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venerdì 9 agosto 2019

LIBIA, SBAI: “NO AI RICATTI DI AL SARRAJ E DEI FRATELLI MUSULMANI”


“Libia, l’Italia si schieri contro il governo dei Fratelli Musulmani che tiene in stato di guerra Tripoli e il resto del Paese”. Ad affermarlo è Souad Sbai, in vista della manifestazione “Basta accordi con il fondamentalismo dei Fratelli Musulmani”, che ha avuto luogo mercoledì 7 agosto, a Piazza Montecitorio, Camera dei Deputati, a partire dalle ore 18.
“Chiederemo al Parlamento di fare pressioni su Palazzo Chigi affinché adotti un significativo cambio di linea nella crisi libica”, ha spiegato prima della manifestazione Sbai, già deputata della Repubblica per il centrodestra. “Non è infatti nell’interesse dell’Italia continuare a supportare il cosiddetto Governo di Accordo Nazionale (GNA) presieduto da Fayez Al Sarraj, espressione delle milizie dei Fratelli Musulmani finanziate dal Qatar degli emiri Al Thani e dalla Turchia di Erdogan”.
Dal GNA sono giunte ripetute minacce all’Italia. “Al Sarraj – ricorda Sbai – ha più volte lasciato intendere che avrebbe fatto partire centinaia di migliaia di migranti dalle coste libiche se il Governo Conte avesse cessato di appoggiarlo. Inoltre, il vice presidente del GNA, Ahmed Maitig, ha affermato che migliaia di terroristi dell’ISIS attualmente detenuti nelle carceri libiche avrebbero potuto raggiungere l’Italia”.
 “L’Italia – domanda la Presidente di ACMID – teme le minacce dei Fratelli Musulmani libici? È per paura di attacchi terroristici che l’Italia continua a chiudere gli occhi di fronte all’avanzata del fondamentalismo dei Fratelli Musulmani all’interno del suo stesso territorio?”. Il riferimento è alle moschee, alle associazioni culturali, agli imam e ai militanti dei Fratelli Musulmani che svolgono attività di proselitismo e radicalizzazione in Italia grazie ai finanziamenti ricevuti dal Qatar, come documentato nel libro inchiesta “Qatar Papers”.

“Malgrado il fallimento della Primavera Araba”, conclude Sbai, “i Fratelli Musulmani continuano a destabilizzare il Nord Africa attraverso il terrorismo. Dall’Egitto alla Libia fino all’Italia, il passo è breve. Il GNA a Tripoli è la testa di ponte della Fratellanza verso il territorio italiano. Pertanto, con la manifestazione che si è svolta mercoledì pomeriggio abbiamo inteso spingere il Parlamento e il Governo a rifiutare ogni compromesso con il fondamentalismo sia in politica interna che in politica estera”.

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