Efficace e più Sicuro come terapia a lungo termine per la prevenzione delle recidive di tromboembolia venosa
Nel corso della conferenza sono stati presentati anche i risultati di un’analisi post hoc dello studio Hokusai-VTE, il trial che ha valutato l’efficacia di edoxaban, in monosomministrazione giornaliera, nel trattamento e nella prevenzione delle recidive di tromboembolia venosa (TEV) in 8.292 pazienti affetti da trombosi venosa profonda e/o embolia polmonare. In questa analisi, pubblicata su Lancet Haematology, l’anticoagulante edoxaban si è dimostrato altrettanto efficace e più sicuro rispetto al warfarin nel trattamento a lungo termine.
Sono stati infatti confrontati i risultati della terapia a lungo termine (dai 3 ai 12 mesi) sui 3.633 pazienti trattati con eparina ed edoxoban e sui 3.594 pazienti trattati con eparina e warfarin. Il trattamento ha avuto una durata media di 9 mesi. Dopo i primi tre mesi, la recidiva di tromboembolia venosa è stata registrata nell’1,1% dei pazienti in terapia con edoxaban e nell’1,2% di quelli trattati con warfarin. Tra tre e sei mesi, il numero dei casi è stato di 0,7% e di 0,5%, rispettivamente, mentre tra sei e 12 mesi, i casi si sono ridotti a 0,2%, tra i pazienti trattati con edoxaban, contro lo 0,8% tra quelli in terapia con warfarin. L’analisi ha inoltre evidenziato la minore incidenza di emorragie maggiori nei pazienti trattati con edoxaban, che ha registrato una percentuale dello 0,3% rispetto allo 0,7% del gruppo trattato con warfarin (tra 3 e 12 mesi). “Il rischio di recidive è rilevante nei pazienti con tromboembolia venosa e molti di loro hanno bisogno di continuare ad assumere anticoagulanti anche per più di tre mesi, periodo raccomandato dalle linee guida,– ha spiegato Walter Ageno, professore associato di Medicina Interna presso il Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Universita’ degli Studi dell’Insubria di Varese – e questo studio dimostra che edoxaban fornisce una valida alternativa al warfarin per i pazienti che richiedono una terapia a lungo termine per la prevenzione secondaria di tromboembolie venose. Il trattamento prolungato con edoxaban si è dimostrato, infatti, non solo efficace ma più sicuro, perché associato ad una riduzione dei sanguinamenti maggiori rispetto al warfarin.
NAO sottoutilizzati seppure convenienti per il sistema sanitario nazionale – Studio NEMAWASHI
A confermare i dati della survey sul sottoutilizzo dei trattamenti con i nuovi anticoagulanti orali, e a mettere in evidenza la convenienza che un uso appropriato di queste terapie avrebbe sul nostro sistema sanitario, è stato il progetto NEMAWASHI, uno studio osservazionale sulla fibrillazione atriale sviluppato e condotto da CliCon S.r.l., con il supporto di Daiichi Sankyo. In una prima fase, grazie alla collaborazione di 5 Aziende Sanitarie Locali distribuite sul territorio nazionale, è stato misurato il grado di trasferimento delle raccomandazioni terapeutiche alla pratica clinica, rispetto alla terapia anticoagulante nei pazienti affetti da fibrillazione atriale. In una seconda fase, in un gruppo di regioni distribuite su tutto il territorio nazionale, è stato attivato un monitoraggio periodico volto al miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva, intesa come riduzione del gap tra raccomandazioni terapeutiche e pratica clinica, nello stesso ambito. L’analisi preliminare dei dati ottenuti nella prima fase dello studio mostra che il 72 % dei pazienti ai quali è stata raccomandata la terapia con i NAO in realtà non la riceve (inappropriatezza per difetto), mentre dei pazienti trattati con i nuovi anticoagulanti orali, solo un 5% non presenta la raccomandazione terapeutica all’uso di tali farmaci (inappropriatezza per eccesso). Per ciò che riguarda il consumo di risorse sanitarie, invece, il costo medio per anno dei pazienti raccomandati e trattati con i nuovi anticoagulanti orali è sovrapponibile a quello dei pazienti che pur avendo le caratteristiche cliniche per tale trattamento non lo ricevono. “Infatti il maggior costo della terapia con i nuovi anticoagulanti orali risulta completamente compensato dai minori costi dovuti a ospedalizzazioni per malattia cardio-cerebrovascolare. – ha spiegato Luca Degli Esposti, Presidente CliCon s.r.l. – La riduzione dell’inappropriatezza prescrittiva, oggetto della seconda fase del progetto, risulta quindi essenziale ai fini di una riduzione di questo tipo di ospedalizzazioni e della minimizzazione del costo assistenziale del paziente affetto da fibrillazione atriale”.
Contatti
Daiichi Sankyo
Elisa Porchetti
Tel.+39 0685255-202
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Valeria Carbone Basile
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Daiichi Sankyo
Daiichi Sankyo è un Gruppo farmaceutico attivamente impegnato nella ricerca, nello sviluppo e nella produzione di farmaci innovativi con la mission di colmare i diversi bisogni di cura ancora non soddisfatti dei pazienti, sia nei mercati industrializzati che in quelli emergenti. Con più di 100 anni di esperienza scientifica e una presenza in più di 20 Paesi, Daiichi Sankyo e i suoi 16,000 dipendenti in tutto il mondo, contano su una ricca eredità di innovazione e una robusta linea di farmaci promettenti per aiutare le persone. Oltre a mantenere il suo robusto portafoglio di farmaci per il trattamento dell’ipertensione e dei disordini trombotici, e con la Vision del Gruppo al 2025 di diventare una “Global Pharma Innovator con vantaggi competitivi in area oncologica“, le attività di ricerca e sviluppo di Daiichi Sankyo sono focalizzate alla creazione di nuove terapie per l’oncologia e l’immuno-oncologia, con un ulteriore focus su nuove frontiere quali la gestione del dolore, le malattie neurodegenerative e cardiometaboliche, e altre patologie rare.

martedì 21 giugno 2016

Quando si è troppo prudenti con l’inventario?

immagine da pixabay.com

Nessuno ha mai raggiunto la grandezza con la prudenza.

Questa citazione è attribuita a Harry J. Gray, un manager che è stato un’icona ed un esempio per molti e che era un filantropo. Un esempio del suo grande genio e naso per gli affari vediamo come Harry J. Gray, attraverso una serie di acquisizioni, ha assemblato una delle più grandi società di produzione americane. Durante la sua carriera, ha ricevuto numerosi riconoscimenti e onorificenze ed è stato inserito nella Junior Achievement National Business Hall of Fame. La mia ipotesi è che il signor Gray era un esperto di valutazione e contenimento del rischio.

Stando a Wikipedia, il rischio è la conseguenza delle misure adottate per arginare l’incertezza. Dato che l'incertezza è un fatto della vita comune così come del mondo degli affari, la gestione del rischio non è solo inevitabile, ma è anche a dir poco essenziale nel mondo attuale. Nel contesto della gestione delle scorte di magazzino, la strategia di rischio più comune contro la possibilità di restare senza scorte di magazzino è quella di acquistare un certo numero di prodotti extra come scorta di sicurezza.

Il livello di scorte di sicurezza, che deve essere mantenuto come inventario tampone, dipende dalla volatilità sia della domanda sia dell'offerta. Gli elementi che sono difficili da prevedere richiedono scorte di sicurezza per garantire che il servizio soddisfi tutti i livelli minimi standard. Altre incertezze, come il meteo e calamità naturali, possono causare variazioni con ripercussioni difficili da quantificare, prevedere e quindi anche arginare. In questo potremmo sempre avvalerci dell’esperienza passata e nello studiare le statistiche degli anni precedenti con i programmi di gestione del magazzino, cercando di prevenire tutto il possibile e arginare quello che non possiamo prevedere guardando cosa ha funzionato e cosa non ha funzionato in passato.

Detto questo, anche fare troppo affidamento sulla scorta di sicurezza non va bene perchè si rischia di incidere troppo sul bilancio, non è questa infatti la strada verso la grandezza in termini di gestione ottimale del magazzino. La grandezza si verifica quando vengono adottate diverse strategie di mitigazione del rischio.

Ecco alcuni suggerimenti per voi:

E’ importante controllare periodicamente le soglie di sicurezza, abbiamo a disposizione diversi e completi software per gestire al meglio le nostre scorte di magazzino e che ci permettono di fissare degli alert o dei controlli programmati per essere sicuri di avere sempre scorte sufficienti di tutti i prodotti.

immagine da lcsgroup.it

Quando possibile, lasciate che sia il vostro sistema a gestire soglie di sicurezza basandosi sui giorni di sicurezza e sull'utilizzo previsto di determinati prodotti e materiali. Questa è una grande strategia per lievi variazioni stagionali e per una domanda abbastanza stabile che vi permette di fare previsioni affidabili.

E’ buona cosa però anche adottare altre strategie, come ad esempio, una pianificazione del ri-approvvigionamento automatizzato . Questo approccio è un must, soprattutto per i prodotti che hanno tempi di consegna più lunghi, perché permette agli acquirenti di effettuare ordini in tempo per proteggere le loro soglie di sicurezza all'interno di un ciclo di ordine stabilito.

In questo modo farete stare tranquilli anche chi si occupa dell’amministrazione, perchè percepirà una crescita in termine di inventario in base alla quantità di dollari investiti e rientrati dagli ordini. Zero dollari investiti in inventario possono essere il sogno di vostro CFO, ma che è pura fantasia per la maggior parte delle organizzazioni. Eppure chi può biasimarli quando uno dei principali motivi per cui le imprese falliscono è la mancanza di capitali?

Quindi, per tirare le somme, come può la vostra organizzazione raggiungere la grandezza gestionale delle scorte? E’ assolutamente necessario trovare il giusto equilibrio tra i livelli di servizio desiderati ed il denaro investito in inventario. Basta non essere tentati di giocare "troppo sicuro" e lasciare che l'alta sicurezza azionari sia l'unica strategia – infatti è importante fare uso di strategie diverse e mantenere le soglie di sicurezza del magazzino sotto controllo. Se avete altri suggerimenti o altri trucchetti fateceli sapere nei commenti.

Sogni un relais in Umbria? Relais Paradiso è il top

La vacanza in relais in Umbria è l'ideale per chi cerca la pace e la tranquillità. Questa regione è perfetta per ricercare l'equilibrio psicofisico, immergendosi nella sua natura incontaminata, che invita alla vita all'aria aperta. In Umbria si trovano anche tantissime località ricche di storia e di cose da vedere, come ad esempio Assisi, Gubbio, Perugia o Orvieto: anche una breve gita permette di scoprirne gli angoli più pittoreschi.

Per chi desidera soggiornare in un ottimo relais in Umbria, la meta d'obbligo è il Relais Paradiso, in Via dei Castelli 5 nella Frazione Torri di Gualdo Cattaneo, in provincia di Perugia. Questo relais è una vera e propria Beauty Farm, con tantissimi servizi dedicati al benessere del corpo e della mente. Gli ospiti del Relais Paradiso possono approfittare di un centro fisioterapico e anche dei servizi di un dietologo, che vi consiglierà una dieta disintossicante, da seguire durante tutto il soggiorno.


Se volete trovare maggiori informazioni sul soggiorno in relais in Umbria con centro benessere potete visitare il sito ufficiale del Relais Paradiso, dove avrete un'ampia panoramica dei servizi e delle tante offerte disponibili durante l'anno, che vi permetteranno di risparmiare molto sui prezzi della vacanza. Il Relais Paradiso è immerso in un ampio e piacevole parco, dove è disponibile anche una grande piscina termalizzata con acqua calda, dotata anche di zone per l'idromassaggio, perfette per un momento di riposto all'aria aperta.

Black Rock Italia, Krautzberger gestore dell'anno secondo Morningstar

Michael Krautzberger (gestore del fondo BGF Euro Bond di BlackRock) è stato proclamato vincitore della settima edizione dell’European Fund Manager Of The Year Awards di Morningstar come migliore Gestore dell’anno Obbligazionario Europeo: gli altri due vincitori, sono stati Alexei Jourovski e il suo team (come miglior fondo Azionario Europa per il fondo Uni-Global – Equities Europe), e Christopher Hart (miglior gestore Equity Globale con il fondo Robeco BP Global Premium Equities).


Il riconoscimento, assegnato dal team di analisti sui fondi di Morningstar tra i 1.400 fondi che ottengono l’Analyst Rating (giudizio basato sulla valutazione di cinque pilastri: persone, processi, società, performance e costi), viene assegnato ai gestori che dimostrano di aver talento, capacità di produrre risultati continuativi e di allineare i loro interessi con quelli degli investitori nel lungo periodo.
In particolare, Michael Krautzberger è entrato a inizio 2005 in BlackRock e dall’ottobre di quell’anno gestisce il comparto BGF Euro Bond Fund che vanta un rating Morningstar «Gold». Krautzberger, che dirige il team sul reddito fisso composto da 13 persone, compresi nove manager, che adottano un approccio collettivo, si è distinto nel sostenere e sviluppare un approccio d’investimento basato sulla implementazione di un portafoglio diversificato in termini di rischio e nel produrre extra rendimenti tramite strategie «relative value», capaci cioè di estrarre valore dal differenziale tra i diversi segmenti del mercato obbligazionario: dai titoli governativi alle cartolarizzazioni, dagli inflation-linked bond alle valute, dalle scelte di duration al posizionamento sulla curva dei rendimenti.
La qualità delle idee di investimento e l’elevato standing qualitativo nell’implementarle nel portafoglio del fondo hanno consentito a Krautzberger di registrare performance superiori sia alla categoria che al benchmark durante la sua gestione. E proprio sulla base del successo di Krautzberger nella gestione «relative value» nel mondo obbligazionario, BlackRock ha deciso di puntare per ampliare la sua offerta con il lancio del nuovo comparto BSF European Select Strattegies Fund. Gestito da Michael Krautzberger, il fondo si avvale dei migliori talenti di BlackRock dei team obbligazionario e azionario Europa, quest’ultimo guidato da Nigel Bolton, per creare un portafoglio diversificato di elevata qualità, in grado di ottenere rendimenti più interessanti.
Il comparto investe tipicamente il 75% in obbligazioni ed il 25% in azioni con quest’ultima componente che può arrivare a rappresentare anche il 35% del portafoglio. La strategia di gestione è sempre quella «relative value», ma questa volta applicata a tutta la struttura del capitale societario, ovvero per ogni singola azienda il team di gestione decide se conviene di più investire in azioni oppure obbligazioni in base al valore potenziale insito nei diversi strumenti finanziari emessi dalla stessa società.

lunedì 20 giugno 2016

Kevin Tempestini e i risultati del listino AIM di Borsa Italiana

In qualità di esperto in ambito finanziario, Kevin Tempestini interviene per approfondire le performance registrate dal segmento AIM di Borsa Italiana alla chiusura del 2015.

Kevin Tempestini: la performance dell'AIM dipende dalle aziende che vi si quotano

Kevin Tempestini, Amministratore Delegato KT & PartnersIl segmento AIM di Borsa Italiana viene sottoposto ad analisi, in quanto il listino di Milano è stato creato sulla base del suo omonimo londinese con l'intento di invitare le piccole e medie imprese alla quotazione, offrendo loro inoltre agevolazioni di natura burocratica. Un esempio ne è la sostituzione del prospetto informativo con il documento di ammissione che, per il momento, pare agevolare le operazioni di IPO, oltre alla quale solamente 17 aziende sulle 76 attualmente quotate si spingono. L'advisor finanziario preposto a curare il processo di quotazione è chiamato Nomad e ha il compito di valutare quali società abbiano le carte in regola per essere ammesse al listino e, di conseguenza, affiancarle nel corso della propria permanenza sul mercato. Proprio a questo organo vengono imputate le responsabilità dell'andamento del segmento AIM, come la proposta di prezzi valutati troppo alti dal mercato e multipli di IPO che ammontano al 20/25% paragonando società dalle caratteristiche accostabili, all'interno del listino principale. Esperti del settore vengono in questo senso interpellati con l'intento di fornire una risposta a tale situazione: tra questi Kevin Tempestini, Amministratore Delegato di KT & Partners, il quale sviscera il punto focale del problema. La questione cruciale sarebbe che la gran parte delle aziende approdate all'AIM sono ancora ai propri esordi, sono appena state lanciate, ne conseguirebbe così che una minima parte di queste abbia chiuso il 2015 in utile. Una simile situazione male si sposa, prosegue Tempestini, con una situazione di generale incertezza che caratterizza il mercato attuale e per tale motivo risulta difficile una predilezione di queste realtà da parte degli investitori.

Biografia professionale di Kevin Tempestini

Fondatore e Amministratore Delegato di KT & Partners, Kevin Tempestini vanta una formazione di carattere internazionale, grazie alla frequentazione accademica specialistica in importanti istituti di Chicago e di Boston, in seguito al conseguimento a pieni voti della Laurea in Economia e Commercio. Intraprende il percorso professionale già a partire dagli anni universitari, operando sin dagli esordi in ambienti finanziari, ottenendo, al conseguimento del titolo di studio, l'incarico di Analista Finanziario presso Euromobiliare Sim S.p.A., dove nel 1991 viene nominato Condirettore e Senior Sales Representative. Nel 1994 si trasferisce a Londra per fornire la propria collaborazione alla Salomon Brothers, banca di investimenti che opera nell'analisi del mercato azionario italiano. Quattro anni più tardi torna a stabilirsi in Italia e diviene Managing Director e Responsabile della Divisione Equities per la sede di Milano di Gruppo Unicredit Italiano. Nel 2007 si trasferisce presso Burani Designer Holding per ricoprire l'incarico di coordinatore del processo di quotazione all'Aim, per poi gestire l'acquisizione di otto società che operano in molteplici settori, come l'Italian Lifestyle e il Food. Due anni più tardi Kevin Tempestini decide per il percorso indipendente e dà vita alla società di consulenza finanziaria KT & Partners.

Bossa nova acoustic duo con Velia Ricciardi alla voce e Andrea Infusino alla chitarra

 
Giovedì 23 giugno 2016 ore 21, al Don Rodrigo di Cosenza: la sera perfetta per un ascolto di qualità e una cena sublime. Il Bossa nova acoustic duo con Velia Ricciardi alla voce e Andrea Infusino alla chitarra vi offrirà una serata di suoni e immagini del lontano Brasile. Grazie alla conoscenza del repertorio brasiliano e l'esperienza maturata da Velia Ricciardi, nota didatta e cantante calabrese, e Andrea Infusino, giovane chitarrista e bassista, verrà offerto un repertorio intimo e profondo. Sonorità soavi ma anche passionali, così come la sabbia e il calore del Brasile lo sono accarezzando la costa e creando quel clima di eterna nostalgia, quell'infelice felicità che è propria del Brasile: emozioni che saranno elaborate e riproposte al pubblico del Don Rodrigo. Le celeberrime composizioni di Bossa Nova, tanto apprezzate in ambito internazionale e rielaborate anche nella tradizione jazzistica, attingono dal repertorio di Jobim, ma anche dalle influenze americane come è stato per il connubio riuscito e indelebile fra Joao Gilberto e Stan Getz. Fra improvvisazioni, melodie nostalgiche e immagini d'oltreoceano, il concerto si dipanerà con uno scambio continuo fra Voz e Violão, spaziando fra quelle che sono le sonorità più moderne del jazz e della musica contemporanei. Non mancheranno quindi i riferimenti e gli abbinamenti per contrasto di sonorità proprie del reportorio modale e sperimentale come quelle del celebre Thelonius Monk, con brani spigolosi, melodie ipnotiche e sbalzi dinamici. Il locale Don Rodrigo, che a Cosenza si afferma con una storia di programmazioni musicali già negli anni passati, continua la tradizione artistica e la programmazione di eventi musicali accompagnandola per la serata a un menu completo. L'atmosefra, come già detto, è intima e selezionata per ogni evento: i posti a sedere saranno da prenotare e di qualità: al costo di 15 euro si potrà cenare e ascoltare la musica. E' gradita la prenotazione ai numeri 329 173 1222 e 335 672 9217.

venerdì 17 giugno 2016

Black Rock: concentrarsi sulle politiche di dividendo di lungo termine per le azioni

Il BlackRock’s Global Chief Investment Strategist presenta il suo commento settimanale ai mercati dal titolo “What’s next for dividend stocks”.

La ricerca insaziabile di rendimento ha spinto molte attività a reddito a valutazioni elevate, ma i cosiddetti dividend growers, i titoli azionari a dividendo crescente e sostenibile, mostrano ancora valutazioni interessanti dal momento che trattano a circa 13,4 volte gli utili attesi per i prossimi 12 mesi.
“Questi titoli di qualità, caratterizzati da un flusso di dividendo costantemente in crescita, tendono anche ad essere più resistenti e sconnessi rispetto agli andamenti dei mercati. Si tratta di titoli che hanno registrato performance migliori rispetto alla media di mercato durante i periodi di alta volatilità, come mostra la ricerca interna di BlackRock” puntualizza Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist, nel suo commento settimanale ai mercati dal titolo “What’s next for dividend stocks”.
Lo strategist delinea uno scenario nel quale la volatilità tenderà a salire dal momento che c’è il rischio di una uscita britannica dall’Unione europea se il prossimo 23 giugno al referendum vincessero i sostenitori di Brexit: inoltre le valutazioni di Wall Street sono tirate ed esiste una concreta possibilità di rialzo dei tassi della Fed nel corso dei prossimi mesi.
“Le azioni ad alto dividendo hanno fatto meglio in Borsa rispetto ai dividend growers nel corso dell’anno passato, ma la nostra analisi mostra che storicamente sono risultate più esposte al rischio ribasso nelle fasi di rialzo dei tassi di interesse: i dividend growers, al contrario, tendono a performare bene in un contesto di tassi via via crescenti. Questi titoli mostrano caratteristiche resistenti all’incremento dei tassi in virtù dei solidi bilanci e beneficiano di un’economia in crescita” spiega Richard Turnill che conclude segnalando interessanti opportunità di crescita dei dividendi nel settore farmaceutico a livello mondiale, nelle telecomunicazioni internazionali, nel mercato delle infrastrutture emergenti e in selezionate aziende tecnologiche.