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mercoledì 28 novembre 2018
Il curriculum di Carlo Malinconico: formazione, attività accademica e Studio Legale
Carlo Malinconico è un avvocato e un docente universitario: negli anni ha maturato una consolidata esperienza in ambito giuridico e ha fondato lo studio legale che porta il suo nome.
Luigi Ferraris: Terna pubblica in rete i dati sul mercato elettrico
Online i dati sull'evoluzione del mercato elettrico dal 2000 ad oggi raccolti da Terna: i dettagli del progetto di datasharing realizzato grazie all'importante contributo del Gruppo guidato da Luigi Ferraris.
Datasharing, nuovo progetto per Terna: la soddisfazione dell'AD Luigi Ferraris
Sempre protagonista in materia di innovazione, Terna ha dato vita a un importante progetto di datasharing, destinato a diventare un efficace strumento di lavoro per operatori del settore, analisti di mercato e quanti necessitano di sapere come sia evoluto il sistema elettrico negli ultimi venti anni. Per legge, il gruppo guidato da Luigi Ferraris ha tra i suoi compiti esclusivi quello di elaborare le statistiche per l'intero settore a livello nazionale: i dati raccolti a partire dal 2000 sono ora disponibili in una sezione specifica del sito Internet della società. Un'iniziativa che accresce ulteriormente l'importanza del ruolo di Terna nel settore: principale operatore di trasmissione dell'energia e del sistema elettrico, il gruppo è impegnato non soltanto nell'incentivazione della transizione energetica, ma anche nel far comprendere al meglio le dinamiche che regolano questo processo, definito dall'AD Luigi Ferraris "un passaggio fondamentale e delicato che richiede che tutti gli attori coinvolti facciano la loro parte".Luigi Ferraris: la sezione del sito Terna con i dati sul mercato elettrico
Un patrimonio inestimabile di dati e informazioni, che Terna raccoglie dal 2000, avvalendosi di strumenti all'avanguardia: le rilevazioni di circa 4.500 operatori, tra produttori e distributori, che ora il Gruppo mette a disposizione di tutti gli stakeholder, anche i "non tecnici". Un progetto a cui guarda con estremo interesse anche l'AD Luigi Ferraris, consapevole che iniziative come queste contribuiscano a incentivare la transizione energetica. Attraverso i dati consultabili sul sito di Terna si potranno infatti verificare i progressi compiuti verso gli obiettivi internazionali di de carbonizzazione. Glii interessati potranno inoltre osservare come è cambiato il mercato dei consumi elettrici in Italia in relazione all'evoluzione industriale ed economica degli ultimi vent'anni. Nella sezione del sito di Terna dedicata al progetto di datasharing sono presenti grafici e file con tutti i dati dal 2000 al 2017 ordinati per categorie. Domanda, consumi, produzione, combustibili e capacità: un quadro completo di come il mercato elettrico si sia sviluppato in questi anni.Formazione e programmazione: investimenti sull’Iran per la summer 2019
La formazione è da sempre un aspetto su cui King
Holidays punta con forza e lo fa con tre differenti modalità: eventi in
collaborazione con gli Enti del Turismo, e-learning ed educational sul campo.
L’Educational in Iran organizzato da King Holidays
Proprio per questo motivo, il Tour Operator ha
deciso di organizzare, in collaborazione con Turkish Airlines e Rad Viaggi, un Educational in Iran
che si è svolto dal 10 al 15 novembre, propedeutico all’inserimento di un Tour dell’Iran
all’interno del catalogo “Viaggi Culturali di Gruppo” in uscita ad aprile del
2019.
Il tour è partito da Shiraz, capitale dell’Iran durante la dinastia Zand,
famosa per i suoi giardini di rose, il canto degli usignoli e per i numerosi
poeti che vi hanno vissuto, a cominciare dai grandi maestri della letteratura
persiana Saadi e Hafez. Tappe successive a Persepolis, gioiello dell’antica Persia con le sue
spettacolari rovine, e a Yazd, una delle città più antiche al mondo nonché patria
del zoroastrismo. Il viaggio è proseguito infine alla volta di Isfahan, capitale culturale dell’Iran con la grandiosa
piazza Naqsh-e Jahàn e il Gran Bazaar che risale all’XI° secolo.
Particolarmente apprezzate da parte degli agenti di
viaggi la professionalità e la cultura della guida messa a disposizione dal DMC Rad Viaggi, che ha permesso di arricchire il loro bagaglio
culturale sull’antica storia della Persia, dei suoi poeti, degli usi e costumi del
popolo, fino al moderno Iran di oggi. Il gruppo ha viaggiato con voli di linea
Turkish Airlines via Istanbul, vettore partner di King Holidays, che, anche in questa occasione, ha
confermato le sue eccellenti performance in termini di puntualità, qualità dei
servizi offerti e comfort a bordo.
“L’educational in Iran ha permesso di avere idee più
chiare su un Paese che ha dimostrato di essere straordinario, civile e di
altissimi contenuti culturali”, ha dichiarato Paola Saccucci, Sales
Manager King Holidays.
“Quello iraniano è un popolo molto accogliente e gentile, per niente chiuso e
ostile, come spesso viene proposto da vecchi cliché. E’ stata una full
immersion in un Paese che potrei definire come un gioiello nascosto del Medio
Oriente”, ha concluso Saccucci.
Eni S.p.A.: il profilo manageriale di Roberto Casula
Prima in Agip S.p.A., poi all'interno del Gruppo Eni, Roberto Casula segue un percorso professionale che lo porta a ricoprire posizioni di crescente responsabilità, fino all'attuale incarico di Chief Development Operations & Technology Officer.
Roberto Casula: la formazione e i primi incarichi in Agip ed Eni
Nato nel 1962 a Cagliari, Roberto Casula consegue la laurea in Ingegneria Mineraria presso l'Università della sua città di origine nel 1988. Dopo aver superato l'esame per diventare ingegnere professionista, comincia il suo iter all'interno di Agip S.p.A., dove ricopre a partire dal 1991 l'incarico di Reservoir Engineer. Sono questi anni molto prolifici a livello formativo: il manager assimila, infatti, una serie di importanti competenze nelle prove di produzione e acquisizione dati sui pozzi e nello studio del comportamento dinamico dei giacimenti di idrocarburi. Nel 1992 passa alla consociata Agip Angola Ltd., trasferendosi in Luanda. Qui lavora inizialmente in qualità di Reservoir Engineer, divenendo in seguito Petroleum Engineer e Chief Development Engineer. Il 1997 segna il suo ritorno in Italia in qualità di Development and Production Coordinator di Eni S.p.A., ruolo che lo pone in prima linea nella gestione delle attività operative e di business legate all'Africa Occidentale e a quella Centro-Asiatica. Nel 2000 Roberto Casula viene nominato Responsabile dei Servizi Tecnici di progetto per le attività in Iran.Roberto Casula: la crescita professionale in Eni
Dirigente e Project Director del progetto Giant South Pars Gas fasi 4-5 nel 2001, Roberto Casula assume nel 2004 l'incarico di Managing Director di Eni Mediterranea Idrocarburi, consociata attiva nell'ambito dell'esplorazione e della produzione a Gela. Dopo aver ricoperto la carica di Managing Director di Eni Nord Africa BV, nel 2007 diviene Senior Vice President della Regione Sub-Sahariana e, in seguito, Presidente delle 3 consociate Eni Abuja in Nigeria. In questi anni amplia le sue competenze e la conoscenza del territorio africano e mediorientale, esperienze che gli torneranno utili per il suo successivo incarico: nel 2011 viene nominato infatti Executive Vice President e si occupa in prima persona della gestione di importanti negoziazioni in Libia, Angola, Congo, Gabon, Ghana, Sud Africa, Kenya e Mozambico. Attualmente opera in qualità di Chief Development Operations & Technology Officer, un ruolo che gli conferisce responsabilità nella gestione di attività tecniche, operative, di progetto, di ricerca e di sviluppo della società, a diretto riporto dell'Amministratore Delegato.martedì 27 novembre 2018
I TRENDS DELLA MODA E I PROGETTI DI MONICA GABETTA TOSETTI PER LA STAGIONE INVERNALE.
Monica Gabetta Tosetti, appassionata di tutto ciò che è moda e fashion, è una donna a 360°: mamma, moglie e medico (neurochirurgo). Impiega gran parte del tempo nell’azienda di suo marito Giovanni, che dal 1927 si occupa di abiti da sposa, sposo e cerimonia. Nei momenti liberi scrive sul suo blog “Tosetti Life and Fashion”, dedicato a tutto ciò che “fa moda”. Lei ritiene che per sentirsi bene con se stessi e distinguersi nella società bisogna possedere un proprio stile, avere una cura costante del proprio modo di essere e porsi nei confronti degli altri in maniera elegante e piacevole.
Com’è
andata la settimana della moda e che linea avete presentato? Quale
sarà il colore di tendenza della stagione invernale?
E’
andata molto bene: abbiamo presentato in live show nel centro della
Città di Como. La settimana della moda coincideva a Como anche con
la settimana del fidanzamento ufficiale del principe indiano a Villa
Olmo e proprio in questo contesto quasi surreale mio figlio Gabriele,
che è anche
attore, accompagnava per le vie del centro due degli abiti della
Collezione primavera estate prossima! Uno con gonna in seta fiorata e
corpino e l’altro blu con coda e ricamato su tulle.
I
colori per l’inverno saranno senz’altro il nero accostato
all’ormai intramontabile animalista, al rosso e lo scozzese…E una
novità: i colori flou!
Quali
sono i prossimi eventi in calendario?
Dal 30 novembre al 2 di dicembre appuntamento a Lugano in fiera, con
sfilate sposa e sposo ed un mio intervento speciale sulla scelta del
giusto abito.
Ci
sarà, poi, uno shooting pubblico l’8 dicembre a Lugano in
concomitanza con l’inaugurazione di un salone di bellezza:
realizzeremo un set fotografico e cinematografico da sposa.
Domenica
9, infine, saremo a Como la nostra peculiare festa di Natale con
tanto di caccia al tesoro!!
A
proposito di svago, al giorno d’oggi, quanto è importante secondo
te ritagliarsi spazi per emozionarsi? C’è qualcosa in particolare
che ti diverte molto fare?
Mai
come al giorno d’oggi è importante prendersi del tempo per
emozionarsi e per sognare!! Io adoro i parchi a tema, mi trasportano
in un realtà parallela dove il mondo è una favola ...!!
Maggiori
info su:
www.tosettisposa.it
www.alessandrotosetti.com
www.gabrieletosetti.com
www.monica-Gobbi-gabetta.it
Ufficio
Stampa Roberta Nardi
Nuova business unit in Campania per Volonline
Un hub per il
coordinamento strategico e la gestione di tutto il mercato del sud Italia, dotato di un reparto booking e dell’autonomia necessaria
per sviluppare prodotto e operazioni commerciali in esclusiva: Volonline
annuncia l’apertura di una business unit in Campania, situata nel
centro storico di Pozzuoli, a pochi km da
Napoli.
Volonline apre una nuova sede in Campania
I nuovi uffici, già
operativi, si affiancano alle due sedi di Milano e sono stati
affidati alla guida di Michele
Guardascione, manager attento ed instancabile, già noto nel settore del
turismo per il successo ottenuto con l’agenzia di viaggi Lastminutestore di
Bacoli, di cui è titolare dal 2002. Stimato per le sue indiscusse capacità di
networking e negoziazione, Guardascione coordina un team composto da 5 risorse:
3 addetti al booking e 2 area manager.
Nello specifico, il
reparto operativo è affidato a Max Marino e Giovanni Romano, due professionisti
che vantano una lunga militanza sul campo, coadiuvati da Agostino Carandente;
sul fronte commerciale, il mercato della Campania è stato assegnato a
Marco Terlizzi per il prodotto classico Volonline e a Valerio Testa per il
prodotto Volonclick. La squadra, destinata a crescere già nel corso dei
prossimi mesi, lavorerà con il duplice obiettivo di stimolare
la penetrazione del marchio Volonline nel sud Italia e favorire nuove
partnership commerciali con le agenzie locali.
Le parole di
Luigi Deli, Presidente di Volonline
“Ritengo che la Campania
offra ottime potenzialità di crescita per un tour operator come Volonline – ha
dichiarato Luigi Deli, Presidente
Volonline – e da tempo pianificavamo un’espansione strutturata.
In Michele Guardascione abbiamo trovato le competenze, la disponibilità, la
tenacia e la motivazione imprenditoriale necessarie affinché questa nostra
nuova avventura si possa rivelare un successo. Michele e il suo staff
lavoreranno in stretta collaborazione con Milano, ma avranno la possibilità di
sviluppare prodotti in esclusiva per il mercato locale, anche e soprattutto
attraverso l’utilizzo di collegamenti aerei da Napoli e dagli altri aeroporti
del sud. Puntiamo inoltre sull’esperienza di Giovanni Romano, che ci permetterà
di realizzare anche al sud quel connubio virtuoso di relazione personale tra
booking e agenzia, che da cliente diviene così partner”.
“Il prodotto e la forza di Volonline – ha dichiarato Michele Guardascione, responsabile Volonline sud – contribuiranno a fare la differenza sul mercato, replicando al sud il grande successo ottenuto da questo modello al nord. Siamo già al lavoro per strutturare una rete di imprenditori orientati alla condivisione dei propri asset competitivi, per sfruttare nel modo più efficace e redditizio le potenzialità offerte dal mercato locale”.
“Il prodotto e la forza di Volonline – ha dichiarato Michele Guardascione, responsabile Volonline sud – contribuiranno a fare la differenza sul mercato, replicando al sud il grande successo ottenuto da questo modello al nord. Siamo già al lavoro per strutturare una rete di imprenditori orientati alla condivisione dei propri asset competitivi, per sfruttare nel modo più efficace e redditizio le potenzialità offerte dal mercato locale”.
venerdì 23 novembre 2018
MARTIN FRANCISCO MONTERO E' FIGLIO DI RICCARDO SCAMARCIO NEL FILM "LO SPIETATO"
Sono in corso a Bari le riprese de "Lo Spietato", il nuovo film di Renato De Maria, interpretato da Riccardo Scamarcio, Sara Serraiocco e Marie-Ange Casta.
Martin Francisco Montero è parte del cast ed è oggi alla sua terza giornata di set.
La lavorazione del film proseguirà fino al 18 dicembre tra Bari, Foggia, Accadia e Margherita di Savoia. Prodotto dalla Bibi Film di Angelo Barbagallo con Rai Cinema, il film è realizzato con il supporto logistico di Apulia Film Commission.
Nel film, liberamente ispirato ad una storia vera ed ambientato tra gli anni '70 e '90, Martin Francisco Montero è il figlio di Riccardo Scamarcio (in foto).
E' una bellissima emozione ed un nuovo traguardo per il curriculum - già molto ricco di partecipazioni su film spot e pubblicità, oltre che nel campo della moda -, del piccolo attore.
mercoledì 21 novembre 2018
Sugli psicofarmaci e’ “vitale” che si sappia la verità.
I volontari romani del CCDU ancora una volta si sono dedicati ad informare
centinaia di persone attraverso gli opuscoli gratuiti sugli effetti distruttivi
degli psicofarmaci.
Roma 19 Novembre 2018 Oltre 700 le
persone raggiunte con le corrette
informazioni sugli antipsicotici, antidepressivi, regolatori dell’umore,
psicofarmaci, psicostimolanti, ansiolitici e sedativi e la maggior parte vengono nascosti a pazienti e
dottori.
Le reazioni ? Sorpresa e indignazione.
Ma pensiamoci bene, già il nome, psicofarmaco, è una menzogna bella e buona.
Non sono farmaci, sono droghe legalizzate. In Italia sono ormai 12 milioni gli
italiani che li assumono e si fa di tutto per accrescere il trend.
I
risultati si vedono, perchè dietro a tutte queste morti violente, a
questi scoppi improvvisi di follia omicida il più delle volte ci sono i
famigerati psicofarmaci. E' diventato perciò veramente vitale informarsi,
perchè gli unici che traggono profitto da tutto questo sono le grandi case
farmaceutiche. Si può, però, contrattaccare solo dando le giuste informazioni. Il CCDU è un'organizzazione indipendente.
È costituito da membri della Chiesa di Scientology e da molte altre persone
appartenenti a diverse confessioni, fedi e culture, compresi non credenti e
atei.Persone di ogni ceto sociale, fede, religione e ideologia politica sono preoccupate per l'impatto distruttivo che la psichiatria ha sulla società. Molti lavorano con il CCDU per fare qualcosa di efficace in proposito.
In America, il Consiglio dei Consulenti del CCHR, chiamati Commissioner, include medici, avvocati, artisti, educatori, manager, rappresentanti di attività di diritti civili e umani, che ritengono sia loro dovere denunciare e aiutare ad abolire qualsiasi pratica fisicamente dannosa nel campo della salute mentale.
Il CCHR è stato fondato, a livello internazionale, dalla Chiesa di Scientology, che ha lunga storia di conquiste nel campo dei diritti umani.
Ricordiamo che il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani (CCDU) Onlus, è un'organizzazione di
volontariato non a scopo di lucro, finalizzata alla difesa dei Diritti Umani
nel campo della Salute Mentale. Le funzioni del CCDU sono
unicamente quelle di fungere da organo di controllo, scoprendo e denunciando le
violazioni psichiatriche dei Diritti Umani nel campo della Salute Mentale. E'
veramente vitale informarsi.
https://ccdu.org/
Le conferenze di prevenzione alle droghe producono risultati “Stupefacenti”
Le
conferenze a cui hanno partecipato gli
studenti hanno ottenuto un successo sorprendente.
Roma 19
Novembre 2018 – I volontari di Mondo libero dalla Droga anche
questa volta si sono impegnati con passione e responsabilità a trasmettere la
verità sulle droghe agli studenti presenti di un liceo classico marchigiano. Altruismo
e informazioni corrette trasformano
l’atmosfera dell’incontro, fino ad una attenzione completa da parte dei
numerosi studenti. Inoltre tra gli adolescenti che hanno ricevuto questo
servizio c’è chi ha promesso di voler cambiare rotta grazie ad un rinnovato e
sano punto di vista sull’assuzione delle droghe. I giovanissimi , oltre che a
ricevere la docenza di prevenzione ricevuto gratuitamente gli opuscoli “La
verità sulla Droga” prodotti dalla Fondazione Internazionale per un Mondo
Libero dalla Droga che hanno lo scopo di esporre chiaramente le verità su ogni
singola sostanza stupefacente attualmente in circolazione, per portare ai
giovani i fatti concreti sui loro effetti dannosi, spiegando esattamente “cosa
sono le droghe” e “perché una persona si droga”. Queste informazioni basilari
sono fondamentali per tutelare le future generazioni, favorendo la consapevolezza
che le droghe sono essenzialmente veleni per il corpo e per la mente, con
l’obiettivo finale di farli giungere ad un informato “no alla droga, si alla
vita”.
La Fondazione ha inoltre realizzato un documentario con storie vere di ragazzi che sono usciti dalla trappola della dipendenza e una serie di 16 spot di pubblica utilità, dal titolo “Dicevano…Mentivano”, che sbugiardano i luoghi comuni usati per attirare gli adolescenti verso l’uso di droghe.
E mentre si diffondono notizie sulle “smart drug”, le “droghe furbe”, le future generazioni vengono rese consapevoli che usare droghe non è “furbo”. Al contrario, grazie alla “La verità sulle droghe” vengono resi consapevoli che “furbo” è restarne alla larga e dire “Si alla vita”, facendo tesoro dell’osservazione dell’umanitario L. Ron Hubbard: “Le droghe privano la vita delle gioie e delle sensazioni che rappresentano, comunque, l’unica ragione per vivere”.
La Fondazione ha inoltre realizzato un documentario con storie vere di ragazzi che sono usciti dalla trappola della dipendenza e una serie di 16 spot di pubblica utilità, dal titolo “Dicevano…Mentivano”, che sbugiardano i luoghi comuni usati per attirare gli adolescenti verso l’uso di droghe.
E mentre si diffondono notizie sulle “smart drug”, le “droghe furbe”, le future generazioni vengono rese consapevoli che usare droghe non è “furbo”. Al contrario, grazie alla “La verità sulle droghe” vengono resi consapevoli che “furbo” è restarne alla larga e dire “Si alla vita”, facendo tesoro dell’osservazione dell’umanitario L. Ron Hubbard: “Le droghe privano la vita delle gioie e delle sensazioni che rappresentano, comunque, l’unica ragione per vivere”.
Per approfondimento:
drugfreeworld.org
drugfreeworld.org
Visit Brussels lancia il “club-hopping” di Capodanno
Un braccialetto per accedere liberamente e senza
prenotazione ai party di Capodanno più glamour di Bruxelles, con la possibilità
di passare da un locale all’altro fino a quando non si trova la “vibrazione”
giusta: è Happy Brussels, una nuova
iniziativa firmata Visit Brussels in collaborazione con Atomium e con i
migliori club della città, pensata per risolvere una volta per tutte i
dubbi di chi non sa come trascorrere la notte più lunga
dell’anno!
Gli eventi proposti da Visit Brussels per Capodanno
Perfettamente in linea con l’anima glamour e
anticonformista della città, Happy Brussels si rivolge a tutti gli New Year’s Eve “addicted”: disponibile
sul sito http://happybrussels.com a
59,80 euro a persona (con possibilità di acquistare fino a 10 pass
contemporaneamente) consente di partecipare
ad oltre 50 eventi tra DJ-set e happening nei club più famosi di Bruxelles
senza limiti sul numero di ingressi e sul tempo di permanenza. Ce n’è per tutti
gusti, dall’house all’electro, dalla dance all’hip hop, senza tralasciare la
techno, genere che ha consacrato Bruxelles tra i “must” della nightlife europea.
Ma c’è spazio anche per gli appassionati di jazz, rock’n’roll e … revival! Al
momento dell’acquisto online si riceve un voucher per un drink di benvenuto presso la sede di Visit Brussels in Rue Royale, dove gli addetti del Brussels Tourism
Info Place accoglieranno i visitatori per fornire materiale informativo e utili
consigli per l’organizzazione del soggiorno.
Quanto alle location dove trascorrere la festa di
Capodanno, un nome su tutti: Fuse!
Inaugurato nel 1994, è stato il primo club techno del Belgio e ha ospitato i DJ
più famosi sulla scena mondiale. Per la notte del 31/12 lo storico locale offre
6 DJ-set divisi in 2 sale, dalle 23.00 alle … 09.30 del mattino! House e hip
hop protagonisti del Redcup Party, la serata di Capodanno organizzata dal Bloody Louis, club dall’atmosfera
sofisticata, che accoglie i suoi ospiti su divani Chesterfield in pelle tra
neon luminosi ed effetti speciali. Gli appassionati di house possono optare
anche per Deep in House, serata
evento che si svolgerà nella Horta Gallery, spazio espositivo progettato da
Victor Horta ricavato all’interno della stazione centrale di Bruxelles. Merita
un cenno anche Madame Moustache,
un’altra istituzione tra i dancefloor cittadini, che dedica la notte del 31/12
ad un lungo revival anni ’80, mentre per gli amanti del jazz l’appuntamento è
al Sounds Jazz Club, situato nella
zona di Ixelles, nei pressi del Parlamento.
Non solo nightlife: Happy Brussels offre
l’opportunità di rendere ancora più speciale il soggiorno a Bruxelles con un ingresso gratuito all’Atomium,
monumento e attrazione iconica della città, e al Cinéma Galeries, storico
complesso situato sotto le arcate delle Gallerie Royal Saint-Hubert che, oltre
alla proiezione di film, organizza mostre ed eventi culturali. www.visitbrussels.it
MediPragma Cancro TEV: potenzialmente fatale e spesso sconosciuta
La ricerca MediPragma commissionata da Daiichi Sankyo Italia dimostra che il TEV è per i pazienti oncologici la seconda causa di morte dopo la neoplasia
Roma 20 novembre 2018 – Daiichi Sankyo Italia ha presentato oggi alla stampa il rapporto di MediPragma “Cancro e tromboembolismo venoso: il peso della convivenza sui pazienti”, una ricerca realizzata in Italia con interviste ai pazienti oncologici in terapia eparinica per il tromboembolismo venoso, al fine di comprendere, attraverso testimonianze dirette, l’impatto di questa condizione di co-morbilità sulla vita quotidiana di chi ne è afflitto e le strategie di coping attuate per gestirla. Una correlazione, quella tra cancro e TEV, che è seria, frequente e potenzialmente fatale, eppure spesso ignorata o sottovalutata dai pazienti stessi, che non sono sempre adeguatamente preparati dagli specialisti ad affrontarla. E’ questo uno degli aspetti principali emersi dalla ricerca, di cui hanno discusso eminenti cardiologi, ematologi, oncologi e rappresentanti di associazioni di pazienti.
Il cancro viene oggi considerato un fattore di rischio cardiovascolare perché si associa ad una aumentata incidenza di eventi tromboembolici, infatti il TEV è una co-morbilità particolarmente frequente e ricorrente nel paziente con cancro, con un’incidenza di sei volte superiore rispetto alla popolazione generale, e ne costituisce la seconda causa di morte dopo la neoplasia stessa1. Il tromboembolismo venoso (o tromboembolia venosa) insorge con la formazione di un coagulo di sangue all’interno di una vena profonda, di solito negli arti, o nella pelvi (Trombosi Venosa Profonda), e se un frammento del coagulo si stacca e viaggia fino ad ostruire le arterie polmonari determina una embolia polmonare. Studi su pazienti sopravvissuti al cancro hanno dimostrato che circa un terzo di essi muore per malattia cardiovascolare1.
Di tutti i casi di TEV il 20% si verifica proprio nel paziente oncologico, e ciò dipende da vari fattori quali il tipo di tumore, lo stadio e l’estensione del cancro, l’età, l’immobilizzazione, la chirurgia e alcuni trattamenti chemioterapici.1 “La correlazione tra queste patologie è ormai al centro dell’attività assistenziale e di ricerca dell’ematologia italiana, soprattutto da quando le nuove terapie hanno cronicizzato la maggior parte delle neoplasie ematologiche prima incurabili, rendendo particolarmente importante il ruolo delle alterazioni coagulative – specialmente la trombosi venosa e l’embolia polmonare- legate alle neoplasie stesse o alla loro terapia”, ha spiegato il Prof. Sergio Siragusa, Vice Presidente S.I.E Società Italiana Ematologia, commentando gli ultimi dati di letteratura scientifica.
Il rischio è maggiore nei primi mesi fino a due anni dopo la diagnosi, e il rischio di recidiva persiste anche successivamente.
Inoltre, i pazienti oncologici in trattamento per TEV hanno sopravvivenza minore, prognosi peggiore e costi sanitari più elevati rispetto a coloro che non soffrono di eventi tromboembolici.2 Durante la chemioterapia il rischio di TEV è fino a 7 volte maggiore se paragonato ai pazienti senza cancro.
Il rischio è maggiore nei primi mesi fino a due anni dopo la diagnosi, e il rischio di recidiva persiste anche successivamente.
Inoltre, i pazienti oncologici in trattamento per TEV hanno sopravvivenza minore, prognosi peggiore e costi sanitari più elevati rispetto a coloro che non soffrono di eventi tromboembolici.2 Durante la chemioterapia il rischio di TEV è fino a 7 volte maggiore se paragonato ai pazienti senza cancro.
“Per tutte queste ragioni, la conoscenza da parte dei medici e dei pazienti delle problematiche legate al TEV è fondamentale – ha dichiarato il Prof. Antonio Russo, Ordinario di Oncologia Medica presso l’Università degli studi di Palermo –dal momento che queste sono molto correlate con il processo neoplastico poiché ne impattano il management e la prognosi”. Le linee guida ESMO sottolineano da diversi anni che il TEV ha importanti risvolti sia sulla prognosi dei pazienti oncologici sia sulla loro qualità di vita eppure, nonostante sia una complicanza a volte devastante e potenzialmente fatale, gli stessi oncologi spesso sottostimano questo tipo di tossicità e di riflesso molti pazienti non seguono cure adeguate3. A sottolineare la necessità di informare e sensibilizzare innanzitutto pazienti e caregiver e in secondo luogo istituzioni e operatori sanitari sui rischi di questa patologia correlata al cancro è stato il Prof. Francesco De Lorenzo, Presidente della Coalizione europea dei pazienti oncologici (ECPC) e Presidente della Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (FAVO) il quale ha dichiarato che: “Il rischio di trombosi correlato al cancro è pressoché ignorato non soltanto dai malati italiani, ma anche da quelli di numerosi Paesi europei e a dimostrarlo chiaramente sono i risultati di un sondaggio europeo condotto da ECPC sul livello di consapevolezza dei pazienti oncologici sui rischi della trombosi: il 72% dei pazienti intervistati ha rivelato di non essere consapevole di correre un maggiore rischio di TEV, e per il 28% di coloro che invece ne erano consapevoli, la conoscenza della patologia è avvenuta solo dopo averla sperimentata, ma il livello di comprensione delle implicazioni si è dimostrato comunque basso. Un altro dato rilevante riguarda le modalità con cui ne sono venuti a conoscenza, solo il 13% dei pazienti ha ricevuto informazioni in merito da medici ospedalieri e il 6% dai medici di base, mentre gli altri hanno fatto ricerche personali o si sono confrontati con parenti e amici”.
Cancro e tromboembolismo venoso: il peso della convivenza – La voce dei pazienti
Una scarsa consapevolezza che emerge con evidenza dalla ricerca italiana MediPragma, che rileva come il peso del tromboembolismo venoso e della terapia eparinica giunga come inaspettato e imponderato per i pazienti oncologici, costituendo una possibilità che spesso diventa realtà e alla quale non erano stati preventivamente preparati dallo specialista di riferimento. Ne deriva una minimizzazione e banalizzazione della gravità del TEV rispetto al cancro, sia da parte del medico che del paziente, che considerano la relativa terapia, rispetto alle preoccupazioni dettate dal cancro, come un fatto transitorio e ineludibile, nonostante emergano chiaramente le difficoltà di una somministrazione quotidiana di eparina: una terapia percepita come invasiva, definita anche come “scolapasta” per via delle numerose iniezioni che causano ematomi addominali e dolore alla somministrazione che spesso, tra l’altro, richiede l’aiuto di un caregiver. Il conflitto tra le strategie di coping e sottovalutazione e la realtà della gestione della terapia, intaccano ulteriormente la tenuta psicologica e la voglia di combattere del paziente che è già di per sé un paziente fragile che ha dovuto affrontare un percorso ad ostacoli: diagnosi di tumore, chemioterapia e/o radioterapia, diagnosi di TEV, inizio della terapia eparinica.
A ciò si aggiunge la perdita di autonomia del paziente che generalmente a seguito della trombosi e delle difficoltà di movimento, vede stravolta la sua routine quotidiana, non riesce più ad uscire da solo e trova difficile svolgere in modo indipendente anche banali attività come salire le scale.
Le interviste delineano dunque un impatto devastante sulla vita dei pazienti e dei loro familiari e caregiver, che ha un prezzo altissimo a livello psicologico, economico e sociale. L’insorgenza del TEV in pazienti con tumore può comportare, infatti, l’allontanamento dal lavoro e l’isolamento sociale, e un conseguente peso sui familiari, che da “attori secondari” con ruolo di sostegno psicologico e morale per il paziente che sfida il cancro, passano all’improvviso ad essere co-protagonisti nella gestione della terapia della trombosi, con un supporto che diventa fisico/pratico (somministrazione e/o promemoria del farmaco, supporto alle attività quotidiane etc). L’impossibilità di essere autosufficienti e l’allettamento seppur temporaneo a causa del TEV, faticano ad essere accettati dal paziente in quanto rappresentano inconsciamente una indiretta percezione di sconfitta nei confronti del tumore. Emerge dunque il bisogno insoddisfatto di coloro che sono afflitti da questa condizione, un maggiore supporto da parte dei medici non solo nella preparazione di ciò che devono affrontare ma una vicinanza rassicurante e costante che risolva loro i dubbi sulla gestione pratica della terapia, come quelli relativi a sede, modalità e tempi di iniezioni dopo la comparsa degli ematomi.
A ciò si aggiunge la perdita di autonomia del paziente che generalmente a seguito della trombosi e delle difficoltà di movimento, vede stravolta la sua routine quotidiana, non riesce più ad uscire da solo e trova difficile svolgere in modo indipendente anche banali attività come salire le scale.
Le interviste delineano dunque un impatto devastante sulla vita dei pazienti e dei loro familiari e caregiver, che ha un prezzo altissimo a livello psicologico, economico e sociale. L’insorgenza del TEV in pazienti con tumore può comportare, infatti, l’allontanamento dal lavoro e l’isolamento sociale, e un conseguente peso sui familiari, che da “attori secondari” con ruolo di sostegno psicologico e morale per il paziente che sfida il cancro, passano all’improvviso ad essere co-protagonisti nella gestione della terapia della trombosi, con un supporto che diventa fisico/pratico (somministrazione e/o promemoria del farmaco, supporto alle attività quotidiane etc). L’impossibilità di essere autosufficienti e l’allettamento seppur temporaneo a causa del TEV, faticano ad essere accettati dal paziente in quanto rappresentano inconsciamente una indiretta percezione di sconfitta nei confronti del tumore. Emerge dunque il bisogno insoddisfatto di coloro che sono afflitti da questa condizione, un maggiore supporto da parte dei medici non solo nella preparazione di ciò che devono affrontare ma una vicinanza rassicurante e costante che risolva loro i dubbi sulla gestione pratica della terapia, come quelli relativi a sede, modalità e tempi di iniezioni dopo la comparsa degli ematomi.
“Siamo particolarmente orgogliosi di presentare questa ricerca, soprattutto per la metodologia con cui è stata condotta, ovvero ascoltando direttamente la voce dei pazienti, che corrisponde a quello che è da sempre l’impegno di Daiichi Sankyo. I pazienti non sono numeri o statistiche e noi continuiamo ad ascoltare i bisogni insoddisfatti di coloro che soffrono di patologie, co-morbilità e condizioni per vari motivi trascurate, e a lavorare per offrire loro una risposta – ha spiegato Massimo Grandi Amministratore Delegato di Daiichi Sankyo Italia – E siamo felici di collaborare con le associazioni di pazienti come FAVO al raggiungimento di questo traguardo, che però non deve restare un obiettivo dei singoli, che siano medici, aziende o associazioni, ma deve diventare uno scopo comune, con l’attuazione di sinergie tra istituzioni, professionisti sanitari con varie specializzazione mediche, e soprattutto con il coinvolgimento dei pazienti che devono restare al centro del nostro agire”.
Bibliografia
1.N.Maurea et al., Tromboembolismo venoso e fibrillazione atriale nel paziente oncologico, G Ital Cardiol 2018;19(9 Suppl 1):3S
2. D. Imberti et al.,Antithrombotic Therapy for Venous Thromboembolism in patients with cancer: expert guidance, Expert Opinion on Pharmacotherapy 2018, 19:11, 1177–1185
3. Le complicanze tromboemboliche nel paziente con cancro: le linee guida ESMO, CASCO- vol.1, n.2 – ottobre-dicembre 201
2. D. Imberti et al.,Antithrombotic Therapy for Venous Thromboembolism in patients with cancer: expert guidance, Expert Opinion on Pharmacotherapy 2018, 19:11, 1177–1185
3. Le complicanze tromboemboliche nel paziente con cancro: le linee guida ESMO, CASCO- vol.1, n.2 – ottobre-dicembre 201
Fonte: Daiichi Sankyo
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