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domenica 31 dicembre 2017

Cosa causano veramente gli psicofarmaci.

Ancora in campo i volontari romani del CCDU (Comitato dei Cittadini per i Dirittti Umani) con l'intento di far conoscere la verità sugli psicofarmaci e contemporaneamente sbugiardare la menzogna psichiatrica.

Roma 30 dicembre 2017. A poche ore dal termine del 2017 un gruppetto di volontari del CCDU si sono dati appuntamento nella gremita via Mattia Battistini. Muniti degli opuscoli gratuiti sugli psicofarmaci si sono dedicati alla distribuzione degli stessi, raggiungendo oltre 500 persone in poco più di un'ora.
Molte persone, a dispetto della disattenzione che in questi casi ci si aspetta, invece hanno apprezzato la cosa dedicandosi alla lettura del prezioso libretto.

Perché è costante questo impegno?

Sebbene gli psicofarmaci vengano venduti come “farmaci sicuri ed efficaci” dagli psichiatri e dalle case farmaceutiche, stiamo vedendo dai rapporti dei consumatori un allarmante crescita degli effetti collaterali.

Nei bambini, troviamo obesità, problemi di cuore e diabete. Nelle donne incinte, quasi triplicano il rischio di gravi difetti al feto. E per quanto riguarda le persone più anziane, un’accorciamento drastico della durata della vita.

Forse la cosa più grave di tutte è costituita dal significativo rischio di comportamento violento, compreso il suicidio. Una volta che si prende un antidepressivo, il tasso di suicidio balza da 11 ogni 100.000 persone a 718: quasi 65 volte tanto.

E ci sono ampie prove che se non vieni colpito dagli effetti a breve termine degli psicofarmaci, lo sarai dagli effetti a lungo termine.

La reale probabilità di significativi effetti a breve e lungo termine dovrebbe distogliere chiunque dal fare uso di psicofarmaci.

Ma cosa dire di coloro che li stanno già prendendo e che, sebbene abbiano provato a smettere con tutti i mezzi, non ce la fanno?



LA PSICHIATRIA CREA LE MALATTIE

Mentre gli psichiatri e le aziende farmaceutiche sono riluttanti ad ammettere i più gravi effetti dannosi causati dagli psicofarmaci, c'è un altro effetto che non menzionano quasi mai: l’assuefazione.

La maggioranza delle persone ritiene che l’assuefazione sia una necessità fisica o psicologica di una certa sostanza.

Ma non gli psichiatri. Loro la chiamano “dipendenza”.

Indipendentemente da come chiamiate questo fenomeno, una vasta percentuale della popolazione sta sperimentando le tremende reazioni da astinenza quando tenta di uscire dagli psicofarmaci.

Peggio ancora, psicofarmaci che creano assuefazione, come gli stimolanti, vengono venduti anche ai bambini in età scolare. Ed è ben noto che essi portano anche a future assuefazioni a droghe come l'eroina e la cocaina.

Inoltre, gli psichiatri ci dicono che gli psicofarmaci sono l’unico modo per tenere lontane le persone dalla pazzia e alleviare i disturbi mentali.

Ma è veramente così?

O ci sono delle altre possibilità (efficaci, non costose e senza droghe) che potrebbero mantenere tutte le promesse lasciate incompiute e insoddisfatte dalla psichiatria?

mercoledì 27 dicembre 2017

Distribuita di mano in mano per rafforzare lo spirito natalizio.


Al centro commerciale Parco Leonardo, nei giorni antecedenti al Natale sono stati donati oltre 300 libretti de "La Via della Felicità" dai volontari romani dell'omonima associazione.

CHE COS’È LA VIA DELLA FELICITÀ?

La Via della Felicità è il primo codice morale basato interamente sul buon senso. La sua prima pubblicazione risale al 1981 e il suo scopo è quello di arrestare il declino morale nella società e ripristinare integrità e fiducia nell’uomo. La Via della Felicità inoltre detiene un record del Guinness dei Primati come il testo secolare più tradotto nel mondo.

Scritto da L. Ron Hubbard, riempie il vuoto morale in una società sempre più materialista, e contiene 21 principi fondamentali che guidano una persona a un migliore tenore di vita.

Interamente non religioso, può essere seguito da persone di ogni razza, colore o credo per ripristinare i legami che uniscono l’umanità.

Il vero potere de La Via della Felicità si realizza quando viene distribuita di mano in mano. Visto che le persone che ti stanno vicino possono influenzare profondamente la tua vita, tu stai migliorando la tua stessa sopravvivenza quando dai delle copie del libro La Via della felicità ad amici, colleghi, impiegati e clienti. In questo modo, aiuti altri a sopravvivere meglio e a condurre vite più felici. A loro volta, loro distribuiscono copie del libro ad altri con cui sono in contatto, guidandoli a trattare i propri simili con gentilezza, umanità e rispetto.

E così via, da persona a persona, aiutando altri a vivere vite migliori.


“Da un capo all’altro del pianeta i vecchi valori sociali sono stati spezzati. E nuovi valori morali non li hanno sostituiti....Con La Via della Felicità puoi realmente cambiare tutto questo. Basta che ti assicuri che quell’opuscolo continui a diffondersi nella società. Come un olio mite che si spande nel mare infuriato, la calma si diffonderà dappertutto.”

L. Ron Hubbard

giovedì 21 dicembre 2017

Come cambierà Enel: l’AD Francesco Starace presenta il piano strategico 2018-2020

Tenutasi in occasione del Capital Markets Day 2017 di Londra, la presentazione del piano strategico di Enel per il prossimo triennio si è concentrata su obiettivi e previsioni del gruppo. L'AD Francesco Starace ha analizzato in particolare quattro aspetti: dividendi, investimenti, digitalizzazione e decarbonizzazione.

Capital Markets Day 2017: Francesco Starace presenta a Londra il piano strategico 2018-2020 di Enel

Francesco StaraceNel corso dell'incontro a Londra con gli analisti, Francesco Starace, Amministratore Delegato di Enel, ha illustrato il piano strategico 2018-2020 del gruppo, toccando importanti aspetti correlati agli obiettivi e alle previsioni per il triennio a venire. Innanzitutto la conferma per il 2018 e 2019 della politica dei dividendi con un pay-out del 70%, traguardo verosimile anche per il 2020. Da segnalare, in particolare, l'introduzione per l'esercizio 2018 di un dividendo minimo per azione di 0,28 euro, l'importo più elevato da molti anni a questa parte. Successivamente Francesco Starace si è soffermato sugli investimenti complessivi che saliranno a 24,6 miliardi di euro tra il 2018 e il 2020, in aumento di 500 milioni di euro rispetto al piano precedente. Tali Investimenti saranno accompagnati da una strategia di semplificazione degli asset proprietari relativamente alle controllate. Enel punta inoltre a incrementare nel prossimo triennio i consumi, concentrandosi sulla filosofia della "attenzione al cliente". I numeri parlano chiaro: nel 2020 l'Ebitda del gruppo dovrà far registrare un +32% rispetto al 2017, aumentando i volumi complessivi venduti di più del 30%. A trainare sarà soprattutto il settore retail del gas e dell'elettricità.

Francesco Starace: la decarbonizzazione e la digitalizzazione di Enel

Un altro aspetto delicato toccato nel corso della presentazione del piano strategico è quello della decarbonizzazione, prevista alla Strategia energetica nazionale entro il 2025. Francesco Starace ha sottolineato come Enel "abbia la direzione" ma non le siano "stati dati gli strumenti per arrivare all'obiettivo in maniera efficace". Quello teoricamente fattibile in sette anni dipende inevitabilmente dalle decisioni di questo o del prossimo Governo. In chiusura di presentazione, l'AD si è poi soffermato largamente sulla digitalizzazione, un tema fondamentale per il gruppo. Enel investirà 5,3 miliardi di euro nel triennio 2018-2020, più di quanto previsto nel piano precedente (4,7 miliardi di euro). Questa scelta porterà a una produzione di 1,9 miliardi di incremento cumulato dell'Ebitda nel periodo, addirittura 900 milioni nel solo 2020. Numeri che fanno guardare con fiducia al futuro, come evidenziato anche dall'AD Francesco Starace, il quale ha ribadito quanto il gruppo sia "oggi un'organizzazione più redditizia, efficiente e sostenibile".

Determinati ad informare piu' persone possibili.

I volontari romani del CCDU escono ancora il 19 dicembre 2017 tra le vie di Selva Candida e distribuiscono oltre 400 opuscoli gratuiti per informare le persone su cosa sono realmente gli psicofarmaci.

Perche'?

Gli psicofarmaci sono di solito prescritti come "soluzione" a un problema: in realtà mascherano soltanto il problema e impediscono alla persona di vedere la vera causa.

In alcuni casi la sofferenza di una persona può raggiungere livelli intollerabili, e allora può essere necessario utilizzare psicofarmaci al fine di ridurre sensazioni spiacevoli insopportabili.

Così come nel caso della necessità di utilizzo di un antidolorifico, alcuni psicofarmaci possono aiutare, nel breve periodo, a superare o tollerare condizioni molto difficili; ciò non significa (esattamente come per gli antidolorifici), che essi "curino la malattia". Inoltre il loro utilizzo prolungato, alti dosaggi o, in casi specifici, particolari principi attivi, possono creare effetti negativi sulla persona, tali da sconsigliarne la somministrazione.

II CCDU è fortemente contrario ai metodi coercitivi e dannosi impiegati spesso nel campo della salute mentale. Per questo, è contrario anche alla somministrazione forzata di psicofarmaci, eseguita in regime di TSO.

Gli orrendi effetti collaterali di alcuni psicofarmaci, sono frequentemente sottovalutati: dipendenza, spossatezza, diminuzione dell'impulso sessuale, tremori, incubi, aumento dell'ansietà e comportamento violento o suicida, solo per citarne alcuni.

Alcuni psicofarmaci possono provocare anche danni irreversibili al cervello e al sistema nervoso.

Sebbene a volte gli psicofarmaci siano in grado di attenuare il dolore mentale o emotivo connesso con il vivere, nel fare ciò possono anche soffocare la spinta che promuove la ricerca di vere soluzioni e miglioramento.


La capacità della psichiatria organicista di convincere case farmaceutiche e governi a finanziare con miliardi di dollari le sue pratiche, si basa su criteri "diagnostici" quanto meno privi di base scientifica. Alcuni psichiatri raccolgono una serie di caratteristiche comportamentali ed emotive e le classificano come "disturbi". Non esiste un singolo aspetto del comportamento che non ricada all'interno degli ampi "sintomi" che formano la cosiddetta "malattia mentale".

La psichiatria ha letteralmente permeato ogni settore della vita con i suoi criteri inventati. Chi soffre di emicrania ha un "disturbo del dolore"; il bambino che si dimena o che è troppo entusiasta nel gioco è "iperattivo"; la persona che fuma e beve caffè ha un "disturbo da nicotina" o soffre di "intossicazione da caffeina". Se sei balbuziente, è una malattia mentale. Se hai voti bassi in matematica, si tratta di "disturbo dello sviluppo aritmetico". Se un adolescente discute con i suoi genitori di tratta di "disturbo da sfida oppositiva".

Senza le diagnosi create "ad hoc", non staremmo assistendo al problema della massiccia prescrizione di psicofarmaci che stiamo sperimentando in questi tempi.

Conoscere i diritti umani apre gli occhi ai nostri giovani.

Roma 20 Dicembre 2017, i volontari romani di Gioventù per i Diritti Umani permettono, ad oltre 100 studenti di un istituto tecnico romano di conoscere finalmente tutti i 30 diritti umani universali.

Sorpresa, consapevolezza e decisioni emergono durante la lezione.
Lo scopo di Youth for Human Rights International è di insegnare ai giovani del mondo i diritti umani, in particolare la Dichiarazione Universale sui Diritti Umani delle Nazioni Unite, così da ispirarli a diventare preziosi sostenitori di tolleranza e pace.

I bambini sono il nostro futuro. Hanno bisogno di conoscere i propri diritti umani e sapere di dover assumere la responsabilità di proteggere se stessi e i loro coetanei. Man mano che diventano consapevoli e attivi in questa causa, il messaggio si estende in lungo e in largo ed i diritti umani universali un giorno diventeranno un fatto, non solo un utopia.
Ed è proprio per questa ragione che è stato realizzato un Pacchetto Educativo di Gioventù per i Diritti Umani, con la relativa Guida per l’Insegnante, il film La Storia dei Diritti Umani e altri ausili audiovisivi e opuscoli, il quale fornisce i mezzi per insegnare efficacemente i diritti umani ai giovani: che cosa sono, perché sono così importanti e come i giovani possono aiutare a rendere i diritti umani una realtà ovunque.


L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha proposto che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani “sia diffusa, visualizzata, letta e spiegata principalmente nelle scuole e altre istituzioni educative, senza distinzioni basate sullo stato politico di paesi o territori” (Nazioni Unite, 1948).

Lo statuto di Youth for Human Rights International include il trasmettere tale scopo con materiali educativi sui diritti umani semplici ma potenti e di alta qualità a giovani, insegnanti, funzionari, a chiunque.

“Siamo qui perché sappiamo che l’alfabetizzazione è la chiave per aprire la gabbia dell’infelicità umana; la chiave per liberare il potenziale di ogni essere umano; la chiave per aprire il futuro a libertà e speranza. Siamo qui per aprire un decennio che traduca la speranza in realtà. " – Kofi Annan, ex Segretario Generale delle Nazioni Unite

mercoledì 20 dicembre 2017

NAO Lombardia, fondamentale il ruolo dei Centri e il networking con territorio e MMG

NUOVI ANTICOAGULANTI ORALI, fondamentale il ruolo dei Centri e il networking con territorio e MMG per una gestione ottimale della terapia

Prosegue in Lombardia l’”Osservatorio Fenomeno NAO”, il progetto promosso da Daiichi Sankyo per aiutare le regioni italiane a garantire sostenibilità ed efficienza al nuovo sistema terapeutico.
Dalla tavola rotonda di Milano, apertura di un dialogo con amministrazioni e associazioni pazienti, al fine di ottenere il riconoscimento formale del ruolo dei centri di gestione della terapia anticoagulante e l’implementazione del networking tra Centri e territorio.



19 dicembre 2017 – Dopo l’apertura in Veneto, prosegue in Lombardia l’Osservatorio Fenomeno NAO, il progetto promosso da Daiichi Sankyo per aiutare le regioni italiane a garantire sostenibilità ed efficienza al nuovo sistema terapeutico, e che coinvolgerà in questa prima fase anche Toscana, Emilia Romagna e Lazio, con l’obiettivo di favorire la diffusione di una appropriata gestione dei NAO, migliorare la compliance e l’aderenza del paziente, diminuire le aree di rischio, e supportare il controllo della spesa sanitaria.
A quattro anni dall’ingresso nel panorama terapeutico italiano dei nuovi anticoagulanti orali, infatti, si riscontra chiaramente l’esigenza di una ripianificazione delle strategie cliniche e organizzative, soprattutto per i Centri per la gestione della terapia anticoagulante, anche in considerazione del futuro calo di prescrizioni degli AVK, che con ogni probabilità resteranno terapia elettiva per quei pazienti che non avranno l’indicazione al trattamento con i nuovi anticoagulanti. Il progetto dell’osservatorio in Lombardia ha visto la partecipazione di 9 Medici di Centri di terapia anticoagulante della Regione, che si sono riuniti per esplorare e condividere la propria esperienza riguardo al tema del management, a livello clinico e organizzativo, del paziente in trattamento con i nuovi anticoagulanti orali (NAO), al fine di individuare azioni o strategie utili a rispondere agli attuali unmet needs e garantire la sostenibilità e l’efficienza dei Centri. La tavola rotonda di Milano ha anche valutato l’opportunità di redigere un documento di consenso da presentare alla Regione, come primo passo per l’apertura di un dialogo con amministrazioni e associazioni pazienti, che conduca ad un riconoscimento formale del ruolo svolto dai Centri di terapia anticoagulante nella gestione dei pazienti anticoagulati, creando così le basi per l’implementazione del networking tra Centri e territorio.

Necessità sul piano clinico
Per la terapia anticoagulante, la Regione Lombardia segue le Linee Guida ESC (2016) che raccomandano, con evidenza IA, l’utilizzo dei NAO rispetto al trattamento con AVK, laddove vi sia indicazione all’anticoagulazione e il paziente non presenti controindicazioni, incluse quelle riguardanti la misurazione del CHA2DS2-VASc e dei livelli di anticoagulazione e, infine, la gestione degli interventi chirurgici. Tuttavia si rileva la necessità di implementare i dati sulle interazioni farmacologiche: se infatti sono state già raccolte tutte le evidenze a disposizione rispetto a farmaci cardiovascolari, antimicotici, antibiotici, immunosoppressivi e antiretrovirali, attualmente mancano del tutto dati sulle interazioni con gli antineoplastici, rispetto alla quale potrebbe fornire nuove evidenze HOKUSAI VTE CANCER, lo studio che sta confrontando l’anticoagulante diretto edoxaban con il trattamento gold standard di dalteparina, per la prevenzione dell’esito combinato di TEV o sanguinamento maggiore, nei soggetti con TEV associato al cancro.
Rispetto all’uso dei NAO, risulta inoltre fondamentale il monitoraggio per la verifica dell’aderenza alla terapia, ma eventuali criticità in merito si riscontrano più sul piano organizzativo che su quello clinico.

Criticità organizzative e gestionali
Il confronto tra le diverse modalità di accesso e gestione dei pazienti in TAO e NAO all’interno dei 9 Centri di terapia anticoagulante lombardi, ha rilevato una forte eterogeneità territorio-dipendente del monitoraggio nella fase di follow up, soprattutto rispetto al coinvolgimento della medicina di base, che in alcuni contesti rappresenta un supporto attivo per il Centro nella gestione quotidiana dei pazienti e della verifica dell’aderenza alla terapia; in molti altri casi, invece, i Centri si trovano ad effettuare controlli di monitoraggio di pazienti in carico ad altri specialisti quali, ad esempio, i cardiologi. Dunque emerge con evidenza la necessità di strutturare una maggiore collaborazione con gli specialisti al fine di rendere “formale” il passaggio ai Centri, consolidandone il ruolo di riferimento nella gestione di tali pazienti, per i quali, nella maggior parte dei casi, è necessaria una rivalutazione clinica che rende quindi auspicabile una formale presa in carico del paziente da parte del Centro.
In alcuni contesti, si riscontrano inoltre difficoltà nell’organizzazione dello switch da AVK a NAO, a causa della mancanza di personale nei Centri.

Il percorso terapeutico in Lombardia
– PRIMA VISITA: Gli invii al Centro di terapia anticoagulante, che si tratti di candidati ad AVK o NAO, avvengono da parte dei diversi reparti ospedalieri (cardiologia, medicina vascolare, medicina interna, neurologia), dai cardiologi del territorio e dalla medicina generale; nella maggior parte dei casi i tempi di attesa per la prima visita, della durata massima di 45 minuti, non superano i 15 giorni per la TAO e i 30 per la terapia NAO. La strutturazione della prima visita, momento centrale per l’educazione del paziente al trattamento con i NAO, varia a seconda che il paziente sia già in trattamento anticoagulante (switch). La compilazione del Piano Terapeutico avviene in genere contestualmente alla visita e al paziente vengono forniti gli appuntamenti per i successivi follow up. Nella maggior parte dei Centri è previsto, in caso di urgenza, l’accesso diretto dei pazienti entro 72 ore.
– FOLLOW UP: Nel caso della TAO, il timing e la strutturazione dei controlli si basano sulle condizioni dei pazienti, sulle caratteristiche del Centro e sul numero dei soggetti che questo ha in carico: nella maggior parte dei casi i controlli (verifica INR) vengono eseguiti in un ambulatorio dedicato,e il PT viene inviato per mail successivamente al paziente; è inoltre prevista una visita strutturata laddove le condizioni del paziente la rendano necessaria. In alcuni Centri, invece, tutti i pazienti dopo il prelievo effettuano una visita che prevede raccordo anamnestico, presentazione di eventuale documentazione clinica, prescrizione di altre terapie e infine ricezione del PT TAO con relativo appuntamento ad un successivo controllo. Per il trattamento NAO, il timing dei controlli, che varia in funzione delle caratteristiche dei pazienti, prevede, nella maggior parte dei casi, follow up a 1, 6 e 12 mesi (per il rinnovo del PT), i controlli vengono fissati di volta in volta e non sono quindi previsti tempi di attesa. Ad ogni controllo di follow up vengono richiesti in visione esami generali (coagulazione di base dove indicata, emocromo, funzionalità epatorenale), eventuali visite specialistiche o accertamenti effettuati di relativa valenza clinica (tali da non richiedere controlli estemporanei non programmati).
– MODALITÀ DI PRESCRIZIONE/RINNOVO Il momento del rinnovo è fondamentale, in quanto consente la rivalutazione del paziente e la verifica dell’appropriatezza prescrittiva.
Nella maggior parte dei casi il rinnovo del PT è redatto direttamente dal centro al momento del follow up a 12 mesi, e la sua compilazione varia a seconda della provenienza dei pazienti (regionali o esterni) e del software utilizzato.

Soluzioni attraverso strategie di Networking
La Tavola Rotonda dell’Osservatorio Fenomeno NAO in Lombardia, ha valutato anche la possibilità di redigere un documento di consenso da presentare alla Regione, in cui convergono le criticità relative ai Centri di terapia anticoagulante, evidenziando la necessità di operare un formale riconoscimento dei Centristessi a fronte del ruolo centrale che assumono nella gestione dei pazienti, e di implementare le reti tra territorio e Centri, anche rendendone più equa la distribuzione, al fine di far fronte in modo ottimale al numero crescente di pazienti in trattamento anticoagulante con le nuove molecole.
L’eterogeneità del territorio non rende percorribile l’ipotesi di proporre un modello di gestione uniforme ed applicabile a tutte le diverse realtà, tuttavia appare utile sottolineare i punti cardine della corretta gestione dei pazienti, tanto dal punto di vista clinico (corretta educazione del paziente, follow up, verifica dell’aderenza), quanto da quello organizzativo (distribuzione dei Centri sul territorio, incremento e formazione del personale medico ed infermieristico, riduzione dei tempi di attesa per le visite).
“L’eventuale stesura di questo documento può rappresentare il primo passo per aprire un dialogo finalizzato al miglioramento delle criticità che si riscontrano quotidianamente nella gestione dei pazienti anticoagulati. Implementare le collaborazioni e strutturare una rete funzionale tra i vari Centri e tra questi e il territorio consentirebbe interventi mirati a migliorare il dialogo con le Amministrazioni e le Associazioni Pazienti. E’ anche indispensabile dare maggiore visibilità alla mole di lavoro svolto dai Centri per la gestione quotidiana dei pazienti in terapia anticoagulante, e promuoverne quindi il riconoscimento formale. – spiega il coordinatore della Tavola Rotonda Lombardia, Dr. Marco Moia, Responsabile dell’Unità di Terapia Anticoagulante presso la Fondazione Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico di Milano ed attuale Presidente della Federazione dei Centri per la diagnosi della trombosi e la Sorveglianza delle terapie Antitrombotiche (FCSA) – Dovremo inoltre essere capaci instaurare una solida collaborazione con la medicina generale, magari , partendo da iniziative educazionali, per coinvolgere maggiormente in questa attività, i MMG, come è giusto che sia. Son infatti convinto che possano porsi come figure centrali nella gestione del follow up e nella verifica dell’aderenza alla terapia nei pazienti in NAO.”


FonteDaiichi Sankyo

lunedì 18 dicembre 2017

Global Power SpA, Alberto Toninello parla di energia pulita del futuro

Global Power, un servizio di consulenza diretta per imprese e privati presenti sul territorio. Alberto Toninello: “Puntiamo sulla tecnologia, l’innovazione e l’occupazione”.


Alla conferenza mondiale delle Nazioni Unite sul clima che ha visto riuniti a Bonn i rappresentanti di 190 Paesi del Mondo, è stata ribadita l’urgenza del ricorso a fonti di energia rinnovabili e la necessità di una presa di coscienza collettiva sul problema della gestione energetica per giungere quanto prima a soluzioni di efficientamento e risparmio in un’ottica green. Un impegno perseguito con lungimiranza da Global Power, l’impresa scaligera che dal 2004 fornisce energia certificata da fonti rinnovabili e gas naturale e che metterà la propria consulenza e competenza a ulteriore servizio della città con l’apertura del nuovo sportello energia.
A pochi passi dalla sede, in corso Porta Nuova 127B, è stato inaugurato il primo Energy Store GP. Uno spazio di 110metri quadri, a impatto zero, pensato per rispondere alle esigenze di ascolto, chiarezza e trasparenza dei consumatori, puntando anche sul rispetto dell’ambiente: tema caro all’azienda veronese che persegue da sempre un modello di sviluppo innovativo e sostenibile. Un servizio che Global Power ha voluto offrire alla città, e in particolare a imprese e privati del territorio veronese, che potranno usufruire, tramite la consulenza diretta di operatori specializzati, di una vasta gamma di prestazioni personalizzabili, ricevere risposte su questioni legate alle proprie forniture luce e gas e approfondire la conoscenza del meglio che il mercato dell’efficienza energetica offre.
“L’Energy Store – afferma Alberto Toninello, Direttore Commerciale di Global Power – ci consente di rafforzare la presenza del brand sul territorio. Una comodità in più sia per i nostri clienti sia per i cittadini che d’ora in poi potranno contare sulla consulenza di esperti in tema di energia ed effettuare tutte le operazioni sulle proprie forniture, scegliere le offerte disponibili più competitive e idonee direttamente in un punto dedicato e facilmente raggiungibile. Da quando siamo nati – prosegue Toninello – abbiamo adottato politiche e fatto investimenti che si preoccupano di ridurre i consumi e migliorare la qualità dell’ambiente. Infatti, ai nostri clienti non solo proponiamo gas ed energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili, ma li aiutiamo a ridurre sempre di più i consumi e ad autoprodurre la propria energia. Insomma li vogliamo accompagnare in un graduale percorso di autosufficienza energetica, quindi dal 2004 rispondiamo a questa emergenza e siamo protagonisti nella risoluzione del problema. “Tecnologia, innovazione e occupazione”: – conclude il direttore marketing – lo store incarna questi valori, e sarà infatti il primo di una serie che vogliamo aprire anche in altre città, per diffondere la cultura della sostenibilità, in cui la tecnologia ha una parte fondamentale, e per creare occupazione”.

FONTECronaca di Verona

venerdì 15 dicembre 2017

Global Power Risparmio, efficienza, trasparenza e rispetto dell’ambiente

Nata a Verona nel 2004, Global Power S.p.A. fornisce energia elettrica certificata proveniente da fonti rinnovabili e gas naturale a Privati, grandi Aziende italiane, Enti e Amministrazioni pubbliche sul territorio nazionale.

Global Power persegue da sempre un modello di sviluppo innovativo e sostenibile per i propri prodotti e servizi, con un’attenzione costante alle esigenze del cliente. Contraddistinta da una forte impronta green, Global Power ha anticipato di un decennio il concetto di risparmio energetico finalizzato non solo alla riduzione dei costi, ma in special modo all’ottimizzazione delle risorse, in un’epoca in cui il mercato non era ancora del tutto liberalizzato.
Oggi, Global Power fornisce un Terawatt (TW) di energia in full dispatch, ovvero in totale gestione del proprio portafoglio, su 50mila punti di consumo, fra aziende, enti, clienti residenziali e reseller sull’intero territorio nazionale. Integra, inoltre, con la fornitura di energia verde, i punti di consumo di circa 400 impianti fotovoltaici di produzione di energia da fonti rinnovabili, posizionandosi tra le prime imprese del territorio veronese.

L'impegno nei confronti della sostenibilità ha spinto Global Power ad operare ispirandosi alle virtuose politiche energetiche del protocollo di Kyoto, ad aderire concretamente a quelle del pacchetto clima 20-20-20 e a quelle del quadro per il clima e l’energia 2030, presentandosi come un player in grado di accompagnare il proprio cliente in un percorso di autosufficienza energetica.
La vera forza e la distintività della società multiutility risiedono, infatti, nel proporsi sia come fornitore che come partner di riferimento grazie all’offerta di soluzioni che coniugano la fornitura di energia elettrica e gas naturale, con la tutela dell’ambiente e la consulenza gratuita fornita da un team di esperti.
Tra i suoi principali obiettivi, la volontà di consolidare ed espandere il proprio business nel mercato elettrico e di promuovere, nei confronti della propria clientela, servizi e prodotti in grado di ridurre i consumi energetici attraverso la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e la riqualificazione energetica di impianti e strutture.

In linea con lo sviluppo strategico aziendale orientato al consolidamento nel segmento business e domestico, nel corso del 2016 Global Power ha rinnovato profondamente la propria immagine, protagonista di un progetto di re-branding che ha interessato il marchio e tutti gli strumenti corporate. Risparmio, efficienza, trasparenza e rispetto dell’ambiente: i valori distintivi emergono con forza da questa nuova veste che testimonia la volontà del brand di lasciare un segno deciso nel settore a vantaggio dei propri clienti.
Nell’ambito della strategia di sviluppo, la S.p.A veronese ha scelto di investire in tecnologia e innovazione per la propria divisione IT interna per un business sempre più ecologico e per offrire servizi sempre più user-friendly. Ha inoltre ampliato la forza vendita consolidando la propria presenza sul territorio e lo storico call center che tanta parte ha nel successo di Global Power nel customer care.
Forte di un successo determinato dalla gestione di servizi e prodotti online che nel tempo hanno prodotto importanti vantaggi per i clienti, sia in termini di semplificazione che di riduzione dei costi, oggi la società ha scelto di allargare la propria offerta, predisponendo una rete vendita dedicata al Veneto.

Il prossimo 13 dicembre, Global Power inaugura a Verona il suo primo Energy Store, in Corso Porta Nuova 127B, a pochi passi dalla sede. Uno spazio inedito di 110 m2, concepito “a misura” di consumatore, pensato per rispondere alle esigenze di ascolto, chiarezza e trasparenza, ma anche per sensibilizzare al risparmio energetico e a uno stile di vita sostenibile. Un servizio virtuoso che Global Power ha voluto offrire alla città, e in particolare a imprese e privati del territorio veronese, che potranno così usufruire, tramite la consulenza diretta di operatori specializzati, della possibilità di sottoscrivere vantaggiosi contratti luce e gas e di approfondire la conoscenza del meglio che il mercato dell’efficienza energetica offre.
L’attenzione di Global Power al miglioramento continuo della qualità dei servizi erogati è testimoniato dalla certificazione ISO 9001.

FONTE: Il Gazzettino

giovedì 14 dicembre 2017

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HOKUSAI-VTE Cancer: Edoxaban efficace nel trattamento TEV pazienti oncologici

HOKUSAI-VTE Cancer: per Edoxaban (LIXIANA®) efficacia non inferiore alla dalteparina e maggior maneggevolezza, per il trattamento della TEV nei pazienti oncologici

Il rischio di tromboembolia venosa aumenta da 4 a 7 volte nei pazienti sottoposti a chemioterapia, e rappresenta per essi la seconda causa di morte. L’attuale standard di cura, l’eparina a basso peso molecolare, ha una bassa aderenza a causa della necessità di iniezioni quotidiane, ma una possibile soluzione potrebbe provenire dall’anticoagulante orale edoxaban, risultato non inferiore alla dalteparina. I risultati dell’Hokusai- VTE Cancer presentati da Daiichi Sankyo al Congresso ASH di Atlanta
Roma, 13 dicembre 2017 – Nei pazienti con cancro e tromboembolia venosa (TEV), la terapia con anticoagulante orale edoxaban (LIXIANA®), risulta non inferiore allo standard di cura a base di dalteparina iniettabile per via sottocutanea, nella prevenzione delle recidive di TEV o dei sanguinamenti maggiori. A dimostrarlo sono i primi risultati del trial Hokusai-VTE Cancer, pubblicati sul New England Journal of Medicine (NEJM) e presentati durante il Congresso dell’American Society of Hematology (ASH) che si è appena concluso ad Atlanta.
Il rischio di sviluppare TEV, nella forma di trombosi venosa profonda o embolia polmonare, aumenta da 4 a 7 volte nei pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia e, per questa popolazione di pazienti, essa rappresenta la seconda causa di morte. Nel trattamento del TEV in questi pazienti, le attuali linee guida raccomandano eparina a basso peso molecolare (dalteparina) per almeno sei mesi come standard di cura. Tuttavia, attualmente l’aderenza alle linee guida per il trattamento della TEV correlata a cancro risulta più bassa di quanto sarebbe auspicabile, proprio a causa della necessità della somministrazione del farmaco attraverso iniezioni sottocutanee quotidiane. Dunque un’ulteriore sfida per i pazienti oncologici, che corrono un rischio maggiore sia di recidive di TEV che di sanguinamenti maggiori.
Hokusai-VTE CANCER è il primo trial clinico controllato randomizzato ad aver studiato il rapporto rischio-beneficio di un anticoagulante (DOAC) rispetto allo standard di cura attuale delle iniezioni a base di dalteparina (eparina a basso peso molecolare) nei pazienti affetti da cancro, e i primi risultati dimostrano che edoxaban soddisfa i criteri pre-specificati di non inferiorità rispetto a questo standard.
Lo studio ha arruolato 1.050 pazienti con cancro attivo, il 53% di essi presentava cancro metastatico e il 72% era sottoposto a chemioterapia al momento della randomizzazione.
“I pazienti oncologici hanno un rischio significativamente più alto di sviluppare TEV, e rappresentano una popolazione ad alto rischio, dal momento che l’82% di essi presenta uno o più fattori di rischio di sanguinamento. – ha spiegato il co-sperimentatore principale del trial, Harry Büller, professore al Dipartimento di Medicina Vascolare dell’Academic Medical Center di Amsterdam – Rispetto alla dalteparina, in un anno di studio abbiamo riscontrato una minor incidenza di recidive di TEV con edoxaban. Inoltre, non abbiamo osservato sanguinamenti fatali e la gravità clinica dei sanguinamenti maggiori era simile a quanto osservato con la dalteparina. Inoltre, per i pazienti con cancro il rischio di TEV persiste oltre i sei mesi, ma la durata di 12 mesi di questo studio, consente la valutazione di edoxaban per un periodo più lungo.”
Lo studio ha raggiunto l’endpoint primario di non inferiorità di edoxaban per l’outcome composito della prima recidiva di TEV o sanguinamento maggiore, in un periodo di 12 mesi. Nell’anno in esame, questi eventi hanno colpito 67 dei 522 pazienti (12,8%) nel gruppo edoxaban rispetto ai 71 dei 524 pazienti (13,5%) del gruppo dalteparina (hazard ratio con edoxaban, 0,97; 95% CI, 0,70 a 1,36; P = 0,0056 per non inferiorità). La differenza del rischio di recidiva di TEV è stata di -3,4% (95% CI, -7,0 a 0,2), mentre la corrispondente differenza di rischio per i sanguinamenti maggiori è stata del 2,9% (95% CI, 0,1 a 5,6). Nel braccio edoxaban, inoltre, non si sono registrati sanguinamenti fatali, mentre nel braccio dalteparina se ne sono registrati due. Lo studio ha anche soddisfatto l’outcome secondario di sopravvivenza libera da eventi (la proporzione di soggetti che nel tempo non presentano recidive di TEV, sanguinamenti maggiori e morte) a 12 mesi, e le frequenze sono risultate simili tra edoxaban e dalteparina (55% e 56,5% rispettivamente).
“I risultati del trial Hokusai- VTE Cancer dimostrano che l’uso dell’anticoagulante orale edoxaban, rispetto alla dalteparina, allevia il paziente dal peso di un’iniezione sottocutanea quotidiana, senza che vi sia alcuna perdita di benefici clinici, e ciò potrebbe rappresentare una svolta per tutte quelle persone che, oltre alla battaglia contro il cancro, devono ogni giorno affrontare e combattere il rischio di TEV”- ha commentato il ricercatore Hans J. Lanz, Vice Presidente del dipartimento Global Medical Affairs di Daiichi Sankyo.
La Tromboembolia Venosa. Con il termine tromboembolia venosa (o tromboembolismo venoso) si indicano due patologie correlate, la trombosi venosa profonda (TVP) e l’embolia polmonare (PE). La TVP è causata dalla formazione di un coagulo all’interno di una vena profonda, di solito negli arti inferiori, nella pelvi o nelle cosce, ma può verificarsi anche in altre parti del corpo. L’embolia polmonare (EP) si determina quando una parte del coagulo si distacca dall’interno di una vena e viaggia fino ai polmoni, dove ostruisce le arterie polmonari determinando una condizione potenzialmente fatale. In 25 stati dell’UE, la TEV supera 1,5 milioni di eventi ogni anno e l’incidenza annuale di TEV nei paesi sviluppati è stimata tra 1 e 3 su 1.000 adulti. Un precedente episodio di TEV è il fattore di rischio più significativo di una recidiva, e dopo i 50 anni di età, il rischio raddoppia ogni 10 anni.
La TEV e il Cancro. La TEV è la seconda causa di morte nei pazienti oncologici sottoposti a chemioterapia, ed ha un’incidenza annuale che può arrivare al 20 per cento a seconda della tipologia di cancro, dei fattori di rischio e del tempo trascorso dalla diagnosi. I pazienti oncologici presentano fattori di rischio multipli per la TEV e relative recidive, rischio che aumenta da 4 a 7 volte nei soggetti sottoposti a chemioterapia. I pazienti con cancro che soffrono anche di TEV hanno, inoltre, una minore sopravvivenza rispetto a coloro che non ne soffrono.
Hokusai-VTE CANCER è uno studio internazionale di fase 3b, prospettico, randomizzato in aperto con endpoint cieco (PROBE), che valuta l’efficacia e la sicurezza di edoxaban rispetto alla dalteparina, per il trattamento della TEV nei pazienti oncologici. L’obiettivo principale dello studio era quello di valutare edoxaban rispetto allo standard di cura a base di eparina a basso peso molecolare, per la prevenzione dell’esito combinato di recidive di TEV o sanguinamenti maggiori così come definiti dalla Società Internazionale di Trombosi ed Emostasi (ISTH), in pazienti con TEV associata a cancro. Gli outcome secondari includevano la valutazione degli effetti del trattamento di recidive di TEV, sanguinamenti clinicamente rilevanti e sopravvivenza libera da eventi (recidive di TEV, sanguinamenti maggiori e morte). Lo studio ha arruolato un ampio spettro di pazienti (1.050) in 13 stati tra Nord America, Europa, Australia e Nuova Zelanda. Al momento della randomizzazione, il 98% dei pazienti presentava cancro primario attivo, di questi, il 53% aveva cancro metastatico e il 72% era sottoposto a chemioterapia.
I soggetti sono stati randomizzati per ricevere 60 mg di edoxaban in monosomministrazione giornaliera (ridotti a 30 mg edoxaban per pazienti con insufficienza renale e clearance di creatinina [CrCL] 30-50 mL/min, peso corporeo ≤ 60 kg, o uso concomitante di inibitori della glicoproteina P [P-gp], a seguito del trattamento di eparina a basso peso molecolare per almeno 5 giorni, oppure dalteparina SC 200 IU/kg in monosomministrazione giornaliera per 30 giorni, seguita da una dose ridotta di 150 IU/kg sempre in monosomministrazione giornaliera, per i 12 mesi della durata dello studio.
Per maggiori info: https://www.clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT02073682
Edoxaban
Edoxaban è un inibitore orale diretto del fattore Xa (pronunciato“Decimo a”) in monosomministrazione giornaliera. Il Fattore Xa è un componente centrale della cascata coagulativa, dunque la sua inibizione rende il sangue più fluido e meno soggetto a coaguli. Edoxaban è attualmente commercializzato in Giappone, USA, Canada, Sud Corea, Hong Kong Taiwan, Tailandia, Svizzera, U.K., Germania, Irlanda, Paesi Bassi, Italia, Spagna, Belgio, Austria, Portogallo, e altri Paesi europei. Il Riassunto delle Caretteristiche del Prodotto di edoxaban è consultabile al seguente link: http://www.ema.europa.eu/docs/en_GB/document_library/EPAR_-_Product_Information/human/002629/WC500189045.pdf.

FonteDaiichi Sankyo

mercoledì 13 dicembre 2017

I BEAT 63 RITIRERANNO L’AWARDS COME MIGLIOR BRANO “EVERGREEN” AL “SANREMO MUSIC AWARDS”

L’8.Febbraio a Sanremo sarà consegnato l’Awards ai Beat 63 per il “miglior brano evergreen” in occasione della consegna degli Awards ai Big italiani e internazionali.

Un bel momento per i Beat 63; in uscita il loro primo singolo come Band su tutti i web store, il video che promoziona il brano è appena stato inserito su tutte le piattaforme multimediali e stanno arrivando i primi consensi positivi e poi l’Awards come “miglior brano evergreen dell’anno”, a Sanremo, in occasione della consegna degli Awards ai Big della canzone italiana e internazionale.
La Band ha iniziato il suo cammino con una compagine di musicisti di alto valore artistico ma anche con la presenza di Franco Midili, storico co-fondatore dei Nomadi insieme a Beppe Carletti e con la benedizione di Umbi Maggi e Amos Amaranti, rispettivamente il bassista e il chitarrista della vecchia fomazione dei Nomadi.
L’inizio della loro storia la devono a questa fortunata interpretazione di “Io Vagabondo”, cavallo di battaglia dei Nomadi di Augusto Daolio, ma che ancora fa sognare e divertire i nostalgici ma anche le giovani generazioni. L’arrangiamento è stato una genialata da parte di Paolo Passamonte che ha voluto rischiare cambiandolo radicalmente…però hanno avuto ragione; tra le critiche e i commenti positivi hanno avuto la meglio i complimenti, sia i vecchi fans che i nuovi hanno sentito la passione che lui ha messo e la grinta di tutti i musicisti che fanno parte della band.

Un’Alchimia ben riuscita che li ha portati subito a guadagnarsi questo Awards a Sanremo…come inizio non c’è male ed è contenta anche la produttrice del progetto, Virginia Belleni, che sarcastica ci risponde: “Ogni nuova avventura mi stimola a crescere…questa era partita in maniera difficile, tante difficoltà, tanti ripensamenti, tante persone che hanno remato contro…ma alla fine la musica ha vinto, la passione che ci accomuna tutti ha fatto da padrona delle nostre azioni ed ecco quì che Io Vagabondo apre le danze ad un progetto che continuerà nel tempo e farà conoscere il beat in una veste rinnovata alle nuove generazioni…ma strizzerà anche l’occhio a quelle passate”.








Facciamogli sapere come stanno veramente le cose.

Oltre 1000 studenti hanno partecipato alle lezioni dei volontari della Fondazione per Un Mondo Libero dalla Droga.
Nel  territorio maceratese,  nei giorni scorsi, i volontari di Un Mondo Libero dalla Droga si sono dedicati ad un’intensa attività di informazione sui rischi dovuti al consumo di droghe. Più di un migliaio di ragazzi raggiunti dal prezioso messaggio della campagna “la verità sulla droga”, una verità che ha causato nel giovane pubblico, riflessioni e decisioni  di condurre una vita libera dalla droga. Lo scopo è assicurarsi che nessun adolescente scenda mai lungo il sentiero oscuro del consumo di droga. La prevenzione si ottiene tramite l’istruzione.
In definitiva, il problema della droga in qualsiasi comunità si riassume nel fatto che ciascun ragazzo prenda ogni giorno una decisione: “Farò uso di droghe?”. In tutta la nazione, i nostri figli affrontano questa sfida ogni giorno, e crediamo che sia nostra responsabilità assicurarsi che siano in grado di trovare loro stessi la risposta.
Come genitori, insegnanti, ministri, amici, allenatori o funzionari dell’autorità giudiziaria, noi tutti facciamo la differenza. Quando si tratta di prevenzione, la nostra miglior sfida, in generale, è quanto possiamo contrastare la propaganda che, ogni giorno, spinge i nostri giovani ad accettare l’uso della droga come modo di vivere. La risposta più semplice è ridurre la domanda di droghe, ma come facciamo con milioni di ragazzi?
Le nostre possibilità di successo aumentano in modo esponenziale dando informazioni ai giovani riguardo ai danni fisici e mentali provocati dalle droghe e ai loro effetti sulla loro vita, con dati che possano veramente afferrare. Ed il programma La Verità sulla Droga riesce in questo.


Arte e musica: il 20 dicembre nel cuore della capitale la II° edizione del progetto

Via dei Greci
II° edizione
Mercoledì 20 DICEMBRE 2017
A partire dalle ore 19.00
Via dei Greci 40 – Piazza di Spagna
Direzione artistica Michele Spanò



Il progetto “Arte & Musica” nasce da un’idea di Michele Spanò, che quest’anno giunge alla II° edizione, sua anche la direzione artistica. L’evento si terrà in pieno centro, nel cuore della capitale, a due passi da Piazza di Spagna in Via dei Greci 40.

L’obiettivo principale del progetto è quello di valorizzare, abbellire e dare lustro a questa stradina famosa per “l’Arco dei Greci”, il Conservatorio della celeberrima Accademia di Santa Cecilia e la vicina e ben nota Via del Babuino.

La strada sarà abbellita da un tappeto rosso, madrina della serata direttamente dalla casa più famosa d’Italia,
quella del “Grande Fratello”, la showgirl: Carmen di Pietro. Presenta la serata: Camilla Nata.

Hanno aderito all’iniziativa: lo showroom VBH dello stilista Vernon Bruce Hoeksema, Direttore creativo del marchio, che metterà a disposizione per la sfilata la sua linea di borse; Gioelli DOP giovane marchio di gioielli fatti a mano rigorosamente Made in Italy;
Luigi Gaglione giovanissimo stilista partenopeo; Massimo Bomba artista estroso con la sua mostra di disegni e modelli; Valentina Roma pittrice con la sua esposizione di quadri; lo stilista Roberto Cagnetta che da oltre trent' anni disegna e realizza lussuosi capi di alta pellicceria nel suo laboratorio capitolino. Saranno coinvolte tutte le attività presenti su Via dei Greci e dintorni.

Ognuno porterà il suo contributo e potrà partecipare all’evento, mettendo a disposizione la propria attività.
Prevista per la serata una sfilata di moda diretta da Michele Spanò & Staff per le acconciature, trucco
di Anna Iannucci e Dj set.
Saranno presenti testimonial del mondo dello spettacolo, come: Milena Miconi, Camilla Nata, Pino Quartullo, Antonella Salvucci, Francesca Staiano, Dani Bra, i principi Guglielmo Giovanneli e Conny Caracciolo e tanti altri nomi. Inoltre presenti anche le istituzioni ed uno spettacolo di danza: il “Christmas Show” di Simone Ripa e Martina Palladino.
Una parte dell’incasso della serata sarà devoluta alla Comunità di Sant’Egidio, per contribuire a regalare un giorno di festa ai meno fortunati della città.

Prevista la presenza di vari addetti stampa e testate giornalistiche: Lucilla Quaglia de “Il Messaggero”, Giò di Giorgio di Inciucio, Paola Zanoni, Roberta Nardi, Claudia Mammalella, Marco Nardo; fotografi e videomaker che andranno a pubblicizzare l’evento su tutti i vari canali social e media.

Buffet e free open bar.
Con il patrocinio del Municipio Roma I Centro

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R.S.V.P. ENTRO IL 18 DICEMBRE 2017
Ufficio Stampa Lucilla Quaglia, Giò di Giorgio
Press&Comunicazione - Sabrina Andriaccio              info@spano-roma.-it      Tel 06 36002325 / 06 3235634