Domenica 24 febbraio nella sede della Chiesa di Scientology di Roma, in Via
della Maglianella 375, si è tenuto un
incontro tra i responsabili dell’Ufficio Europeo per i Diritti Umani della
Chiesa di Scientology e i rappresentanti locali per discutere di libertà
religiosa e gettare le basi per un prossimo evento da ospitare nella capitale
con l’obiettivo promuovere e sostenere il principale tra tutti i diritti di libertà,
quello di credo e di coscienza.
Quindi Bruxelles, città che deve raccoglie e coordinare le istanze di unità
e cooperazione nell’Unione Europea, e Roma, capitale occidentale, se non
mondiale della spiritualità, formano un asse per il sostegno alla libertà di
credo, in mancanza della quale perdono forza importanti i diritti fondamentali,
come ad esempio quelli di espressione, associazione, e riunione.
La Chiesa di Scientology è da decenni impegnata nella tutela dei diritti
umani inviolabili, e soprattutto del diritto alla libertà di credo, di pensiero
e di coscienza, dando enorme supporto a programmi internazionali per far
conoscere la Dichiarazione Universale della Nazioni Unite.
Nel Credo della Chiesa di
Scientology, redatto nel 1954 dal fondatore della religione di Scientology, L.
Ron Hubbard, e adottato dalle Chiese di Scientology nel febbraio dello stesso
anno, si legge infatti: “Noi della Chiesa crediamo che tutti gli uomini, di
qualunque razza, colore o credo, siano stati creati con gli stessi diritti.” Gli
Scientologist aderiscono inoltre al Codice di uno Scientologist impegnandosi a “sostenere
quegli sforzi davvero umanitari nel campo dei diritti dell’uomo.”
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